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Agricoltori, Von der Leyen ci ripensa: più sussidi e stop alla legge sui pesticidi?

«In futuro sarà fatta nuova proposta, più matura» ha annunciato la presidente della Commissione europea. «I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati». Inoltre, ha anche aperto a nuovi sussidi pubblici per chi lavora nelle campagne. «So che sono preoccupati per il loro futuro. Ma sanno anche che l'agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile»

06 febbraio 2024 | 12:50
Agricoltori, Von der Leyen ci ripensa: più sussidi e stop alla legge sui pesticidi?
Agricoltori, Von der Leyen ci ripensa: più sussidi e stop alla legge sui pesticidi?

Agricoltori, Von der Leyen ci ripensa: più sussidi e stop alla legge sui pesticidi?

«In futuro sarà fatta nuova proposta, più matura» ha annunciato la presidente della Commissione europea. «I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati». Inoltre, ha anche aperto a nuovi sussidi pubblici per chi lavora nelle campagne. «So che sono preoccupati per il loro futuro. Ma sanno anche che l'agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile»

06 febbraio 2024 | 12:50
 

Ursula von der Leyen proporrà al collegio dei commissari il ritiro della proposta di legge sulla riduzione dell'utilizzo di pesticidi e ha anche aperto a nuovi sussidi pubblici per chi lavora nelle campagne. Una decisione che segue le tantissime proteste degli agricoltori con i trattori in tutta Europa, dalla Francia (pioniera) all'Italia. «In futuro sarà fatta nuova proposta, più matura» ha annunciato la presidente della Commissione europea. «I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell'agricoltura e per il loro futuro. Ma sanno anche che l'agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le loro aziende rimangano redditizie negli anni a venire».

Agricoltori, Von der Leyen ci ripensa: più sussidi e stop alla legge sui pesticidi?

Ascoltate le richieste degli agricoltori europei

«La proposta è stata rigettata dall'Eurocamera, e non ci sono progressi neanche in Consiglio - ha sottolineato Ursula von der Leyen soffermandosi a lungo, nel suo intervento, sulle proteste degli agricoltori. «Molti di loro si sentono messi all'angolo. Gli agricoltori sono i primi a risentire degli effetti del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni hanno distrutto raccolti e minacciato il bestiame. Gli agricoltori risentono dell'impatto della guerra di Russia. L'inflazione, l'aumento del costo dell'energia e dei fertilizzanti. Ciononostante, lavorano duramente ogni giorno per produrre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo, dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto» ha sottolineato Ursula von der Layen.

Agricoltori, Ursula von der Leyen: «Bisogna analizzare con tutti i rappresentanti la situazione»

«Abbiamo invitato i rappresentanti del settore agricolo, delle comunità rurali, dell'industria delle sementi e dei fertilizzanti, del settore alimentare, ma anche del settore finanziario, dei consumatori e degli ambientalisti e della scienza. Abbiamo bisogno di analizzare insieme la situazione, condividere idee e sviluppare scenari per il futuro. Dobbiamo andare oltre oltre un dibattito polarizzato e creare fiducia. La fiducia è la base fondamentale per soluzioni praticabili. La posta in gioco è alta per tutti noi. Il nostro sistema di produzione alimentare è unico» ha spiegato.

Annunciati anche incentivi con sussidi per gli agricoltori. Gli agricoltori, poi, secondo la presidente della Commissione europea, hanno bisogno di un'argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura, di un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita di resa. I sussidi pubblici possono fornire tali incentivi.

Lollobrigida: «Eliminare medicine indispensabili per le piante contrae decisamente la produzione»

Sulla decisione della von der Layen è poi intervenuto il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. «Limitare ulteriormente gli agrofarmaci solo quando si è in grado di proteggere le produzioni con metodi alternativi - ha commentato il numero uno del Masaf. Abbiamo contrastato, dal primo giorno, un approccio ideologico sul tema che avrebbe avuto un effetto devastante sulle produzioni e limitatissimo sull'ambiente. È evidente e logico che eliminare medicine indispensabili per le piante, lasciandole preda di insetti o fitopatie, contrae decisamente la produzione se non la cancella».

