Il settore agricolo italiano si conferma in crescita, con i dati dell'Istat che evidenziano incrementi nella produzione e una leadership europea nel valore aggiunto. Il comparto deve però fare i conti con sfide significative, tra cui i cambiamenti climatici, l'aumento dei costi di produzione e i danni causati da eventi estremi. Nonostante questi allarmi - dalla siccità alle malattie di piante e animali -, il comparto è riuscito comunque ad ottenere risultati significativi: bisogna quindi interrogarsi su quanto incidano davvero a livello complessivo e quanto, al contrario, possano aver frenato i dati dell'agricoltura italiana.

Il settore agricolo italiano si conferma in crescita
Agricoltura, i dati in Italia
I volumi di produzione agricola, secondo i dati diffusi dall'Istat, sono cresciuti soprattutto nel comparto delle coltivazioni (+1,5%) e in quello zootecnico (+0,6%), mentre si registra un calo nelle attività dei servizi agricoli (-1,5%). Le attività secondarie, come la produzione di energia elettrica e l'agriturismo, continuano a mostrare un trend positivo (+5,2%), confermando la leadership dell'Italia in Europa in questo specifico segmento. Il 2023 è stato un anno favorevole per la frutta (+5,4%), gli ortaggi freschi (+3,8%) e il vino (+3,5%). Oltre a confermarsi leader nella produzione vitivinicola, l'Italia ha anche conquistato la leadership nella produzione di ortaggi. Tuttavia, alcuni settori hanno registrato flessioni, come i cereali (-7,1%), l'olio d'oliva (-5%) e i foraggi (-2,5%).

I volumi di produzione agricola sono cresciuti soprattutto nel comparto delle coltivazioni
I prezzi dei prodotti delle coltivazioni sono aumentati del 2,9%, mentre quelli del comparto zootecnico hanno subito un calo del 2,2%. Significativa la riduzione dei costi dei beni e servizi utilizzati nel settore agricolo (-4,5%), un elemento che contribuisce a rafforzare la competitività del comparto. L'input di lavoro nel settore agricolo in Italia è diminuito del 2,6%, una contrazione più marcata rispetto alla media UE27 (-0,9%). A livello europeo, si è registrato un lieve aumento del volume di produzione (+0,5%) e del valore aggiunto (+0,2%), ma l'Italia si è distinta nel 2024 assumendo la leadership europea in quest'ultima categoria.
Agricoltura, serve chiarezza
«I dati Istat confermano che la politica agricola intrapresa è efficace, grazie all'impegno delle imprese, dei lavoratori agricoli, del governo e delle istituzioni. Mentre in Europa l'agricoltura era considerata un rischio ambientale, l'Italia ha scelto un percorso diverso, rivelatosi vincente» ha chiosato Mirco Carloni, deputato della Lega e presidente della commissione Agricoltura, che ha concluso: «Questi risultati rappresentano un valore socio-economico fondamentale per il nostro Paese e sottolineano l'importanza di proseguire con determinazione su questa strada, garantendo il massimo impegno da parte del Governo e del Parlamento».

Mirco Carloni, presidente dela commissione Agricoltura della Camera
«Una ricchezza che va però difesa rispetto alle tante minacce che pesano sull'attività delle imprese agricole italiane - ha denunciato Coldiretti -, a partire dagli effetti dei cambiamenti climatici che nel 2024 hanno causato danni per 9 miliardi di euro, tra siccità, maltempo ed epidemie negli allevamenti. Un grave problema è rappresentato anche dall'aumento dei fattori di produzione, a partire dall'energia, che gravano sui bilanci, con i prezzi pagati agli agricoltori che spesso non riescono a coprire neppure i costi sostenuti». Rimane perciò il dubbio su quanto effettivamente, a livello complessivo, abbiano inciso le condizioni ambientali e sanitarie. Che pure hanno causato danni, naturalmente, ma che, al netto delle contingenze (su cui è giusto intervenire a favore dei produttori colpiti), non hanno impedito una crescita del settore. Al tempo stesso, però, questa crescita avrebbe forse potuto essere superiore senza questi danni.