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La Francia “ripristina” la bistecca vegetale. Che farà ora l'Italia?

C'è incertezza sul futuro del divieto di usare parole come “bistecca” per la carne vegetale in Italia dopo la sospensione in Francia per dubbi di legittimità e potenziale danno alle aziende

 
12 aprile 2024 | 11:02

La Francia “ripristina” la bistecca vegetale. Che farà ora l'Italia?

C'è incertezza sul futuro del divieto di usare parole come “bistecca” per la carne vegetale in Italia dopo la sospensione in Francia per dubbi di legittimità e potenziale danno alle aziende

12 aprile 2024 | 11:02
 

Il decreto francese che vietava l'utilizzo di termini come "bistecca" e "prosciutto" per la carne vegetale ha subito una battuta d'arresto. Il Consiglio di Stato francese ha sospeso l'entrata in vigore del provvedimento, gettando incertezza sul futuro del "meat-sounding" anche in Italia. Lo stop francese è dovuto a due motivi principali: dubbi sulla legittimità del decreto rispetto al diritto Ue e il potenziale danno economico per le aziende nazionali di prodotti vegetali. Entrambi i punti sollevano questioni cruciali per l'Italia, che aveva allineato la propria posizione a quella francese.

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Il ministro Lollobrigida, infatti, aveva fatto forza sul pensiero d'Oltralpe. Ma ora, con la sospensione del decreto in Francia, l'Italia si ritrova in una situazione di incertezza. Le aziende italiane produttrici di carne vegetale attendono con trepidazione la direzione che prenderà il governo con il divieto del meat-sounding che potrebbe rappresentare un duro colpo per il comparto, ostacolandone la crescita e mettendolo in svantaggio rispetto ai competitor europei che non applicano restrizioni simili.

Per Francesca Gallelli, consulente per le relazioni istituzionali del Good Food Institute Europe, «i rilievi del Consiglio di Stato francese, rispetto alla possibile incompatibilità del divieto di meat-sounding con il diritto europeo, rendono ancora più urgente la necessità di abrogare la norma italiana e ripristinare la certezza del diritto. È cruciale che le aziende possano tornare a svolgere le loro attività di marketing con serenità e che i consumatori possano continuare a decidere sui loro acquisti, guidati dal concetto di familiarità».

Perché l'Italia ha detto stop al "meat-sounding"?

Ma perché l'Italia ha puntato sul divieto del meat sounding? «Con questa norma, non troveremo più sugli scaffali dei supermercati etichette come 'bistecca di soia' o 'di tofu', 'hamburger veg' o 'mortadella vegana' e altre simili. Queste denominazioni ingannano i consumatori, che potrebbero essere indotti a pensare di acquistare prodotti che contengono proteine di origine animale, quando in realtà non è così - avevano spiegato i deputati della Lega Centinaio e Bergesio la scorsa estate. Con l'approvazione del nostro emendamento, garantiamo ai cittadini il diritto ad una corretta informazione, al fine di tutelare la loro salute e i loro interessi. Al contempo, riconosciamo e difendiamo il valore culturale, socio-economico e ambientale dei nostri prodotti zootecnici e delle aziende produttrici. Siamo convinti che coloro che vendono prodotti con etichette ambigue stiano compiendo una concorrenza sleale. Per questo motivo, la nuova norma prevede l'applicazione di pesanti sanzioni».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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