Uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Exeter ha rilevato che chi si astiene dal consumo di carne durante il mese di Veganuary può sviluppare più facilmente un senso di disgusto verso la carne stessa. Inoltre, molti partecipanti tendono a identificarsi meno come "carnivori".
Chi aderisce a Veganuary può sviluppare più facilmente disgusto per la carne
Veganuary, i risultati delle ricerche
Secondo Natalia Lawrence, professoressa associata di psicologia, convincere qualcuno a cambiare comportamento per un mese può portare a un allineamento tra credenze e abitudini alimentari. Il meccanismo alla base di questo processo è la risoluzione della dissonanza cognitiva, che riduce le difese psicologiche legate al consumo di carne.
Molti partecipanti a Veganuary tendono a identificarsi meno come "carnivori"
Uno studio pubblicato su Frontiers in Nutrition ha seguito 40 partecipanti, mostrando che chi riduceva significativamente il consumo di carne era più propenso a sviluppare un senso di disgusto verso di essa. Un’altra ricerca su 46 partecipanti, pubblicata su Appetite, ha evidenziato un calo nell’identificazione come mangiatori di carne. I risultati suggeriscono che l’identità personale e il comportamento alimentare siano strettamente connessi e che partecipare a Veganuary possa incentivare cambiamenti a lungo termine.
Veganuary, cosa è
Veganuary, lanciato nel Regno Unito nel 2014, ha ispirato milioni di persone in oltre 20 paesi a provare una dieta completamente vegetale per il mese di gennaio. In Italia, nel 2024, hanno partecipato 1,7 milioni di persone. La campagna è supportata dall’associazione Essere Animali, che fornisce ricette e consigli gratuiti ai partecipanti. L’iniziativa coinvolge anche aziende come Carrefour, Kioene e Flower Burger, che hanno lanciato prodotti e offerte dedicate. I Love Poke, ad esempio, ha introdotto bowl vegane a base di proteine vegetali.
Veganuary è stato lanciato nel Regno Unito nel 2014
Nel 2024, circa 25 milioni di persone hanno partecipato all’iniziativa, di cui 1,7 milioni in Italia. La sfida, nata nel Regno Unito e promossa in Italia dall’associazione no-profit Essere Animali, mira a sensibilizzare sul tema dell’alimentazione sostenibile, coinvolgendo influencer, aziende e personaggi noti. In Italia, il numero di persone che seguono una dieta priva di carne è in netto aumento, raggiungendo quasi il 10% della popolazione nel 2024, rispetto al 6,6% dell’anno precedente. La percentuale di vegani, inoltre, è quadruplicata dal 2014. Il trend si consolida con l’espansione di Veganuary in nuovi paesi, come Malesia, Perù e Canada, rendendo la campagna sempre più globale. Nel 2025, Veganuary ha visto l’adesione di oltre 100 aziende in Italia.
Veganuary, ristorazione plant-based in crescita
La crescente attenzione verso le opzioni plant-based si riflette nella ristorazione. Secondo un sondaggio SumUp, il 61% dei ristoranti in Italia offre alternative vegane o vegetariane. Il team di Exeter intende condurre ulteriori ricerche per sostenere i partecipanti a Veganuary e dry January, testando strategie per affrontare le difficoltà comuni. Toni Vernelli, responsabile comunicazione di Veganuary, ha sottolineato che oltre l’80% dei partecipanti riduce permanentemente il consumo di carne e latticini dopo l’iniziativa.