Si è svolta a Roma la direzione nazionale di Fratelli d’Italia. All’evento hanno partecipato numerosi esponenti del partito, tra cui ministri e parlamentari della formazione di maggioranza. A guidare l’incontro, con l’intervento conclusivo, è stata Arianna Meloni, capo della segreteria politica di FdI. Non era prevista, invece, la presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, mentre Daniela Santanchè, osservata speciale per via delle pressioni affinché si dimetta, ha incassato la fiducia del suo partito.

Daniela Santanchè alla direzione di Fratelli d'Italia
Santanchè, la fiducia del partito
L’attenzione mediatica si è concentrata su Santanchè, ministra del Turismo e figura di rilievo di Fratelli d’Italia, da giorni al centro del dibattito politico dopo il rinvio a giudizio. La ministra ha evitato di rispondere alle domande dei giornalisti ed è entrata nella sala congressi senza rilasciare dichiarazioni. Successivamente, ha pubblicato un post sui social. Santanchè ha poi lasciato l’evento senza intervenire dal palco, ma su X ha postato: «Orgogliosi del percorso che stiamo facendo e della fiducia che ogni giorno gli italiani ci dimostrano.Continueremo a lavorare uniti per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi».
Giovanni Donzelli, responsabile dell’Organizzazione di FdI, ha chiarito che la fiducia del partito nei confronti della ministra non è mai venuta meno. «La fiducia la esprime il Parlamento, la fiducia di Fratelli d'Italia per il lavoro di Santanchè non è mai venuta meno», ha evidenziato aggiungendo che «è un ottimo ministro che dal punto di vista del suo operato. Come ministro del Turismo credo sia impeccabile, quindi sul suo operato da ministro nessuno ha mai avuto un dubbio». Rispondendo alle dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha suggerito una riflessione sul futuro della ministra, Donzelli ha preferito non commentare direttamente, sottolineando il rapporto personale tra i due esponenti politici.
Santanchè, le vicende giudiziarie
La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta della difesa di trasferire a Roma il processo per truffa aggravata all’Inps contro la ministra del Turismo, confermando la competenza di Milano. L’accusa riguarda il presunto utilizzo illecito di 126.468 euro di cassa integrazione Covid per 13 dipendenti delle sue società, Visibilia Editore Spa e Visibilia Concessionaria Srl, che avrebbero continuato a lavorare nonostante risultassero in cassa integrazione a zero ore. La ministra è anche indagata per falso in bilancio, sempre per quanto riguarda le società Vibilia.