Agli Uffizi boom di visitatori, ma manca il personale: “Così si chiude”

Eike Schmidt, direttore della celebre Galleria nota in tutto il mondo ha lanciato l'allarme: “In 9 anni abbiamo perso 166 addetti perché sono andati in pensione, ma ne abbiamo potuti assumere di nuovi solo 34”

19 agosto 2022 | 18:09

Le Gallerie degli Uffizi stanno vivendo un momento di crisi legato alla mancanza di personale. Dal 2013 a oggi sono andati in pensione 166 lavoratori, a fronte di soli 34 nuovi ingressi. Il saldo al momento è palesemente negativo, tanto che il direttore del celebre museo fiorentino, noto in tutto il mondo, ha dichiarato: «Se continua così finiremo per chiudere». Le Gallerie degli Uffizi si accodano quindi al coro di proteste delle imprese del turismo e della ristorazione che non riescono a trovare personale nonostante la richiesta di lavoro. In questo caso, però, secondo il direttore del museo è legata alla riforma dei musei voluta dal ministro della Cultura Dario Franceschini. La riforma è stata voluta anche per razionalizzare il numero di dipendenti nei musei d'Italia, con la gestione del personale che resta però in capo al Ministero e non dà quindi possibilità di manovra ai direttori.

Boom di visitatori negli Uffizi, ma scarseggia il personale

È una situazione paradossale quella che stanno vivendo gli Uffizi. La celebre Galleria museale di Firenze, nota in tutto il mondo, a livello di presenze sta tornando ai numeri pre-Covid.

Dopo due anni di crisi a causa della pandemia, i numeri dei visitatori sono in crescita: agli Uffizi a luglio sono stati 427.856, a Ferragosto 43.000.

Un buon risultato per la direzione del museo, guidata da Eike Schmidt, il direttore generale. Un risultato che però a suo dire potrebbe essere alla lunga inficiato dalla drastica carenza di personale che sta vivendo in questo momento il museo. Se la situazione persiste infatti per il direttore il museo fiorentino potrebbe addirittura chiudere perchè non sarebbe più in grado di garantire il regolare numero di inservienti.

«In un periodo in cui l’offerta museale cresce e i visitatori tornano ad aumentare, il numero degli addetti nei musei continua a contrarsi», ha spiegato Schmidt al Corriere Fiorentino.

Tra l'altro, a rendere ancora più critica la situazione ci si è messo anche il Ministero del Turismo, che in una nota ha fatto sapere che ridurrà del 9% l'organico delle galleria.

«Così non è possibile gestire efficacemente il personale», ha ripreso il direttore degli Uffizi.

 

 

La gestione del personale in capo al ministero e non ai direttori dei musei

Per il direttore della Galleria degli Uffizi il problema è quindi legato al fatto che i direttori dei musei ad autonomia e speciale, come quello fiorentino, non hanno comunque la possibilità di intervenire sugli organici, perché questo compito è rimasto in capo all'amministrazione centrale del ministero.

Per Schmidt quello delle risorse umane è il punto debole della riforma museale di Franceschini; «Il fatto che non ci sia alcuna cogestione delle risorse umane rimane un vulnus -ha ripreso Schmidt al Corriere Fiorentino - Ed è «la sfida più grande che si troverà ad affrontare chiunque, col nuovo Governo, dovrà occuparsi della politica per la cultura».

La replica del Ministero: «Il personale è in arrivo»

La replica a Schmidt da parte del Ministero è arrivata da Massimo Osanna, direttore generale dei musei del Ministero della Cultura. 

«È vero che i musei italiani si devono confrontare da molto tempo con una drammatica e diffusa carenza di personale, ma è vero anche che a questa carenza, proprio con gli interventi di questi anni stiamo ponendo riparo - ha replicato Osanna sempre al Corriere fiorentino - Sono il primo scaglione di nuovi arrivi, ovvero 1.053 nuovi addetti alla vigilanza che prenderanno servizio a settembre, inseriremo 400 altri nuovi assunti a dicembre e poi ancora altri 1053 nel 2023. Già entro il 2023 contiamo di riempire la maggior parte dei vuoti di organico».

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Alberto Lupini


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