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Ferragosto a Roma: ecco i ristoranti da non perdere nella Capitale

Per Ferragosto a Roma, numerosi ristoranti offrono menu speciali. Dall'Osteria Fratelli Mori con il tradizionale Pollo con i peperoni, a Don Pasquale che reinterpreta i Pomodori col riso. Tra piatti di pesce e proposte creative, spiccano locali come Adelaide, Hosteria Grappolo d'Oro e terrazze panoramiche come Les Etoiles e Mirabelle

di Mariella Morosi
09 agosto 2024 | 05:00
Ferragosto a Roma: ecco i ristoranti da non perdere nella Capitale
Ferragosto a Roma: ecco i ristoranti da non perdere nella Capitale

Ferragosto a Roma: ecco i ristoranti da non perdere nella Capitale

Per Ferragosto a Roma, numerosi ristoranti offrono menu speciali. Dall'Osteria Fratelli Mori con il tradizionale Pollo con i peperoni, a Don Pasquale che reinterpreta i Pomodori col riso. Tra piatti di pesce e proposte creative, spiccano locali come Adelaide, Hosteria Grappolo d'Oro e terrazze panoramiche come Les Etoiles e Mirabelle

di Mariella Morosi
09 agosto 2024 | 05:00
 

Era il giorno del riposo dell'imperatore Augusto (Feriae Augusti) e con lui si fermava tutta la Roma rurale dopo le fatiche delle mietiture e fienagioni, in attesa della vendemmia. Il Ferragosto è diventato poi la ricorrenza dell'Assunzione in cielo della Madonna, dogma che cattolici e ortodossi condividono auspicando grazie e munificienza divine. Risarcitoria nel profano, propiziatoria nel sacro, la festa è comunque assicurata ogni 15 agosto, anche per chi non è romano, con tutti i rituali della tavola e anti-calura. Sul Lungotevere si va a mangiare la grattachecca, sorella romana della granita, e dai banchetti del cocomero, antenato autoctono   dell'anguria americana, risuona il grido "taja ch'è rosso". C'è chi vuole strafare e nel tassello, che servirebbe a saggiarne la bontà, versa distillati vari (una volta era mistrà o brandy Buton).

Il pollo con i peperoni è sinonimo di Ferragosto a Roma

Chi non va in vacanza o c'è già stato si consola a tavola, presidio indiscusso della tradizione, col pollo con i peperoni, vero piatto simbolo del Ferragosto, dalle mille ricette. Ma a vincere è sempre quella della Sora Lella: "Er pollo deve avè ruspato e i peperoni scejeteli colla punta quadrata". Per tastarne la dolcezza, al mercato di Campo dÈ fiori, li mordicchiava prima di acquistarli (Raiplay, 1970).

Ferragosto a Roma: ecco i ristoranti da non perdere nella Capitale

Il pollo con i peperoni è il piatto simbolo del Ferragosto romano

Anche la scampagnata è d'obbligo e ,in memoria dei "treni di Ferragosto" di prima della guerra che portavano le masse al mare con colazione al sacco, i romani la scampagnata la fanno ancora. Brevi fughe gastronomiche nei Castelli Romani, all'ombra di qualche fraschetta, o al mare di Ostia, Fregene e Fiumicino, con tanto di tegami di lasagne e fettine panate, nonostante - è cronaca recente - uno stabilimento balneare di Gallipoli abbia vietano l'ingresso con borse termiche.

Come godersi Roma a Ferragosto?

Una volta il Ferragosto per i romani era anche l'occasione di riappropriarsi della città, visitare i musei e i monumenti senza fila, godere del traffico più scorrevole, persino trovare un parcheggio. I pochi rimasti si prendevano la scena. Non è più così da quando Roma si è trovata di colpo ad essere meta internazionale, anche se caput mundi lo è sempre stata. Impreparata all'invasione di visitatori, quella in corso e, peggio ancora,  quella annunciata, fa pagare un prezzo alto ai residenti, scacciati da un centro storico presidiato dal business. Difficile trovare un negozio di prossimità - a parte quelli che vendono piccoli colossei in plastica di made in China a un euro - oppure passeggiare senza urtare qualcuno, schivare monopattini, senza parlare dello spazio vitale rubato da improvvisati dehors con tre sedie nei vicoli più stretti. Guai poi a incontrare una comitiva di turisti che seguono l'ombrellino della guida: avanzano compatti come una testuggine romana alla conquista dell'impero e non ti bloccano finchè non è passato l'ultimo. Ma allegria! Siamo sotto il segno del leone e la socialità è d'obbligo. Non resta che sperare che il Comitato Straordinario capitolino progetti al più presto l'ovvio.

