Nel panorama della distribuzione agroalimentare italiana, il Mercato Alimentare di Milano si distingue grazie al progetto di riqualificazione e innovazione di Sogemi volto a realizzare la più importante piattaforma per il commercio alimentare in Italia ed una delle infrastrutture di riferimento a livello europeo. La società che gestisce i mercati all’ingrosso del capoluogo lombardo ha in concreto realizzato uno dei più grandi padiglioni ortofrutta d’Italia, una struttura che per dimensioni e modernità si colloca oggi ai vertici europei, mentre è ancora in fase di costruzione un altro padiglione gemello delle stesse dimensioni.

Il Mercato Alimentare di Milano
«Abbiamo realizzato un nuovo padiglione ortofrutta che non ha eguali in Italia, ma anche rispetto alla Francia e alla Spagna», precisa Cesare Ferrero, presidente e direttore generale. «La sua dimensione è paragonabile a quella del terminal della Malpensa, con un impianto di condensazione d'acqua, un sistema centralizzato di refrigerazione e fonti rinnovabili dal punto di vista termico ed energetico».

L'interno del padiglione ortofrutta del Mercato ALimentare di Milano
Questa innovazione si inserisce in un più ampio progetto di rigenerazione urbana che sta trasformando il mercato ortofrutticolo milanese in un hub commerciale moderno e funzionale. L'iniziativa Foody2025 ha previsto lo sviluppo di una nuova superficie costruita pari a 350mila m², equivalente all’intera estensione del Parco Sempione. Con un investimento di 600 milioni di euro, tra risorse pubbliche e private, Milano avrà la più grande infrastruttura alimentare del Paese, rendendola un punto di riferimento anche a livello europeo.
La più grande pescheria d’Italia
Ma oltre al primato nel settore ortofrutticolo, il mercato milanese può vantare oggi anche la più grande pescheria d’Italia, un punto di forza che assicura ai dettaglianti, agli ambulanti, ai ristoratori e ai consumatori il pesce più fresco disponibile sul mercato.

L'interno del Mercato Ittico di Milano
«Essere la più grande pescheria d’Italia non è solo una questione di numeri, ma di qualità e tracciabilità», spiega il Ceo di Sogemi. «Il nostro obiettivo è garantire un prodotto sicuro, controllato e tracciato, per contrastare il rischio di contraffazione alimentare, un fenomeno che colpisce sempre di più i prodotti di alto valore come il pesce».

Il Mercato Ittico di Milano
A tal fine, Sogemi ha promosso anche la pubblicazione della “Guida al pesce a Milano”, un primo passo per creare un sistema di certificazione della filiera che coinvolga pescherie, grossisti, ambulanti e ristoratori, rafforzando la fiducia dei consumatori.
Energia verde per il futuro: il Mercato di Milano punta su geotermia e fotovoltaico
La modernizzazione del mercato non si limita in ogni caso solo alla logistica e alla digitalizzazione, ma coinvolge anche l’efficienza energetica. Il consumo energetico complessivo del mercato è pari a 18 GWh all’anno, equivalente a quello di una cittadina da 5.000 abitanti.

Il Mercato di Milano punta su geotermia e fotovoltaico
Per ottimizzare i consumi e ridurre l’impatto ambientale, Sogemi ha sviluppato un impianto semi-centralizzato da 11,3 MWt in collaborazione con A2A, il più grande impianto geotermico di Milano. Questo sistema sfrutta l’acqua di falda per raffreddare le celle frigorifere e al contempo produce acqua calda utilizzata per il riscaldamento degli edifici e delle future infrastrutture circostanti.

Oltre alla geotermia, il mercato ortofrutticolo e del pesce di Milano punta sulla produzione di energia solare: sono stati già installati 1,3 MW di fotovoltaico, altri 1,3 MW sono in corso di realizzazione, e l’obiettivo finale è raggiungere 8 MW su una superficie di 80.000 m². Questo permetterà un risparmio annuo di 1.200 tonnellate di CO2, l’equivalente di un’area boschiva di 5.000 m², contribuendo anche alla riduzione dell’isola di calore con un abbassamento delle temperature estive fino a 3°C.
Un mercato all’avanguardia per il futuro
L’impegno di Sogemi non si ferma qui: il mercato ortofrutticolo e la pescheria di Milano rappresentano infatti un modello di innovazione e sostenibilità che si propone come riferimento per il settore agroalimentare nazionale ed europeo. Grazie a investimenti mirati, nuove tecnologie e un’attenzione crescente alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità, il Mercato di Milano si prepara a giocare un ruolo sempre più centrale nell’alimentazione del futuro.

Il padiglione ortofrutticolo del Mercato Alimentare di Milano
Un progetto che Ferrero spiega in maniera efficace nella ricordata guida: «Il nostro investimento nel progetto di Hub alimentare è duplice. Da un lato, stiamo costruendo un “hardware”: un’infrastruttura fisica e tangibile che risponda ai bisogni di un settore vivo, fatto di prodotti, persone e logistica. Dall’altro, puntiamo a sviluppare un “software”, ovvero un insieme di servizi e iniziative culturali che portino avanti la conoscenza e il valore dell’alimentazione».
«In un mondo che guarda sempre più all’alimentazione come a un tema di rilevanza globale, Milano e la Lombardia hanno l’opportunità di essere leader nella “cultura alimentare”. Attualmente, chi fa cultura alimentare? Esistono molti attori, ma spesso operano in modo frammentato o settoriale. Noi, invece, crediamo in una cultura di sistema: un approccio che non si limita a rappresentare un singolo soggetto, ma promuove un’intera filiera, un territorio, un sistema integrato. Essere un centro autorevole per la cultura alimentare significa coordinare i diversi aspetti dell’alimentazione e della filiera - dalla produzione alla distribuzione, fino all’educazione e alla sicurezza alimentare - e farne un punto di riferimento per Milano, la Lombardia e, in futuro, per tutta Italia».
Via Cesare Lombroso 54 20137 Milano