L'inflazione in Italia torna a salire a luglio, con un aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente. Un dato superiore alle attese degli analisti, che fa segnare la variazione mensile più elevata da novembre 2022. A pesare sull'aumento dei prezzi è soprattutto il comparto energetico, che ha risentito della fine del sistema tutelato. Tuttavia, c'è una buona notizia per i consumatori: il carrello della spesa continua a rallentare, con i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che registrano un aumento più contenuto rispetto ai mesi precedenti (da +1,2% a +0,8%). Secondo l'Istat, i prodotti ad alta frequenza d'acquisto hanno anch'essi mostrato un rallentamento nella crescita dei prezzi. Un dato positivo che indica che la pressione inflazionistica sui beni di prima necessità sta diminuendo.
Nonostante la crescita dell'inflazione a luglio, il carrello della spesa continua a rallentare
Cresce l'inflazione: per Confcommercio si tratta di un aumento temporaneo
Confcommercio, ne commentare i dati Istat, ha sottolineato come l'aumento dell'inflazione di luglio sia dovuto principalmente a fattori occasionali, come - appunto - la fine del sistema tutelato per l'energia e alcuni effetti stagionali sui servizi ricreativi. L'associazione di categoria ha espresso cauto ottimismo, sottolineando come la dinamica dell'inflazione di fondo, che esclude i beni energetici e alimentari freschi, si mantenga sostanzialmente stabile. Questo suggerisce che l'aumento dei prezzi potrebbe essere solo temporaneo e che la situazione potrebbe tornare a normalizzarsi nei prossimi mesi.
Confcommercio ha inoltre evidenziato l'importanza di una ripresa dell'industria manifatturiera per garantire una crescita economica equilibrata e duratura. La tenuta del settore turistico e l'occupazione, insieme alla stabilizzazione dell'inflazione, sono poi elementi fondamentali per la prossima manovra di bilancio.