Ferragosto a Roma: ecco i ristoranti da non perdere nella Capitale

Ecco come godersi Roma a Ferragosto

E allora come godersi Roma a Ferragosto? Sempre a tavola naturalmente, e non solo contendendo ai visitatori tranci di pizza in teglia o hamburger, anche se qualcuno ha imparato a farli bene con ingredienti di qualità. La buona ristorazione resiste e non c'è trattoria o locale anche di fine dining che non abbia previsto per il mese più caldo dell'anno un'offerta mirata, puntando a una leggerezza che non sacrifichi il gusto. È quasi un appuntamento della tradizione che molti locali non voglio tradire, e in tanti hanno preferito chiudere prima, per liberare il personale, e riaprire il 12 agosto, che è un lunedì.

I ristoranti da non perdere a Roma per Ferragosto

Come l'Osteria Fratelli Mori all'Ostiense che non farà mancare ai clienti - guada caso - proprio il pollo con i peperoni, con una ricetta non codificata dai libri, ma fatta "a sentimento", come quella di papà Ambrogio, cotta a lungo con quello che ci vuole: aglio, cipolla, rosmarino e sfumatura di vino bianco. Ma altri chef, come Domenico Boschi, del Don Pasquale di via delle Muratte, propongono per quel giorno una versione decisamente “unconventional” di un altro classico dell'estate, il Pomodoro col riso. Il suo è scomposto, rettangolare, di datterini giallie rossi confit, con spicchi di patate ben dorate e con un cuore di riso sia morbido che croccante glassato col ristretto dei pomodori stessi. Poi breve passaggio in forno. Anche Gabriele Muro di Adelaide dell'Hotel Vilon propone un menu a tema: Polpo e peperoni, variazione dettata dalle sue origini procidane, poi Pasta fagioli e cozze, Ricciola affumicata, albicocche e aceto di mele e Pesche al Primitivo. Piatti freschi, leggeri con ingredienti mediterranei sono d'obbligo in ogni locale, ristorante o tavola d'albergo, una sfida in più per la creatività dei cuochi. La scelta è infinita e non possiamo dare che qualche spunto.

L'Hosteria Grappolo d'Oro di Piazza della Cancelleria, forte della fama consolidata da decenni di cucina classica romana generosa e di qualità, continuerà a servire Carbonare e Cacio e pepe affiancandole a composizioni verdi, crudi di pesce e a piatti leggeri tutt'altro che banali. Per pranzo e per cena quel giorno lo chef Daniele Roppo de Il Marchese ha previsto un menu che celebra l'estate con al centro la Parmigiana di melanzana. Poi ancora Pollo e peperoni, Crocchette di bollito o di baccalà e con i primi sia tradizionali che a base di verdure di stagione. Per l'aperitivo o il dopocena è da provare la proposta mixology del barmanager Fabrizio Valeriani, con ben sei propste di Americani e, al top della carta estiva, il twist Paloma con Tequila Espolon, Mezcal Montelobos, Amaro Fragrante, sciroppo di rosmarino, lime e soda al pompelmo rosa. Un menu tutto di pesce è stato creato da Emanuele Paoloni, chef di Marea, nel quartiere Prati. Tre antipasti: Cozze ripiene, Tartare di tonno con spuma di avocado e Calamaro croccante e maio al pepe rosa. Poi risotto polpo, pescato del giorno in sfoglia di patate e sentori di affumicatura e torta all'anguria e gelato.

Dalla Terrazza Les Etoiles, all'interno dell'Hotel Atlante Star si ammira in una visione inedita Castel Sant'Angelo in tutta la sua imponenza gustando la cucina dello chef William Anzidei grazie a piatti tradizionali ma reinterpretati con un tocco di contemporaneità e cotture espresse. Soprattutto si affida alla brace per ottenere leggerezza di risulato. Come nelle Capesante arrostite con mango affumicato e liquirizia. Difficile poi la scelta tra lo Gnocco alla romana cacio e pepe con animelle e carciofi e Fregola al nero con crudo di seppioline, piselli e crema di bufala. Si può anche assistere in diretta alla preparazione di un risotto alla piemontese a sorpresa con ingredienti freschissimi dello chef Mario Seveso sulla terrazza di Maio Restaurant & Rooftoop.

