A maggio crescono Pil e inflazione, in cucina tornano i piatti del giorno dopo

Secondo l'Istat il costo del carrello della spesa questo mese è salito dal 5,7 al 6,7%. Questo per Coldiretti sta portando le famiglie a eliminare i cibi superflui e a riproporre le antiche ricette anti spreco

31 maggio 2022 | 13:08

Il prodotto interno lordo nei primi tre mesi del 2022 è cresciuto, ma purtroppo è cresciuta anche l'inflazione. Secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo a maggio registra un aumento dello 0,9% rispetto al mese di aprile e adesso è al 6,9%  (da +6,0% del mese precedente). Accelera anche il cosiddetto carrello della spesa, che si porta sempre ai massimi da 36 anni: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano infatti a +6,7%, dal +5,7% di aprile. Questo per Coldiretti sta portando le famiglie italiana a comportamenti virtuosi al supermercato. Si evita l'acquisto di cibi superflui e a tavola si inventano nuove ricette per utilizzare tutto quello che si trova nel frigorifero; oppure si dà vita alle vecchie ricette di una volta, come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.

A maggio torna a crescere l'inflazione

A maggio, dopo il rallentamento di aprile, l'inflazione torna ad accelerare salendo a un livello che non si registrava da marzo 1986 (quando fu pari a +7,0%)

Accelera anche il cosiddetto carrello della spesa, che si porta sempre ai massimi da 36 anni: i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano infatti a +6,7%, dal +5,7% di aprile.

Per l'Istat gli elevati aumenti dei prezzi dei Beni energetici continuano a essere il traino dell'inflazione e le loro conseguenze si propagano sempre più agli altri comparti merceologici, i cui accresciuti costi di produzione si riverberano sulla fase finale della commercializzazione. Accelerano infatti i prezzi al consumo di quasi tutte le altre tipologie di prodotto, con gli alimentari lavorati che fanno salire di un punto la crescita dei prezzi del cosiddetto "carrello della spesa".

In dettaglio Coldiretti segnala che gli alimentari cresciuti in media del 7,1% per effetto di aumenti generalizzati di tutti i prodotti a partire dagli oli alimentari di semi (+70,2%) al burro (+22,6%) fino alla pasta (+16,6%).

 

Coldiretti: «Ora gli italiani sprecano meno cibo»

A detta di Coldiretti l'impennata dei prezzi ha quindi spinto gli italiani a stare più attenti a non sprecare il cibo rimasto nel frigorifero. Sulle tavole delle famiglie sono così tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia.
«Si tratta di ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi - ha spiegato Coldiretti - Ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta».

Per Coldiretti «la propensione al risparmio, in ogni caso, non sembra intaccare l'attenzione verso la qualità di ciò che si porta a tavola con il 70% degli italiani che - continua la Coldiretti - non intende rinunciare al prodotto 100% italiano anche per sostenere l'economia e l'occupazione nel proprio Paese».

Il Pil negli ultimi tre mesi è lievemente cresciuto

Per fortuna oltre all'inflazione è cresciuto anche il Pil, sebbene lievemente negli ultimi tre mesi del 2022. L’Isituto nazionale di statistica spiega che «si tratta di stime al rialzo rispetto alla stima preliminare dello scorso 29 aprile, quando il rilascio mostrava una diminuzione congiunturale dello 0,2% e un aumento tendenziale del 5,8%». La crescita acquisita per il 2022 è pari al 2,6%. Per l'Istat La ripresa è stata determinata soprattutto dalla domanda interna e in particolare dagli investimenti a fronte di un contributo negativo della domanda estera sul piano interno.

Le fosche previsioni di Confcommercio

L'incremento lieve del Pil non fa stare comunque tranquilla Confcommercio che prevede nei prossimi mesi un peggioramento del quadro generale

«Mettendo a sistema le informazioni sulle componenti del Pil nel primo trimestre con l’andamento dell’inflazione negli ultimi mesi, appare piuttosto improbabile che le menzionate debolezze dei consumi potranno essere superate nei prossimi mesi - ha spiegato l'associazione - Dopo il rallentamento di aprile, dovuto a interventi fiscali, i prezzi al consumo sono tornati a registrare una decisa crescita a maggio (+6,9% tendenziale), leggermente superiore alle nostre stime (+6,6%). Prosegue la diffusione degli impulsi originati dai maggiori costi delle importazioni delle materie prime, soprattutto energetiche, ai vari segmenti del consumo finale. Di conseguenza, è in decisa accelerazione l’inflazione di fondo (+3,3% su base annua), il che comporta un serio pericolo per le prospettive di recupero per la restante parte dell’anno».

 

 

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Alberto Lupini


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