Finalmente qualcosa si muove, almeno a Roma, prima che davvero gli affitti brevi si mangino anche il Colosseo. Arriva, infatti, il giro di vite del ministero dell’Interno sugli affitti brevi: da oggi, niente più keybox (cassette di sicurezza con chiavi) o check-in a distanza. L’identificazione degli ospiti dovrà avvenire esclusivamente di persona e no all’accesso tramite codici digitali, per garantire maggiore sicurezza e prevenire rischi legati a criminalità e terrorismo. Una circolare firmata dal capo della Polizia Vittorio Pisani segna una svolta per il settore, imponendo nuove regole che mirano a tutelare sia i cittadini che i turisti, in vista di eventi cruciali come il Giubileo del 2025 e in un contesto internazionale sempre più instabile. Questo cambiamento nasce da un’esigenza di maggiore sicurezza e mira a prevenire potenziali rischi legati alla presenza di persone pericolose o ricercate in strutture ricettive. La nuova normativa sarà valida anche per lo scambio di abitazioni attraverso piattaforme come HomeExchange.
Il tema della sicurezza negli affitti brevi era già stato discusso durante il G7 Turismo di Firenze, dove la sindaca Sara Funaro aveva sottolineato i rischi dell’identificazione da remoto. Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, aveva accolto l’appello, anticipando un intervento presso il Viminale. La circolare del Ministero dell’Interno rappresenta quindi un passo concreto in questa direzione.
Affitti brevi: più sicurezza per i turisti e i cittadini
La circolare del Viminale evidenzia la necessità di rafforzare le misure di sicurezza, considerando sia l’imminente Giubileo del 2025 che il contesto internazionale caratterizzato da tensioni geopolitiche. Il capo della Polizia, Vittorio Pisani, ha sottolineato che l’identificazione da remoto non garantisce l’adeguata verifica dell’identità degli ospiti, poiché non consente di associare con certezza il documento di identità al portatore.
Il check-in a distanza, infatti, espone a due rischi principali:
- Clienti “fantasma”: dopo l’invio del documento, la struttura potrebbe essere occupata da persone diverse rispetto a quelle registrate, rendendo impossibile l’identificazione da parte delle autorità.
- Alloggiamento di persone pericolose: soggetti legati a organizzazioni criminali o terroristiche potrebbero sfruttare queste falle per rimanere anonimi.
Affitti brevi, scatta l'identificazione “de visu”
La circolare stabilisce che l’identificazione degli ospiti debba avvenire esclusivamente in presenza, al momento dell’arrivo nella struttura. Questa norma si applica non solo agli affitti brevi, ma anche a modalità di soggiorno come lo scambio di abitazioni e ai marina resort. In tutti i casi, i dati degli ospiti devono essere comunicati alla Questura entro 24 ore dall’arrivo (o entro sei ore, se il soggiorno dura meno di un giorno), utilizzando il portale Alloggiati Web.
Affitti brevi e le keybox: da strumento utile a rischio sicurezza
Le keybox, che permettono di lasciare le chiavi agli ospiti senza un contatto diretto con il gestore, sono finite sotto accusa per il loro uso diffuso, specialmente nei centri storici delle città turistiche, come ad esempio Firenze. Il sistema, pratico per i proprietari e comodo per i turisti, è stato però criticato per il rischio che le chiavi vengano utilizzate da persone diverse da quelle registrate.
Un episodio emblematico è avvenuto recentemente in un b&b a Ciampino, dove le autorità hanno scoperto un latitante curdo ricercato per terrorismo. Questo caso ha rafforzato la necessità di un giro di vite sulle procedure di identificazione.
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Non saranno solo le keybox a sparire dal panorama degli affitti brevi: a partire dal 2025, gli immobili destinati a questo tipo di locazione dovranno obbligatoriamente esporre il CIN, il Codice Identificativo Nazionale. Questo strumento è stato introdotto per identificare univocamente ogni struttura ricettiva in Italia, combattere l’evasione fiscale e tutelare i consumatori da possibili truffe. Tuttavia, secondo un’indagine di Facile.it, il 44% dei proprietari che saranno tenuti a esporre il CIN non ha ancora avviato la procedura per ottenerlo, mentre il 33% ha presentato la domanda ma non ha ancora ricevuto il codice.
Controlli rafforzati: il ruolo delle Prefetture e delle Questure
La circolare invita le Prefetture a discutere il nuovo orientamento nei Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e a incaricare le Questure di effettuare controlli specifici sulle procedure di check-in. Questo monitoraggio sarà particolarmente stringente nei centri turistici e nelle città interessate da grandi eventi.
Airbnb e altre piattaforme: cosa cambia?
Anche piattaforme come Airbnb e HomeExchange dovranno adeguarsi alla nuova normativa. L’identificazione degli ospiti non potrà più avvenire tramite caricamento di documenti online, ma richiederà un controllo diretto. Airbnb ha già dichiarato la volontà di collaborare con le autorità per garantire la conformità delle procedure, pur ribadendo l'importanza di non penalizzare eccessivamente il settore.
Nuove regole per gli affitti brevi: Santanché soddisfatta
E se il ministro Daniela Santanchè ha accolto favorevolmente il provvedimento, definendolo un “passaggio essenziale” per garantire un’esperienza turistica sicura e positiva: «La collaborazione tra i Ministeri è fondamentale per creare un ambiente accogliente per i visitatori, specie in vista di eventi come il Giubileo del 2025», ha dichiarato; dal'altra parte i gestori di affitti brevi hanno accolto il provvedimento con opinioni contrastanti.
Alcuni, come l’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi (Aigab), si sono detti d’accordo con l’eliminazione delle keybox, ritenendole un potenziale veicolo di abusivismo e insicurezza. «Ben vengano i controlli», ha dichiarato il presidente Marco Celani, sottolineando però l’importanza di non penalizzare le soluzioni tecnologiche innovative. Altri gestori hanno espresso preoccupazione per il fatto che la normativa sembri penalizzare solo il settore degli affitti brevi. «Molti operatori utilizzano sistemi avanzati di riconoscimento biometrico e codici OTP, analoghi a quelli degli autonoleggi o degli accessi bancari. Escludere queste tecnologie è una discriminazione», ha aggiunto Celani.
Affitti brevi, un cambio necessario
Le nuove regole introdotte dal Viminale rappresentano un passo deciso verso una maggiore sicurezza nel settore turistico. Tuttavia, il provvedimento pone nuove sfide per i gestori, che dovranno rivedere le proprie modalità operative, e per le autorità, che dovranno garantire controlli efficaci senza rallentare il mercato degli affitti brevi. In un Paese come l’Italia, dove il turismo rappresenta una fetta importante dell’economia, trovare un equilibrio tra sicurezza e innovazione sarà cruciale per mantenere attrattività e competitività.
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Alberto Lupini
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