Affitti brevi: è diventata una corsa contro il tempo per ottenere il doppio Cin
I proprietari di affitti brevi devono ottenere il Cin entro il 2 novembre, rispettando prima le norme locali. Ma il doppio passaggio tra regole regionali e banca dati nazionale rende il processo complesso e lento
Il tempo stringe per i proprietari di immobili destinati agli affitti brevi: entro il 2 novembre, infatti, questi dovranno ottenere il nuovo Codice identificativo nazionale (Cin) per evitare pesanti sanzioni. Chi non esporrà il Cin sull'immobile e negli annunci online rischia multe salate, che vanno da 800 a 8mila euro. Le nuove regole, però, non si fermano qui. Per richiedere il Cin, è necessario essere già in possesso del codice identificativo regionale o provinciale, un obbligo che varia da regione a regione. Insomma, è una corsa a ostacoli burocratica che si somma ai numerosi adempimenti locali già previsti. E, se da un lato le sanzioni scatteranno solo dal 2 gennaio 2025, dall'altro i proprietari hanno poco tempo per organizzarsi.
Affitti brevi: un percorso a ostacoli per ottenere il Cin
Questa complessità nasce dal fatto che il Cin, previsto dalla nuova normativa nazionale introdotta dal Decreto Legge 145/2023, non sostituisce i regolamenti regionali esistenti, ma si aggiunge ad essi. In sostanza, per poter richiederlo, i proprietari devono prima assicurarsi di essere conformi alle normative locali, che variano notevolmente da regione a regione. Ogni area ha i propri requisiti specifici: a Sirmione, ad esempio, è obbligatorio avere due posti auto ogni 50 metri quadrati di abitazione; a Venezia è necessaria la presenza di fosse settiche; a Milano, oltre a dover rispettare un elenco dettagliato di complementi d'arredo, è invece obbligatorio fornire una cassetta di primo soccorso.
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Affitti brevi: un groviglio di norme e sanzioni
Un ulteriore passaggio è rappresentato dall'introduzione della Banca dati delle strutture ricettive, entrata in funzione il 3 settembre. Questa piattaforma, voluta dal ministero del Turismo, ha come obiettivo quello di centralizzare le informazioni relative agli affitti brevi in un unico sistema nazionale. I proprietari devono iscriversi entro il 2 novembre per ottenere il Cin, ma c'è un problema.
Per iscriversi alla banca dati, i proprietari devono compilare un modulo online inserendo i dati catastali dell'immobile e confermare il rispetto dei nuovi requisiti nazionali, come l'installazione di estintori e rilevatori di fumo. Tuttavia, prima di fare questo, devono già aver completato la procedura a livello regionale, poiché le Regioni sono incaricate di trasferire le informazioni raccolte alla nuova piattaforma. Un doppio passaggio che, insomma, rischia di creare confusione e rallentamenti, aggiungendo ulteriori complicazioni burocratiche per i proprietari. E il 2 novembre è dietro l'angolo.
Affitti brevi, le piattaforme di annunci e la lotta all'evasione
Per l'occasione, ricordiamo poi che dal 2025, anche le piattaforme di annunci come Airbnb saranno coinvolte nel processo di controllo. Gli annunci che non riporteranno il Cin saranno rimossi, in linea con l'obbligo di comunicare al Fisco le transazioni finanziarie effettuate online, come previsto dalla direttiva europea Dac7. Inoltre, gli intermediari dovranno applicare direttamente le ritenute fiscali, contribuendo alla lotta all'evasione fiscale nel comparto degli affitti brevi, un ambito spesso caratterizzato da pratiche irregolari. L'obiettivo del ministero del Turismo è quello di migliorare il monitoraggio e la legalità del settore, ma il rischio è che l'eccessiva burocrazia scoraggi i piccoli proprietari dall'affittare i propri immobili.
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Alberto Lupini
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