Se non riempiamo ora le nostre strutture alberghiere, quando? Domanda provocatoria (e retorica) alla quale gli operatori turistici dei grandi laghi lombardi rispondono all'overdose di turismo e al "mordi e fuggi" che si registra sul Garda (condiviso con Trentino e Veneto), Como-Lecco, Iseo, Idro e Maggiore, assieme al Piemonte. Ad accomunarli, alcune grandi questioni che si sono accentuate nelle stagioni post-Covid: traffico-viabilità e parcheggi, inquinamento e balneazione delle acque, consumo del territorio e costi delle abitazioni.
Overtourism dei laghi lombardi: tutti i problemi che colpiscono i Comuni
Primo dato su cui riflettere: sugli specchi d'acqua lombardi annualmente soggiornano fra i 32 e i 35 milioni di turisti (25-27 milioni solo sul Benaco). Pensare di "spalmarli" per tutti i 365 giorni dell'anno è una questione realisticamente impossibile, a meno che, ad esempio, si convincano i mondi dell'industria e della scuola a programmare diversamente ferie e vacanze. Improponibile anche ipotizzare un "numero chiuso" come a Venezia. Ma la madre delle questioni è il traffico veicolare. Strade intasate e code chilometriche in luglio e agosto sono all'ordine del giorno. Raggiungere solamente, per fare un esempio, Bellagio, Varenna, Sale Marasino o Gargnano è impresa non da poco, con tempi e orari difficilmente calcolabili.
«Viaggiare di notte o all'alba, oppure - ha rimarcato più volte il sindaco di Desenzano, Guido Malinverno - soluzione suggerita da molti e praticabile, utilizzare i battelli della navigazione lacustre. Vie e vie d'acqua» è proprio il caso di dire, «percorribili e vantaggiose per tutti». Ancora più difficili le mete del medio e alto lago. «A Gardone Riviera, arrivare per tempo ai concerti internazionali del Festival Tener.A.Mente - sottolinea la direttrice Viola Costa - nel nostro splendido Vittoriale, per non perdersi le star internazionali, ci impieghi da Brescia e Verona alcune ore».
Traffico intasato, code chilometriche: il caos sulle strade dei laghi lombardi
Costruire nuove superstrade è impensabile e irrealistico, a meno di stravolgere totalmente il territorio. Si pensi solo alla polemica in corso per la ciclabile progettata per circumnavigare il Benaco. «Non se ne parla - ripetono gli ambientalisti - per i costi esorbitanti e il territorio a rischio di continue frane». Altra questione è lo smaltimento dei rifiuti nei comuni che passano da mille abitanti, come Limone, a un milione in piena estate, assieme alla depurazione delle acque. Sul Garda, da un decennio si discute della costruzione del nuovo depuratore, da affiancare a quello supersfruttato di Peschiera, ma la nuova collocazione a Montichiari e Gavardo ha scatenato le reazioni contrarie dei due comuni e dei comitati ecologisti. «Progetto bocciato - ha ribadito di recente Marco Togni, sindaco di Montichiari - ricorreremo al Consiglio di Stato».
Risultato al limite della follia amministrativa: sulla sponda veneta si procede con appalti e lavori, su quella bresciana si litiga, giorno sì e... giorno sì. Questione vip e influencer che assilla le sponde del lago di Como. «Non ne possiamo più - dicono gli amministratori locali di Varenna e Bellagio. C'è l'assalto soprattutto nel fine settimana alle residenze delle star con il conseguente ingolfamento veicolare e l'esasperazione dei residenti». Se questo è il prezzo del successo...
I costi delle abitazioni nelle zone dei laghi lombardi sono esorbitanti
Altra questione: i costi delle abitazioni. Esorbitanti per chi vorrebbe acquistarne una ma anche per chi lavora nelle strutture alberghiere. A Desenzano un appartamento di 100 mq può toccare un milione di euro. A dirlo sono i numeri e le richieste del mercato in base a una recente indagine di Tecnocasa. In particolare, nella capitale del Garda, di fronte al lago, un appartamento costa come minimo 5mila euro al mq, a Gargnano e Sirmione 6mila euro al mq. Sul lago di Como le quotazioni si fermano almeno a 3mila euro al mq; in città, nella parte murata, si sale a 4.700 euro al mq, mentre nella splendida Cernobbio si raggiungono i 4.600 euro al mq. Insomma, laghi sempre più amati, in primo luogo dai tedeschi, americani, russi, polacchi e dai vicini emiliani per la presenza di ville lussuose e immobili di pregio. Senza dimenticare che si mangia pure bene: 15 i ristoranti stellati sui 64 chilometri della sponda lombarda sul Garda e, soprattutto, per un microclima che nella stagione invernale non ha nulla da invidiare al Mediterraneo.
I prezzi delle case a ridosso dei laghi lombardi sono esorbitanti
Massimo Ghidelli, già presidente del Consorzio Garda Lombardia e imprenditore del settore, è uno dei tre esperti indipendenti della Commissione europea del turismo, ricorda le tematiche che sono in discussione a Bruxelles e che dovranno essere affrontate dalla nuova Commissione. «In primo luogo - sottolinea Ghidelli - le misure di gestione delle locazioni a medio termine, tanto per capirci b&b, estranee al turismo tradizionale; in secondo luogo i viaggi multimodali, cioè le diverse modalità di spostamento con una reale integrazione fra navigazione lacuale regionale, treni di Trenord, trasporti su gomma, senza dimenticare le biciclette. Terzo aspetto, la conoscenza esatta dei dati scientifici (che mancano da due anni) sul fenomeno turistico utilizzando anche l'AI, a seguire lo sviluppo di strategie nazionali sulle direttrici della sostenibilità economica, ambientale e sociale tenendo conto anche delle esigenze dei residenti. Infine, lo scambio di buone pratiche verso la transizione verde e la digitalizzazione dei servizi attraverso un vero governo politico del territorio».
E sullo sfondo rimane il delicato e complesso tema della destagionalizzazione che implica un vero e proprio cambio di cultura, abitudini e mentalità. Una delle grandi sfide del futuro.