Soresina (Cr), un piccolo comune della Lombardia con meno di diecimila abitanti, si trova in una situazione paradossale. Conosciuto da decenni come il "paese delle latterie", ora è tristemente noto per l'inquinamento atmosferico e per i livelli preoccupanti di smog. Sebbene lontano dalle grandi autostrade, dalle fabbriche e dai centri commerciali, Soresina ha registrato ben 75 giorni di superamento del limite di PM10 nel 2024, un dato impressionante che corrisponde a un giorno su cinque.
• Soresina, il paese delle latterie conosciuto per l'aria nera: 75 giorni di superamento dei limiti di smog
L’inquinamento a Soresina: paradosso in una terra di campagna
La situazione è tanto più sorprendente quando si considera la conformazione del territorio. Soresina è immersa in una vasta pianura agricola, lontano dalle principali fonti industriali di inquinamento, ma ciò non sembra essere sufficiente per proteggere l'aria. Eppure, nonostante questo, la centralina di monitoraggio dell'inquinamento, che misura la qualità dell'aria, è posizionata proprio nel cuore del paese, in un incrocio trafficato. In questo contesto, alcuni sostengono che la misurazione dell'inquinamento sia distorta, considerando che i comuni vicini non sono dotati di centraline. Ma anche ammettendo che la situazione non sia del tutto veritiera, il dato rimane preoccupante.
Trovare soluzioni adeguate per l'inquinamento di Soresina
L'attuale sindaco di Soresina, Alessandro Tirloni, ha dichiarato che l'amministrazione intende analizzare i dati e collaborare con la Regione per trovare soluzioni adeguate. Tuttavia, le autorità locali sembrano essere in una fase di studio e non ancora pronte a prendere misure concrete per migliorare la qualità dell'aria. Nonostante ciò, la comunità è consapevole del problema e il dibattito sull'inquinamento sembra sempre più urgente.
Le cause dell'inquinamento: gli allevamenti e il metano
Le radici dell'inquinamento di Soresina non sono un mistero: la presenza massiccia di allevamenti di bovini, che sono una fonte primaria di metano, un gas serra altamente inquinante. Questo gas è prodotto durante la digestione delle mucche, un processo che non può essere evitato. Il metano è uno dei principali responsabili dell'inquinamento atmosferico in molte aree agricole, e Soresina non fa eccezione.
Soresina, paese delle Latterie, diventa anche la capitale dello smog
Tuttavia, nonostante gli sforzi degli allevatori locali per ridurre le emissioni attraverso miglioramenti in genetica, benessere animale e stoccaggio del letame, il problema persiste. La sensibilizzazione è fondamentale, ma i progressi non sono abbastanza veloci. Non basta aggiornare le pratiche agricole; è necessario ristrutturare un intero settore che, nel corso degli anni, ha visto un'espansione incontrollata.
Soresina, l'Alleanza dei colossi dell'industria lattiero-casearia
In risposta alle critiche, alcuni dei principali attori del settore lattiero-caseario, tra cui Bel Group, General Mills, Kraft Heinz, Lactalis USA e Nestlé, hanno firmato un'alleanza per ridurre le emissioni di metano derivanti dalle loro filiere. Si tratta di un passo importante, ma gli esperti sono scettici sul fatto che queste azioni da sole possano risolvere il problema in modo sufficiente. Secondo Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia, è evidente che senza un intervento sul sistema zootecnico padano non si potranno raggiungere gli obiettivi di qualità dell'aria stabiliti dalla nuova direttiva dell'Unione Europea.
Legambiente: Serve una ristrutturazione del settore zootecnico
Secondo Legambiente, la strada da percorrere è quella di una ristrutturazione profonda del settore zootecnico. Non si tratta solo di migliorare gli allevamenti, ma di ridurre la produzione e concentrarsi su una produzione più sostenibile e responsabile. La priorità dovrebbe essere quella di passare da una produzione massiva a una produzione di alta qualità, riducendo così l'impatto ambientale.
Le soluzioni proposte includono l'adozione di alimentazioni meno inquinanti per il bestiame, la riduzione dell'uso di pascoli e l'incremento della somministrazione di razioni ricche di concentrati, che comporterebbero una significativa riduzione delle emissioni di metano. Tuttavia, nonostante le promesse, sembra che ci sia ancora molta resistenza nel settore e la volontà di cambiare stenta a farsi strada.
Soresina, una tradizione che si scontra con la modernità
Soresina, che un tempo era il cuore pulsante della produzione lattiero-casearia, sta ora facendo i conti con la modernità e con le sfide ambientali. Le tradizioni agricole, che hanno alimentato la crescita del paese, si trovano oggi a scontrarsi con le nuove necessità legate alla sostenibilità e alla qualità dell’aria. Nonostante i progressi nella gestione dell’inquinamento e il miglioramento delle tecniche agricole, la strada verso un futuro più sostenibile appare ancora lunga.
La questione dell’inquinamento a Soresina è complessa, e la risposta non può essere trovata in soluzioni rapide o semplici. La comunità dovrà affrontare il problema da una prospettiva più ampia, che coinvolga non solo gli allevatori e le autorità locali, ma anche i consumatori e le industrie. È necessario un cambiamento radicale nel modo in cui il settore alimentare e zootecnico opera, e ciò richiede tempo, risorse e soprattutto un impegno collettivo.
La sfida più grande, tuttavia, sarà trovare un equilibrio tra la salvaguardia dell’ambiente e la sostenibilità economica per i produttori locali. Se Soresina riuscirà a navigare questa difficile transizione, potrebbe non solo ridurre l’inquinamento atmosferico, ma anche porsi come esempio di resilienza e innovazione per tutta la pianura padana.