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«Bettola gestita da cafoni»: 7mila euro di multa a una 53enne per una recensione

Una donna di 53 anni, originaria de L'Aquila, è stata condannata a risarcire 5mila euro e pagarne altri 2mila di multa per due recensioni su TripAdvisor e Facebook giudicate diffamatorie verso un ristorante di Recanati

16 gennaio 2025 | 18:06

«Bettola gestita da cafoni»: 7mila euro di multa a una 53enne per una recensione

Una donna di 53 anni, originaria de L'Aquila, è stata condannata a risarcire 5mila euro e pagarne altri 2mila di multa per due recensioni su TripAdvisor e Facebook giudicate diffamatorie verso un ristorante di Recanati

16 gennaio 2025 | 18:06

Una cena insoddisfacente si trasforma in una stangata legale. Una donna di 53 anni, originaria de L'Aquila, è stata condannata per diffamazione dal Tribunale di Macerata a risarcire con 5 mila euro la titolare di un ristorante di Recanati (Mc), oltre a dover pagare una multa di 2 mila euro. Il motivo? Due recensioni al vetriolo pubblicate su TripAdvisor e Facebook, giudicate lesive per l'immagine del locale e dei suoi gestori. Si tratta di un'ulteriore prova della necessità di regolamentare il fenomeno delle recensioni online

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Macerata: il giudice condanna una cliente di un ristorante per recensioni diffamatorie sul web

La cena e il commento su TripAdvisor

Tutto ha avuto inizio nell'agosto del 2017, quando la cliente si era recata a cena nel ristorante incriminato. Insoddisfatta dall'esperienza, il 19 agosto aveva pubblicato su TripAdvisor un primo commento in cui lamentava un presunto ritardo nel servizio. Parole dure, che avevano attirato l'attenzione non solo degli utenti, ma anche della piattaforma stessa, che in un primo momento aveva chiesto alla donna di rimuovere o modificare il contenuto. Nel testo incriminato si leggeva: "Neanche una parola di scuse, ma solo molta, troppa aggressione", con riferimento a un atteggiamento ritenuto "estremamente aggressivo e maleducato" da parte dei gestori.

Il secondo affondo su Facebook

Non contenta, pochi giorni dopo, il 24 agosto, la donna aveva rincarato la dose su Facebook. Sulla pagina “Gufo? No grazie!“ aveva pubblicato un'altra recensione, ancora più pesante, definendo il locale una "bettola" e accusando i proprietari di averla addirittura cacciata per aver espresso il suo disappunto sul ritardo nel servizio. "Posto tipo bettola, normale con molto casino, dal quale siamo stati addirittura cacciati solo per aver espresso disappunto rispetto al ritardo (un'ora e mezza) con cui ci hanno portato i primi. Ecco: cacciati. Il posto sostanzialmente una trappola, si mangia in maniera assolutamente ordinaria se non scarsa, costa tanto e i proprietari sono dei veri cafoni" aveva scritto.

Le parole della donna, giudicate eccessive e diffamatorie, hanno portato la titolare del ristorante a sporgere denuncia, costituendosi parte civile al processo. Il giudice Andrea Belli, esaminando le prove e considerando il potenziale danno d'immagine arrecato al locale, ha deciso per la condanna della cliente. Non solo dovrà risarcire la titolare per una cifra di 5 mila euro, ma dovrà anche affrontare una multa di 2 mila euro, a cui si aggiungono i costi legali.

Recensione online, il governo al lavoro

Proprio in questi giorni, ricordiamo, il governo sta lavorando a una legge per regolamentare le recensioni online. In Consiglio dei Ministri, infatti, lo scorso 15 gennaio, è stato approvato il Disegno di legge annuale per le piccole e medie imprese (Pmi), con misure che spaziano dal sostegno al settore della moda alle nuove norme su smart working e staffetta generazionale, oltre che introdurre una stretta proprio sulle recensioni online. Le recensioni potranno essere pubblicate solo da consumatori che dimostrino di aver effettivamente usufruito del servizio o prodotto, e non oltre 15 giorni dalla data di utilizzo.

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Il governo Meloni è al lavoro per regolamentare le recensioni online

Inoltre, si legge nel testo, le recensioni dovranno essere dettagliate e pertinenti, mentre le strutture recensite avranno diritto di replica e potranno richiedere la cancellazione di contenuti ingannevoli. Infine, viene vietata qualsiasi compravendita di recensioni o interazioni online. L'Agcom avrà il compito di disciplinare l'adozione di codici di condotta per gli intermediari e gli operatori coinvolti nella diffusione di recensioni, introducendo anche misure tecnologiche per ridurre la distorsione dell'informazione.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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