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A Roma riaperti 2 hotel su 10 La normalità vera solo nel 2023?

La crisi del turismo continua a mordere nella Capitale, dove si aspetta il ritorno degli stranieri. Ma l'Associazione internazionale del trasporto aereo parla di completa ripresa dei voli solo fra 3 anni. Tanti hotel di lusso riapriranno a settembre, altri si stanno riconvertendo con serate a tema e aperitivi.

di Mariella Morosi
25 giugno 2020 | 08:30
A Roma riaperti 2 hotel su 10 
La normalità vera solo nel 2023?
A Roma riaperti 2 hotel su 10 
La normalità vera solo nel 2023?

A Roma riaperti 2 hotel su 10 La normalità vera solo nel 2023?

La crisi del turismo continua a mordere nella Capitale, dove si aspetta il ritorno degli stranieri. Ma l'Associazione internazionale del trasporto aereo parla di completa ripresa dei voli solo fra 3 anni. Tanti hotel di lusso riapriranno a settembre, altri si stanno riconvertendo con serate a tema e aperitivi.

di Mariella Morosi
25 giugno 2020 | 08:30
 

Per il comparto dell'ospitalità alberghiera delle città d'arte si profila una ripresa certamente più lontana che per altri settori dell'economia e Roma, tanto legata ai flussi turistici internazionali, sta soffrendo più di tutte. In maggioranza le sue imprese ricettive sono ancora ferme e alcune sono orientate a non riaprire anche oltre l'autunno. In più non è da sottovalutare il peso dei costi di un albergo che la chiusura di certo non cancella.  

Una stanza del Rome Cavalieri - A Roma riaperti solo 2 hotel su 10 La ripresa vera solo nel 2021?

Il Rome Cavalieri è pronto ad accogliere i suoi ospiti con tante offerte

La crisi, esplosa già a fine febbraio con l'interruzione dei voli tra Italia e Cina, ha dimostrato quanto il settore sia legato alla piena ripresa del traffico aereo internazionale. Ma a contare, soprattutto nel leisure, a tema vacanza, sarà anche la rinascita di un sentimento positivo verso l'idea del viaggio. Al momento una speranza può arrivare dal turismo domestico ma comunque è troppo scarso per impegnare gli oltre centomila posti letto disponibili della capitale. Non spingono all'ottimismo neppure i segnali della ripresa del turismo business, legato alla riapertura degli uffici, e ancora peggiore è la situazione del congressuale, del tutto bloccato e riproponibile soltanto con molti limiti legati alla sanificazione e al rispetto delle distanze.

Un danno enorme, considerando che il Pil alberghiero a Roma oscilla tra il miliardo e il miliardo e mezzo l'anno. Ma non saranno neppure i primi mesi del 2021 a riaccendere la speranza. A pagare il prezzo di una crisi senza precedenti sono gli alberghi di alto livello che hanno un sistema di costi che può essere coperto da una clientela rivolta al lusso, o comunque più esigente, anche se la crisi di liquidità non risparmia nessuna azienda dell'ospitalità.

«Abbiamo 180-200 alberghi aperti su 1200, neppure il 18% - dice Giuseppe Roscioli, vice presidente vicario di Federalberghi e presidente di Federalberghi Roma - e quelli aperti lavorano poco per la mancanza di prenotazioni.  Molti di loro hanno potuto riprendere l'attività perché a conduzione familiare, con la possibilità di contenere i costi, anche con il personale in cassa integrazione. Poche sono comunque le strutture a 5 stelle aperte, perché rivolte al turismo internazionale piuttosto che al mercato interno».

Giuseppe Roscioli - A Roma riaperti solo 2 hotel su 10 La ripresa vera solo nel 2021?
Giuseppe Roscioli

Il graduale ritorno alla normalità a cui stiamo assistendo, con negozi e ristoranti nuovamente in funzione anche se in difficoltà, e la riapertura di musei e dei luoghi della cultura, non coinvolge direttamente il mondo del turismo che ha tempi molto più lunghi. Qualche illusione sulla ripresa autunnale?  «Molti riapriranno a ritmo ridotto - dice ancora Roscioli - non credo che il settore possa ripartire davvero prima di febbraio/marzo 2021. Lavoreremo un po' di più ma la vera ripresa legata al turismo e ai voli internazionali sarà ancora più lontana. La IATA, l'associazione internazionale del trasporto aereo, ha recentemente comunicato che la completa ripresa dei voli, ai livelli dell'inizio del 2019, non avverrà prima del 2023».

È soprattutto dal governo che il settore attende risposte concrete. Poco può fare l'amministrazione capitolina, se non rendere la città più accogliente e vivibile, così non incidono se non marginalmente le misure come la riduzione dell'Iva, che riguarda più il commercio, o l'ammontare della tassa di soggiorno. «Vogliamo che le imprese aprano, lavorino e non falliscano - sottolinea il presidente Federalberghi Roma - il governo deve fare proprie le nostre istanze e mettere in piedi dei sostegni economici e finanziari almeno per il medio periodo e non solo per l'immediato perché altrimenti non servirebbe a nulla. Soprattutto dovrebbe essere esteso il fondo di garanzia perché la norma attuale prevede che non possano usufruirne le aziende con oltre 5 milioni di fatturato e questo penalizzerebbe i grandi alberghi. Inoltre dovrebbero essere annullati i termini della cassa integrazione straordinaria minimo fino a dicembre ma in quota parte anche nel 2021. Se la cassa integrazione non verrà rinnovata, se a marzo si potrà lavorare anche se non al 90%, saranno inevitabili dei licenziamenti collettivi».

