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Piante “mangiapolveri”, anche la ristorazione alla sfida sostenibilità ambientale

Se Serenissima Ristorazione ha acquistato dei crediti di sostenibilità, impreziosire il proprio locale piuttosto che un hotel con certe specie può aiutare la salvaguardia del clima. Coldiretti indica le principali

21 febbraio 2024 | 18:16

Piante “mangiapolveri”, anche la ristorazione alla sfida sostenibilità ambientale

Se Serenissima Ristorazione ha acquistato dei crediti di sostenibilità, impreziosire il proprio locale piuttosto che un hotel con certe specie può aiutare la salvaguardia del clima. Coldiretti indica le principali

21 febbraio 2024 | 18:16

Arrivano le piante mangiapolveri. Piante, secondo la Coldiretti, per ripulire l’aria inquinata dalle emissioni di Co2 e salvare i polmoni dei cittadini. La sfida, lanciata dall’associazione, ai cittadini nasconde anche un’opportunità pure per bar, ristoranti e hotel . Ma c’è anche chi, come il gruppo Serenissima Ristorazione, è arrivato anche ad ottenere l’attestato per l’acquisto di 100 crediti di sostenibilità, per l’assorbimento di 100 tonnellate di CO2 dall’atmosfera.

Piante “mangiapolveri”, anche la ristorazione alla sfida sostenibilità ambientale

Arrivano le piante mangiapolveri per ripulire l'aria inquinata

Le piante che strizzano l'occhio all'ambiente

Dalla sansevieria alla yucca, dalla camadorrea alla schefflera, dal pothos alla diffenbacchia, dallo spatifillo fino ad arrivare all’anturium. Tutte piante da interno che possono assorbire l’inquinamento atmosferico. Sempre la Coldiretti stima come possano ridurre del 20% l’anidride carbonica in case, scuole, uffici e ospedali e del 15% il quantitativo di polveri sottili PM 2,5. Essenze che potrebbero essere proposte all’interno degli esercizi, contribuendo a creare atmosfera e un ambiente sano e rilassato all’interno delle sale o delle stanze, facendo al tempo stesso del bene per il clima.

Piante “mangiapolveri”, anche la ristorazione alla sfida sostenibilità ambientale

Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili

Anche gli spazi esterni, come dehors o giardini, possono essere previsti alberi come con il leccio, la fotinia, il pittosforo, il lauro o l’eleagno, soprattutto in città. Ma anche l’acero riccio, la betulla, il cerro, il ginkgo biloba, il tiglio, il bagolaro, l'olmo campestre, il frassino comune e l'ontano nero. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno.

 L'impatto delle piante: lo studio

Dati che sono stati presentati da Coldiretti in occasione dell’inaugurazione di Myplant&Garden di Milano dove sono esposte, in collaborazione con Assofloro, le specie di piante più adatte a catturare i gas a effetto serra responsabili dei cambiamenti climatici, ma anche di limitare l’inquinamento all’interno delle abitazioni, alla presenza del presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini e del governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana.

«La valorizzazione del ruolo del verde a tutela della salute dei cittadini rappresenta una nuova opportunità per promuovere un settore cardine per l’economia italiana - ha dichiarato  Prandini -. Puntare sulla filiera 100% italiana garantisce alla biodiversità locale di crescere – ha aggiunto - e alle nostre città di avere un alleato in più contro l’inquinamento. Puntiamo sulla giusta retribuzione delle piante, nel massimo rispetto della legge contro le pratiche sleali».

Piante “mangiapolveri”, anche la ristorazione alla sfida sostenibilità ambientale

I dati sono stati presentati da Coldiretti in occasione dell’inaugurazione di Myplant

Una scelta che contribuirebbe ad alimentare un mercato che vede coinolte oltre 17mila aziende florovivaistiche italiane gestiscono 45mila ettari di territorio e rappresentano un volano anche per le esportazioni, che nel 2023 hanno raggiunto un valore di 1,25 miliardi, il massimo di sempre secondo Coldiretti. A minacciare il futuro del settore sono però le difficoltà climatiche, tra siccità e maltempo come l’ultima alluvione che ha colpito il distretto di Pistoia con gravi danni alle aziende. Pesa anche l’esplosione dei costi di produzione, più che raddoppiati a causa dei rincari dell’energia che colpiscono l’intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni, fino al gasolio per il riscaldamento delle serre.

L'esempio sostenibile di Serenissima Ristorazione

Nell’ambito del progetto “Piattaforma di compravendita dei Crediti di Sostenibilità” ideato dal comitato del Parco dell'Appennino Tosco-Emiliano, Serenissima Ristorazione ne acquistati 100.  Il riconoscimento è arrivato perché l’azienda, unica veneta, è risultata rispettosa dei criteri di ammissione, tra cui essere tra le aziende certificate secondo il regolamento EMAS, strumento volontario di certificazione ambientale rivolto ad aziende ed enti pubblici per la valutazione, la relazione e il miglioramento delle prestazioni ambientali, ma anche tra quelle che hanno quantificato la propria impronta di carbonio di prodotto/servizio (ISO 14067) con certificazioni rilasciate da soggetti terzi accreditati da Accredia (ente governativo) e contestualmente hanno implementato una strategia climatica e quelle con sistema di gestione ambientale certificato secondo la ISO 14001.

Piante “mangiapolveri”, anche la ristorazione alla sfida sostenibilità ambientale

Il gruppo Serenissima Ristorazione ha acquistato 100 crediti di sostenibilità

«Riteniamo che le azioni concrete intraprese abbiano un impatto positivo misurabile sull'ambiente e, di conseguenza, sulla qualità della vita di tutti noi - commenta Tommaso Putin, vicepresidente del gruppo Serenissima Ristorazione -. Siamo orgogliosi di rappresentare la nostra Regione, essendo presenti come unica azienda del territorio, diventando partner del Parco al fine di agire attivamente e in maniera pragmatica per testimoniare il nostro impegno nel salvaguardare l'ambiente.  Al contempo, la nostra adesione al programma racconta in prima persona i valori che da decenni caratterizzano la nostra realtà imprenditoriale».

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