Agricoltori, proteste in tutta Italia. Lollobrigida: «La partita vera è europea»

Il fronte rimane diviso, anche dopo il taglio dell'Irpef deliberato dal Governo. Dal Colosseo al Circo Massimo, la mappa delle manifestazioni nella Capitale. Ma non è l'unica città interessata . Dalla valle del Belice scrivono a Mattarella, a Tortona ci sono anche Ornella Muti e la figlia Naike Rivelli. Lollobrigida: «L’Irpef non è certo la richiesta principale di chi protesta»

15 febbraio 2024 | 11:24

Oggi, giovedì 15 febbraio, è il giorno delle proteste degli agricoltori a Roma, dove sono attesi anche i trattori, ma non solo. In varie parti d'Italia - da Nord a Sud, isole incluse - ci sono stati raduni di agricoltori, allevatori e pescatori, anche se il fronte non è compatto né omogeneo. Non è bastato il taglio dell'Irpef agricola per due anni ad evitare che le manifestazioni arrivassero anche nella Capitale, come ammesso anche dal ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida: «L'Irpef non è certo la richiesta principale di chi protesta, la partita vera è europea».

Proteste degli agricoltori: il fronte è diviso

Il plurale è d'obbligo. Il fronte del mondo agricolo è quanto mai frammentato e diviso. Se da un lato Coldiretti e Confagricoltura, le associazioni maggiormente rappresentative, hanno salutato positivamente il provvedimento, dall'altro resistono alcuni movimenti di protesta spontanei che però non sono riusciti a fare fronte comune.

Altragricoltura e Popolo produttivo saranno insieme a Roma, ma nella Capitale ci saranno anche gli agricoltori traditi del Cra, mentre Riscatto Agricolo si è chiamato fuori dopo il riconoscimento arrivato dal Governo del ruolo di rappresentanza del movimento.

La mappa delle proteste degli agricoltori

Proprio Riscatto Agricolo ha annunciato la exit strategy per sciogliere il presidio di via Nomentana a Roma in accordo anche con le forze dell'ordine e con l'intento di non creare disagi. Tuttavia sul posto rimangono quasi duecento mezzi del neonato Maf (Movimenti agricoli federati). Questa mattina due trattori e i manifestanti di Altragricoltura e Popolo produttivo hanno dato il via al presidio davanti al Colosseo. Quindi le due sigle e gli aderenti si sposteranno in piazza del Campidoglio dove dalle 13.00 alle 15.00 dove si terrà la manifestazione “Te lo do io il made in Italy” con circa 300 partecipanti attesi, ma senza trattori.

Al Circo Massimo, invece, il Cra porterà dieci trattori dal presidio di Cecchina e punta a coinvolgere 20mila persone, e, sebbene le attese sembrassero indicare l'effettiva partecipazione di circa un quarto, 5mila persone, alla fine hanno manifestato in 1.500. Alle 11.00, sempre il Cra, ha consegnato una lettera aperta nella sede della rappresentanza della Commissione Europea e nel pomeriggio il leader, Danilo Calvani ha detto: «Non si deve mollare, bisogna andare avanti. Quando con i nostri trattori siamo entrati a Roma i cittadini ci hanno accolto con applausi e segni di incoraggiamento. È una cosa che non immaginavo, è stato bellissimo».

«Dobbiamo riprenderci la nostra dignità e la nostra agricoltura - ha detto Calvani -: tutto quello che ci hanno rubato, in primis i sindacati agricoli, veri nemici degli agricoltori. Il ministro? Se ne deve andare, non ci rappresenta».

Le parole degli agricoltori

Gianni Fabbris, presidente di Altragricoltura, all'Ansa dice: «Noi oggi diciamo al governo che non chiediamo le sue dimissioni, chiediamo che governo e parlamento si assumano la responsabilità. Ieri c'è stato un incontro con il governo, stiamo valutando le risposte date e nel pomeriggio diremo cosa ne pensiamo».

«Abbiamo deciso di unire tutte le piccole imprese, quelle che fanno il made in Italy che non sono multinazionali e lobby - spiega il presidente di Popolo produttivo, Angelo di Stefano -: le scelte europee e nazionali devono coniugare la tutela ambientale e la conversione ecologica con il mantenimento delle attività produttive diffuse in mare, terra e lungo le coste».

Le proteste degli agricoltori anche in altre città: Ornella Muti a Tortona

Le proteste, però, non si concentrano solo nella Capitale. A Padova, un corteo di 400 trattori andrà a riempire il parcheggio dello stadio Euganeo per una manifestazione regionale. Il tragitto e le modalità sono state concordate con il questore Marco Odirisio per non impattare sulla viabilità regionale. Il presidio dovrebbe terminare alle 17.00.