L'hotel Diana ha già riaperto i battenti - A Roma riaperti solo 2 hotel su 10 La ripresa vera solo nel 2021?
L'hotel Diana ha già riaperto i battenti

L'estate negli alberghi romani ha sempre fatto registrare un'affluenza ridotta a favore di strutture di località di vacanza marine o montane. «Per questa coincidenza con la crisi in corso - dice Lucilla De Luca, esperta di comunicazione nel settore dell'ospitalità - molti alberghi, soprattutto nel settore lusso, hanno deciso di riaprire le porte solo a settembre. La mancanza di flussi, soprattutto internazionali, non garantisce l’operatività anche se pian piano qualcosa sembra muoversi. Diversa è la situazione dei 4 stelle dove troviamo un maggior numero di strutture già aperte al pubblico, con un turismo prevalentemente domestico, che viaggia anche per lavoro. Tra i nostri clienti già operativi c'è l’Hotel Diana accanto al Teatro dell’Opera che la famiglia De Angelis ha deciso di lasciare aperto anche nel periodo del lockdown. A maggio ha riaperto anche il magnifico Roof garden, un vero e proprio giardino sui tetti di Roma; anche lo Shangri-La Roma all’EUR è rimasto sempre aperto per volontà dei fratelli Lazzarini, ospitando gli operatori sanitari e le forze dell’ordine. A questo si sono aggiunte poi le aperture del Donna Laura Palace sul Lungotevere in Prati e dell’Hotel Santa Costanza accanto all’omonimo mausoleo sulla Nomentana, tutti del gruppo OMNIA Hotels. Apriranno invece più in là Palazzo Montemartini Rome e il Grand Hotel Plaza, entrambi 5 stelle, e il Radisson Collection Hotel in cui il turismo internazionale gioca un ruolo importante. Le strutture in fase di realizzazione, con cantieri in corso, come l’Hotel St. Martin di OMNIA Hotels e l’Hilton Rome EUR-La Lama hanno rimandato le aperture ai mesi successivi, dovendo prima di tutto proseguire e chiudere i cantieri, ma soprattutto con la ferma volontà di tornare prima a livelli adeguati di occupazione, anche per salvaguardare i collaboratori impiegati nelle strutture dei rispettivi gruppi».

La terrazza del Grand Hotel Plaza - A Roma riaperti solo 2 hotel su 10 La ripresa vera solo nel 2021?
La terrazza del Grand Hotel Plaza

Alcuni grandi alberghi puntano all'estate e al relax dei cittadini romani con offerte nuove, come l'A.Roma Life Style Hotel che riaprirà il 3 luglio con proposte come l'accesso alla grande piscina all'aperto, relax nel parco, passeggiate in biciletta nella vicina Villa Pamphili o visite guidate ai monumenti della città. Oppure il lussuoso Hotel Vilòn all'interno del Palazzo Borghese che punta all'offerta enogastronomica del suo ristorante Adelaide e del talentuoso chef Gabriele Muro, oltre che con serate mixology "Pura Vida" firmate dalla bartender Magdalena Rodríguez.

Gabriele Muro - A Roma riaperti solo 2 hotel su 10 La ripresa vera solo nel 2021?
Gabriele Muro

Non solo, la proprietà ha lanciato un nuovo modo di pranzare o cenare in assoluta privacy e sicurezza sulle terrazze delle sue suite libere dagli ospiti, con vista sui giardini segreti. «Prima era l'albergo a promuovere il ristorante - dice la direttrice Giorgia Tozzi - ora è esattamente il contrario. Vogliamo condividere bellezza e il gusto con gli abitanti di questa città». Anche il Rome Cavalieri della catena Warldorf Astoria che inizialmente doveva aprire a settembre si appresta ad accogliere gli ospiti romani con varie offerte, mentre sulla terrazza panoramica La Pergola di Heinz Beck è già quasi in piena attività. Chiuso invece fino all'autunno il grande Westin Excelsior di Via Veneto, 5 stelle, ritrovo del gran mondo internazionale e sede di prestigiosi eventi della moda e della cultura. Il St Regis, invece, della stessa proprietà, è sempre stato aperto, pur con una clientela contenuta ma sempre di alto livello. Nell'incertezza della situazione attuale e nell'attesa dell'arrivo delle tanto invocate misure di sostegno, in questa grande città dell'accoglienza, che è sempre stata al primo posto nei desideri dei viaggiatori, sono comunque l'incertezza e il pessimismo a prevalere, e a tutti i livelli dell'ospitalità.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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