Nel 2024, le transazioni digitali hanno registrato un aumento significativo in tutta Europa. Secondo l'Osservatorio Europa Cashless di SumUp, l'Italia si posiziona al quarto posto con un incremento del 23,2%, superando altri grandi paesi come Germania (+15,5%), Francia (+13,9%) e Regno Unito (+5,6%). E tra i comparti dove l'aumento dell'utilizzo della carta di credito (o un altro canale di pagamento digitale) ci sono caffè, ristoranti e hotel.
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In Italia si paga sempre di più in modo digitale
I comparti con la maggiore crescita nei pagamenti digitali
L'adozione dei pagamenti elettronici è in aumento in tutti i settori economici. Il comparto che ha registrato la crescita più significativa è quello delle gallerie d'arte (+150,8%). A seguire, i negozi di fiori (+79,7%) e le gioiellerie (+63,6%). Anche professionisti come gli avvocati (+54,2%) e le edicole (+39,4%) hanno visto un incremento delle transazioni cashless. Nel settore della ristorazione e del turismo, l'uso della moneta elettronica continua ad ampliarsi. I pagamenti digitali crescono del 35,1% nei bar e nei club, del 28,1% nel turismo e del 27,8% in caffè e ristoranti, segnando una diffusione ormai consolidata delle transazioni senza contanti.
Le province italiane con il maggiore incremento del cashless
A livello territoriale, la crescita delle transazioni digitali coinvolge l'intero paese. Le province con il maggiore aumento nell'uso della moneta elettronica sono Ancona (+56,8%), Alessandria (+36,6%) e Pordenone (+36,1%). Seguono Benevento (+33,7%) e Prato (+33,5%), mentre nelle ultime posizioni della Top 10 figurano Rovigo, Palermo e Roma.
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Anche nei ristoranti si è assistito ad un aumento sensibile dei pagamenti cashless
Le province con lo scontrino medio più basso, indice di un utilizzo sempre più frequente del digitale per piccoli pagamenti, sono Sud Sardegna (27,4 euro), Genova (28 euro), Oristano e Livorno (28,6 euro), Lodi (28,8 euro) e Bologna (29 euro).
Pagamenti con carta, le criticità
L'incremento dei pagamenti digitali in Italia riflette una trasformazione nelle abitudini di consumo. Il valore medio delle transazioni cashless nel paese è di 34,2 euro, più alto rispetto ai 14,6 euro dell'Ungheria, che registra il ticket elettronico più basso. Tuttavia, in Italia si osserva un calo dello scontrino medio del 7,6% rispetto all'anno precedente, segno di una crescente propensione all'uso della moneta elettronica anche per importi più contenuti.
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I pagamenti cashless rischiano di ridurre ulteriormente le marginalità degli esercenti
Tuttavia, rimangono ancora diverse questioni aperte, come ad esempio la possibilità di abilitare i Pos anche al versamento delle mance. Senza contare che il nuovo assetto di Bancomat potrebbe portare con sé nuovi aumenti nei costi di gestione a carico degli esercenti. Se da un lato è giusto dare la possibilità ad ogni cliente di pagare come meglio richiede, dall'altro questo non può andare a discapito degli operatori del settore, a maggior ragione quando la marginalità è bassa.