Lido Pomposa (Fe), un caldo pomeriggio di agosto. Tra le vie animate della località balneare, un episodio inatteso ha commosso e fatto discutere l'intera comunità. Marco Rainieri, il gestore del ristorante "I sapori del Marchese", si trovava alle prese con un dilemma tutt'altro che ordinario. Un errore di battitura sul Pos aveva trasformato un semplice pranzo in un'avventura dai contorni inaspettati. Quel giorno, un cliente aveva consumato un pasto al ristorante e, per un'ingenuità del sistema, si era ritrovato a pagare un conto esorbitante: ben 400 euro invece dei previsti 40. Un errore umano, certo, ma che avrebbe potuto passare inosservato.
Paga il pranzo per sbaglio 400 euro invece che 40. Il ristoratore lo cerca per restituire i soldi Foto: shutterstock
Pranzo pagato in più per sbaglio: la ricerca via social dal Lido Pomposa
Quando si è accorto dell'accaduto, ha provato un misto di incredulità e preoccupazione. «Non posso tenere dei soldi che non mi appartengono», ha ripetuto più volte a se stesso, come riporta il Corriere della Sera. E così, armato di buona volontà e di un pizzico di speranza, ha deciso di intraprendere una ricerca che lo avrebbe portato ben oltre le mura del suo ristorante.
Sui social media, il suo appello è diventato virale. «Spero che sia uno che segue il mio profilo affinché io possa restituire i soldi in più che non mi sono dovuti», ha scritto su Facebook. Le reazioni non si sono fatte attendere: commenti di solidarietà, proposte di aiuto, ma anche qualche scetticismo. C'è chi ha lodato la sua onestà, definendolo un esempio da seguire, e chi, invece, ha espresso dubbi sulla veridicità della sua storia.
Il ristorante I sapori del Marchese. Foto Facebook ristorante I sapori del Marchese
«Vedo tanti commenti al mio appello», racconta Marco. «Piace l'onestà, ma credo che sia il minimo. Il messaggio che a essere onesti fa strano è svilente». E continua: «L'errore è importante: sono circa 400 euro di differenza. Se entro un mese il cliente non salta fuori, darò quei soldi in beneficenza: non spettano al mio locale».