È sempre la stessa storia, nel mondo della ristorazione (e del turismo) continua la caccia (al tesoro) del personale. Chi cerca lavoro (e ha le competenze per farlo) dovrebbe guardare a questo comparto (che vale 2,6 milioni di pisti di lavoro) in cui il posto è assicurato. Ma quali sono le figure più ricercate? Al primo posto, secondo l’analisi di Assolavoro Datalab (che ha incrociato i dati degli associati a quelli rivelati su Linkedin, Indeed e Trovit) i camerieri di sala/addetti al baco caffetteria; secondo posto per personale di cucina, chef de partie e terzo posto per scaffalisti, addetti alle vendite.
Il cameriere è la professione più ricercata
Food&beverage: le professioni più richieste
Seguono tra le 10 professioni più richieste nel mondo del food&beverage, addetti reparto gastronomia, food, panetteria (4° posto), addetti impianti confezionamento (5°), operatori stagionali industria conserviera (6°), addetti ricezione e movimento merci (7°), specialista amministrativo contabile (8°), product development & quality specialist (9°) e agente food&beverage (10°).
Food&beverage, un comparto da 2,6 milioni di posti di lavoro
Queste, seppur non era una novità, le figure che saranno più richieste dalle aziende nel prossimo futuro. Come detto, nel mondo del food&beverage, insieme a tutta la filiera (ossia con commercio e ristorazione) le stime occupazionali nel 2021 segnano oltre 2,6 milioni di addetti, di cui 1,92 milioni di occupati alle dipendenze, distribuiti su circa 558mila imprese.
Il sistema ha generato complessivamente un fatturato di oltre 463 miliardi di euro e un valore aggiunto di 83,5 miliardi. Nel 2022, la produzione nazionale dell'industria alimentare, nonostante una frenata delle produzioni agricole, è aumentata in volume del 3,9% rispetto al 2019. L'industria alimentare italiana si posiziona saldamente al terzo posto in Europa, dopo Germania e Francia, ma con un ruolo di primo piano, ad esempio, nell'industria della pasta del vino, dei dolci e prodotti da forno e del caffè.
Il 56,4% delle attività è svolta da liberi professionisti e un altro 20% da società di persone. Considerando in maniera globale manifatturiero e commercio, il food & beverage assorbe rispettivamente il 14,6% e il 21,4% delle imprese, a fronte del 12,4% e del 28,6% degli occupati.