Torino si trova all'ultimo posto tra le città metropolitane italiane per il rilascio del Codice identificativo nazionale (Cin), obbligatorio dal primo gennaio per le strutture ricettive destinate agli affitti brevi. Con solo il 76,55% delle strutture in regola, il capoluogo piemontese è infatti indietro rispetto ai numeri di Milano (79,61%), Roma (78,74%), Catania (85,28%) e Napoli (90,56%). Ma se le percentuali non sorridono, Federalberghi Torino ha deciso di non restare a guardare, offrendo supporto ai proprietari di appartamenti per aiutarli a regolarizzarsi e migliorare l'offerta turistica.

Affitti brevi a Torino: emergenza Cin, Federalberghi in azione
Affitti brevi, i numeri del Piemonte e di Torino
Secondo i dati del ministero del Turismo, in Piemonte si contano 25.776 strutture registrate sul portale nazionale, ma solo poco più di 20 mila hanno ottenuto il Cin. Tra queste, 204 pratiche sono ancora in fase di verifica amministrativa. «A Torino ancora il 24% degli immobili risulta irregolare» spiega Gennaro Sposato, avvocato di Rödl & Partner. Non va meglio nella provincia di Cuneo, dove «il 22% è ancora inadempiente», aggiunge Sposato, sottolineando la portata del problema.

Affitti brevi, a Torino sono circa 2.600 gli immobili senza Cin
A confermare il quadro, le piattaforme online: gli annunci su Airbnb e Vrbo a Torino sono circa 8.400, ma solo 5.250 sono effettivamente attivi. Su Booking se ne contano 2.200, portando il totale a circa 11 mila strutture operative. Tuttavia, restano più di 2mila immobili senza Cin, una mancanza che potrebbe costare caro. Le sanzioni per l'assenza del codice, ricordiamo, possono arrivare fino a 8mila euro, mentre quelle per la mancata esposizione del codice vanno dai 500 ai 5mila euro. E non finisce qui: chi non rispetta le norme di sicurezza, come l'installazione di estintori e rilevatori obbligatori, rischia multe fino a 6mila euro.
Affitti brevi, Federalberghi Torino in aiuto dei proprietari
Intanto, Federalberghi Torino ha deciso di proporsi come un punto di riferimento per chi vuole mettersi in regola e di aiutare così i proprietari: «Guardiamo da sempre con favore all'ampliamento dell'offerta turistico-ricettiva» annuncia Fabio Borio, presidente dell'associazione. «La sfida, nel futuro immediato, è quella di alzare qualitativamente il livello di questa offerta, premiando i proprietari di appartamenti che sono in regola o che dimostrano di volersi adeguare. Per questo abbiamo deciso di offrire supporto ai proprietari». Torino, quindi, è a un bivio: da una parte c'è l'urgenza di regolarizzare le strutture irregolari; dall'altra, la possibilità di sfruttare questa situazione per rafforzare e migliorare l'offerta turistica.