Agricoltori, Von der Leyen ci ripensa: più sussidi e stop alla legge sui pesticidi?

Il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida

«Se i consumi europei restano invariati, ci si deve approvvigionare, di conseguenza, da paesi terzi che non rispettano alcuna delle regole che imponiamo ai nostri agricoltori. Anzi producono utilizzando maggiori quantità di pesticidi. In questo modo - ha aggiunto - l'effetto su aria e acqua del pianeta è esattamente l'opposto di quello dichiarato. L'Italia ha proposto di lavorare, ed è stata avanguardia in questo, sulle Tea per garantire piante più forti e resistenti che possano fare a meno di agrofarmaci. Le politiche pragmatiche del nostro governo in Italia e in Europa stanno portando i primi frutti. Recuperare i disastri di anni di politiche irrispettose della produzione e del lavoro agricolo richiederà tempo. Ma la strada intrapresa è quella corretta» ha concluso il ministro Lollobrigida.

Coldiretti: «La decisione salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea»

Secondo la Coldiretti, il ritiro della proposta di regolamento sull'uso sostenibile dei fitofarmaci (Sur) salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, messe a rischio dall'irrealistico obiettivo di dimezzare l'uso di agrofarmaci. Una risposta, dice il presidente Ettore Prandini, «alla protesta degli agricoltori provenienti dal Sud e dal Nord dell'Unione europea, dalla Coldiretti agli spagnoli di Asaja, dai portoghesi di Cap ai belgi dell'Fwa fino ai giovani agricoltori alla quale aveva fatto seguito l'incontro tra il presidente della Coldiretti e la Von der Leyen».

Agricoltori, Von der Leyen ci ripensa: più sussidi e stop alla legge sui pesticidi?

Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini

«La battaglia per garantire dignità e giusto reddito agli agricoltori italiani non si ferma - precisa Prandini. Non sarà accettato nessun taglio alle risorse economiche della Politica agricola comune (Pac) agli agricoltori poiché oggi occorre assicurare l'autonomia alimentare dei cittadini europei e favorire il ricambio generazionale. In tale ottica non è possibile neppure che l'allargamento dell'Unione all'Ucraina venga pagato dalle aziende agricole. Serve poi cancellare definitivamente l'assurdo obbligo di lasciare i terreni incolti che mina la capacità produttiva della nostra agricoltura e favorisce paradossalmente le importazioni dall'estero di prodotti alimentari che non rispettano le stesse regole di quelli europei. Un caso eclatante è il Mercosur, l'accordo commerciale con i Paesi sudamericani che va respinto».

Per i sostenitori del biologico la marci indietro danneggia gli agricoltori

Contenti gli agricoltori, ma meno i sostenitori del biologico. «Gli agricoltori sono in difficoltà non per le ipotesi di riforme green che ancora devono prendere piede, ma per decenni di gestione comunitaria che ha privilegiato le grandi imprese senza riuscire a difendere gli interessi delle piccole imprese e dei metodi sostenibili come il biologico. Il Green Deal ha dato una grande spinta al biologico che è in forte espansione anche per via dei risultati economici che ottiene. Tornare indietro rinunciando al taglio dell'uso di pesticidi non significa aiutare gli agricoltori ma fossilizzare un modello agricolo perdente da tutti i punti di vista: economico, occupazionale e ambientale» ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, coordinatrice della campagna “Cambia la Terra-No ai pesticidi Si al biologico”.

Oggi, secondo Mammuccini, oltre il 60% dei suoli europei è degradato (in Italia, secondo i dati dell'Osservatorio Europeo per il Suolo, siamo al 47%). E l'80% dei campi agricoli soffre di erosione come principale causa di deterioramento. Ma questi non sono dati solo ambientali. Il punto è che un suolo sano e ricco di biodiversità è già oggi il fattore che fa la differenza dal punto di vista economico. Lo provano i numeri che emergono da una recente ricerca condotta da Intesa San Paolo. Tra il 2019 e il 2022 le imprese agricole non biologiche hanno avuto una crescita di fatturato del 16,1%, quelle biologiche del 23,1% (e con un margine operativo lordo superiore).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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