Ferragosto potrebbe anche essere un'occasione per una passeggiata in via Veneto. Nessun revival dello struscio ammirando star e starlette di Cinecittà e di Hollywood, ma è indubbio che una certa vivacità e un pizzico di glamour sono tornati ad animarla proprio grazie alla ristorazione. Ci sono il contestato Crazy Pizza di Briatore (ma, a dire il vero, se ci si limita a una semplice Margherita lo scontrino non segna più di 15 euro),  l'allegria dirompente anglo-napoletana di Allegrìo di Sabrina Corbo, l'immortale Harry's Bar, forse l'unica memoria della Dolce Vita insieme all'altrettanto famoso Caffè Doney dell'Hotel Excelsior, che fa anche un'ottina cucina. Soprattutto ci sono le tavole dei grandi alberghi storici che si sono aperti alla città con proposte anche easy, pur mantendo tutto il loro prestigio nell'ospitalità. Al Rome Marriott Grand Hotel Flora lo chef Massimo Piccolo mette nel piatto la sua Costiera amalfintana con lo Spaghetto ai tre pomodori, la Caponata di mare e la Delizia al limone sorrentina. Al tramonto si può salire al settimo piano, al Cocktail Bar per godere al ponentino i Summer Specials cocktails  come il Flamingo con Pisco Fontana acholado, Honey water, lime, sale di maldon e pompelmo o lo Stressless con Tito's Vodka, Butterfly pee tea syrup, tabasco, lime, menta fresca e top di ginger beer.

Appena pochi passi più in là, all'ottavo piano dell'Hotel Splendide Royal in Via di Porta Pinciana, Adèle Mixology Lounge offre momenti e cocktails speciali tra il verde di Villa Borghese alle maestose cupole delle chiese. Il cocktail ferragostano è il Fireworks, dalla freschezza esplosiva con tequila, King's ginger, lime,peperoncino, angostura e un freschissimo top al pompelmo fever tree. Un piano più sotto brilla la stella sulla cucina del ristorante Mirabelle firmata dallo chef Stefano Marzetti e qualche assaggino da abbinare al drink ne conferma il talento.  Ma sui tetti di Roma si può fare anche altro: sull'appena aperto Roma Antica in via delle Botteghe Oscure, seduti su comode poltrone sulla terrazza Modius, si vedono grandi film ispirati alla Capitale, come "La grande Bellezza" sorseggiandi drink, sgranocchiando cartocci di pop corn e un venticello scaccia-zanzare. E se non basta, pensando al benessere si fanno anche corsi di yoga con maestri di alto livello seguiti da spuntini detox. Anche all'Eden, storico cinque stelle lusso della Dorchester Collection, si accoglie l'estate con iniziative legate al benessere come un salutare Fango e Fieno per ospiti e non. Ma si vuole anche stupire con una staycation di lusso: gita in elicottero a Ponza, escursione in yacht privato e ritorno a fine serata in hotel con cena e pernotamento in suite (a partire da 15.500 euro).  

Filo conduttore di molti menu è anche la tanto invocata sostenibilità attraverso il cibo locale, secondo il dogma delle 50 Miles, e niente sprechi. Ma gustando l'offerta ferragostana dello chef Carmine Buonanno dell'Aleph Hotel è l'elogio al gusto a presidiare la scena con piatti come l'Anatra cotta sottovuoto, gel di arancia, croccante al grue di cacao, misticanza e 7 spezie o l'Orzo in osmosi di birra Ipa, gel di birra, sorbetto al pomodoro, verdurine glassate e Strascinati con ragù vegetale, mandorle e datterino giallo. Al gusto e alla bellezza della scalinata di Trinità dei Monti punta l'Hotel Hassler con un aperitivo goloso e fresco firmato dal restaurant manager Andrea Moschetti con i drink signature di Alessio Giovannesi. Per la cena, il Palm Court situato nel cortile interno dell'hotel è la cornice ideale per gustare la proposta mediterranea à la carte,dell'executive chef Marcello Romano. C'è anche la tradizione dei fuochi d'artificio a illuminare la notte di Ferragosto, perchè la festa dell'estate sia di tutti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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