Affitti brevi a Bologna: tra Cin e sicurezza, il 95% degli alloggi è irregolare

Un'indagine di Isscon, Federconsumatori e Sunia sugli affitti brevi turistici a Bologna rivela che solo poco più del 5% degli alloggi risulta non ancora conforme alle normative in vista dell'obbligatorietà del Cin

18 dicembre 2024 | 18:58

Poco più del 5%. È questa la percentuale di immobili regolari secondo un'indagine condotta da Isscon, Federconsumatori e Sunia-Cgil che denuncia una situazione preoccupante per gli affitti brevi turistici a Bologna. Su 90 immobili monitorati, infatti, solo 5 (il 5,6%) risultano regolari sia dal punto di vista amministrativo che della sicurezza.

Affitti brevi, problema sicurezza

La ricerca ha analizzato 1.000 alloggi in Italia, di cui 90 nel capoluogo emiliano, distribuiti tra il centro storico (65) e zone limitrofe come la Bolognina (25). I risultati mostrano che meno della metà (48%) delle strutture dispone del codice identificativo obbligatorio per legge. Questo dato scende al 23% negli alloggi fuori dal centro. Tuttavia, secondo i dati del Ministero del Turismo, aggiornati al 18 dicembre, l'81,48% delle strutture registrate dispone già del Cin.

In ogni caso, la ricerca rivela come gli standard di sicurezza lasciano ancora più a desiderare Gli standard di sicurezza negli affitti brevi a Bologna risultano particolarmente carenti. Gli allarmi antincendio, pur non essendo obbligatori, sono presenti nel 37,5% degli alloggi gestiti da professionisti e solo nel 15% di quelli gestiti da privati, con una media complessiva del 26%. Per quanto riguarda gli estintori, che diventeranno obbligatori a partire dal prossimo anno, si riscontrano nel 25% degli immobili di professionisti e nel 12,5% di quelli di privati, per una media del 19%. I rilevatori di monossido di carbonio, anch'essi obbligatori entro due settimane, sono presenti nel 20% degli alloggi monitorati, ma il dato scende al 9% tra le strutture private.

Nel complesso, soltanto il 5,6% degli alloggi analizzati risulta pienamente conforme a tutte le normative di sicurezza e trasparenza, un dato inferiore alla già bassa media nazionale, che si attesta all'8,5%. «Questi dati evidenziano un quadro vergognoso - ha dichiarato Marzio Govoni, presidente di Isscon - con la maggior parte degli immobili non conformi alle norme di sicurezza».

Affitti brevi, anche a Bologna si chiedono interventi

Isscon e Federconsumatori chiedono interventi immediati, tra cui l'obbligo di indicare sui portali l'indirizzo esatto dell'alloggio, il nome del proprietario e la presenza o meno delle dotazioni di sicurezza. Secondo Govoni, piattaforme come Airbnb e Booking offrono informazioni parziali, ma anche in bacheche su siti come Subito.it. La vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, ha definito «intollerabile» il livello di irregolarità, sottolineando la necessità di norme nazionali per limitare l'espansione degli affitti brevi, che in alcune aree del centro superano il 20-30% degli alloggi. Clancy ha ricordato il Piano per l'abitare del Comune e l'annuncio dell'Agenzia per l'affitto nel 2025. Nel frattempo, il Sunia di Bologna ha lanciato lo sportello “Questo condominio non è un albergo”, invitando i cittadini a segnalare irregolarità negli appartamenti turistici dei loro condomini. La questione degli affitti brevi resta un tema caldo, con urgenze che richiedono interventi rapidi per garantire sicurezza e trasparenza in un settore sempre più rilevante per l'economia e il turismo.

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Alberto Lupini


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