Quasi 150 trattori hanno sfilato in mattinata a Tortona (Al), alcuni dei quali arrivati anche da Voghera (Pv). Tra i manifestanti anche Ornella Muti e Naike Rivelli, imprenditrici agricole che all'Ansa hanno dichiarato: « Abbiamo iniziato i presidi tre settimane fa in Calabria, dove abbiamo un grande orto. Dal sud siamo salite a Sanremo e oggi in Piemonte dove viviamo anche noi. È importantissimo lottare tutti insieme. Non c'è cosa più importante dell'unione. Ci abbiamo messo la faccia, nonostante i sacrifici di correre qua e là».

A Caltanisetta invece circa 25 trattori e 80 manifestanti tra agricoltori e allevatori si sono raccolti davanti alla prefettura, mentre un altro presidio è stato organizzato nella zona industriale in via Salvatore Averna e continua anche quello all'altezza dello svincolo autostradale di Resuttano, attivo ormai da due settimane. I manifestanti hanno presentato un documento con le loro rivendicazioni e ua delegazione è stata ricevuta dal prefetto Chiara Armenia.  E anche in Sardegna, a Bolotana (Nu), questa mattina si è mosso un nuovo corteo di trattori in direzione del capoluogo Nuoro.

300 mezzi agricoli si sono radunati anche a Modena in un campo agricolo nei pressi del casello autostradale di Modena Nord. Qui si sono incontrati agricoltori della zona, ma da territori limitrofi, a cominciare dal Reggiano, ma altri arrivano anche dal Mantovano e dal Basso Veneto. Oltre al presidio fisso, si svolgeranno anche alcune “sfilate” che, autorizzata e seguita da questura e Polizia locale, si svolgeranno lungo un percorso definito con inizio e fine nel campo del raduno. Nei pressi di un altro casello, quello di Cesena Nord, si sono radunati circa 150 agricoltori provenienti dal comprensorio cesenate, ma anche da Forlì e da parte della Romagna.

Gli agricoltori di Belice scrivono a Mattarella

I manifestanti del Movimento spontaneo degli agricoltori della Valle del Belice (Trapani) hanno scritto una lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Gli agricoltori sono all'undicesimo giorno consecutivo di presidio permanente istituito sulla Sciacca-Palermo, all'altezza del bivio di località Gulfa. «Al capo dello Stato - ha detto  il loro portavoce Gaspare La Marca - abbiamo rappresentato le nostre difficoltà. Noi agricoltori non abbiamo più bisogno di interventi tampone ma di norme urgenti e speciali che garantiscano alla categoria un reddito minimo garantito, perché al momento lavoriamo in perdita».

Al presidio si sono uniti in mattinata anche armatori e pescatori della flotta peschereccia di Sciacca (Ag) manifestando pubblicamente il loro sostegno, condividendo in particolare la protesta contro l'Unione europea, che, lamentano, da anni ha interdetto diversi specchi di Mediterraneo, dove i motopescherecci non possono più andare.

Proteste agricoltori, Lollobrigida: «La partita vera è europea»

A La Stampa Lollobrigida ha dichiarato di aver «fatto tutto il possibile per la categoria», anche se ad ItalPress ha ammesso: «L'Irpef non è certo la richiesta principale di chi protesta, la partita vera è europea. Vogliamo - ha aggiunto - un'agricoltura meno subordinata all'ambiente, o meglio, all'ideologia ambientalista. Perché laddove c'è attività agricola, anche attività agricola industriale, c'è un profondo rispetto dell'ambiente e tutela del territorio».

Per Lollobrigida bisogna iniziare «dalla riforma Pac che va profondamente rivista perché il suo primo anno di applicazione è stato un fallimento. Le norme Ue ci consentono di chiederne la revisione e di introdurre correttivi sostanziali. La Pac che ci siamo trovati e sulla quale non abbiamo avuto alcuna voce in capitolo è stata immaginata prima del Covid e prima delle guerre in Ucraina e in Medio Oriente. Un'era geologica fa. Un mondo nel quale era ancora vivo e vegeto il Wto e se c'era bisogno di una commodity agroalimentare la si poteva reperire sul mercato internazionale spesso a costi più bassi di quelli necessari per produrla».

A Milano, dove si trovava per un incontro con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l'assessore regionale all'Agricoltura Alessanro Beduschi, il ministro ha assicurato che il governo si batterà in Europa «per una ridefinizione della Pac, quindi una ridefinizione degli ecoschemi». Successivamente, intervenuto all'inaugurazione di Tomato World a Piacenza Expo, Lollobrigida ha aggiunto: «Dobbiamo aiutare i nostri agricoltori a lavorare per assicurare loro un reddito. Per farlo non si può intervenire obbligandoli a seguire procedure burocratiche infinite, che portano all'aumento dei costi di produzione e all'importazione da Nazioni che possono vendere a prezzi nettamente più bassi. Tutto questo - ha concluso Lollobrigida - in nome di una sostenibilità ambientale che impatta sempre più come elemento prevalente sulla Pac, ma che persegue obiettivi che non c'entrano con quelli per la quale era nata».

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Alberto Lupini


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