Dopo 25 anni di negoziati, stop, ripartenze e incertezze, l'Unione Europea e il blocco sudamericano del Mercosur (che comprende Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) hanno finalmente firmato l'accordo di libero scambio a Montevideo. Una svolta definita "storica" dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ma che continua a dividere l'Europa. Sebbene l'intesa prometta vantaggi economici - stimati in circa 4 miliardi di euro all'anno -, per l'Italia e il settore agricolo i rischi sono dietro l'angolo: l'afflusso massivo di prodotti agroalimentari a basso costo, in particolare carne bovina, pollame e zucchero, rischia di sovraccaricare i mercati europei e minare la competitività del Made in Italy. Ma cosa comporta esattamente questo accordo? Quali tutele sono state inserite per i prodotti italiani simbolo, come il prosciutto di Parma e il Grana Padano? L'accordo prevede la protezione di circa 350 Indicazioni Geografiche (Ig) europee. Verranno vietate pratiche ingannevoli come l'uso di immagini o diciture che richiamano l'Italia senza reale connessione alle materie prime italiane. Per il settore vinicolo, nonostante contrasti con il governo italiano, l'accordo offre nuove opportunità per espandere l'export in quei mercati. Ma soprattutto, l’Italia riuscirà a proteggere i suoi settori più vulnerabili da un mercato sempre più aperto ai prodotti sudamericani? Scopriamo cosa cambia con questo patto e quali sono i rischi e le opportunità legati a questa decisione storica.
Unione europea e Mercosur hanno trovato l'accordo sul testo del trattato di libero scambio
Accordo tra Ue e Mercosur, intesa attesa da decenni
L’accordo firmato a Montevideo rappresenta una pietra miliare: non solo per la durata delle negoziazioni, iniziate nel 1999, ma anche per la complessità delle sfide affrontate. La pressione economica globale, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e la crescente influenza cinese in Sud America hanno contribuito a dare un’accelerazione decisiva alle trattative negli ultimi mesi. La presidente Von Der Leyen, nel celebrare l’intesa, ha dichiarato: «Questo è l’inizio di una nuova era di collaborazione tra Europa e Sud America, in cui il libero scambio diventa uno strumento di crescita sostenibile e prosperità condivisa».
I punti chiave dell’accordo tra Ue e Mercosur
Abolizione dei dazi
Il trattato prevede l’abbattimento graduale di tariffe su oltre il 90% dei prodotti scambiati tra i due blocchi, con benefici immediati per settori chiave:
- Esportazioni europee: automobili, macchinari industriali, prodotti farmaceutici, vino e formaggi.
- Importazioni dal Mercosur: carne bovina, pollame, zucchero, miele, riso e frutta tropicale.
L’obiettivo è stimolare scambi commerciali per un valore stimato tra 40 e 45 miliardi di euro, con un risparmio complessivo di 4 miliardi di euro all’anno in dazi doganali.
Tutela delle Indicazioni geografiche
L’intesa include il riconoscimento di circa 400 Indicazioni Geografiche protette (Igp), di cui 60 italiane, come il Grana Padano, il Prosecco, la Mozzarella di Bufala Campana e il Prosciutto di Parma. Questi prodotti godranno di protezione contro l’italian sounding nei mercati del Mercosur.
I benefici per l’Europa: più esportazioni, meno barriere
Il mercato sudamericano, con oltre 260 milioni di consumatori, rappresenta una grande opportunità per l’industria europea. Settori come quello farmaceutico e automobilistico, particolarmente rilevanti per economie come quella tedesca, potrebbero registrare un notevole aumento delle esportazioni. Anche il comparto vinicolo europeo potrà beneficiare di una maggiore penetrazione nei Paesi del Mercosur.
L’Italia e l’Europa agricola contro l’accordo
Un settore agricolo vulnerabile
Nonostante i benefici economici complessivi, l’accordo ha suscitato dure critiche nel settore agricolo europeo. Secondo il Copa-Cogeca, la principale organizzazione di agricoltori dell’Ue, il trattato potrebbe inondare il mercato europeo di prodotti a basso costo, mettendo a rischio la sostenibilità delle piccole imprese agricole.
I punti critici includono:
- Carne bovina: 99mila tonnellate di importazioni annue a tariffe ridotte.
- Pollame: 180mila tonnellate senza dazi.
- Zucchero e riso: Riduzione o eliminazione delle tariffe per il Sud America.
Cristiano Fini, presidente della Cia-Agricoltori Italiani, ha dichiarato: «Questo accordo è squilibrato e penalizza il comparto agricolo europeo. Per l’Italia, il rischio è di essere sommersa da prodotti sudamericani a basso costo».
Agricoltori in ptotesata: per loro l'accordo avrà profonde conseguenze per l'agricoltura a conduzione familiare in tutta Europa
Coldiretti e Filiera Italia condannano anche con fermezza il fondo europeo da 1,8 miliardi destinato ai paesi del Mercosur per sostenere la transizione verde e digitale. Per le due associazioni questo fondo rischia di penalizzare l’agricoltura europea, già in difficoltà a causa dell’accordo con il Mercosur, che apre le porte a prodotti agroalimentari con standard di qualità e sicurezza inferiori ai nostri. Coldiretti denuncia il rischio di creare una vera e propria "rottamazione" per le imprese agricole europee, spingendo agricoltori e allevatori fuori mercato. La risposta europea rischia di essere solo un'elemosina compensativa che non basta a coprire i 85 miliardi persi negli ultimi anni a causa dell'inflazione e delle problematiche legate alla PAC. Coldiretti e Filiera Italia chiedono un approccio diverso: non un fondo elemosinario, ma un’introduzione di una vera reciprocità nell'accordo e l’aumento dei fondi della PAC per proteggere la sovranità alimentare europea. L’Italia, con il proprio voto decisivo, deve opporsi all’accordo così come stanno facendo anche la Francia e la Polonia. L’obiettivo è garantire l’equità delle competizioni sul mercato e proteggere l’agricoltura europea da dinamiche mercantili che rischiano di svendere il settore a favore di prodotti a standard ridotti e a bassa qualità.
Standard di produzione e concorrenza sleale
Uno dei principali problemi sollevati dalle associazioni agricole riguarda gli standard produttivi nei Paesi del Mercosur, che sono meno rigorosi rispetto a quelli europei. Questo include:
- L’uso di fitosanitari vietati in Europa.
- Minori standard di benessere animale.
- Regolamentazioni ambientali meno stringenti.
Anche le condizioni di lavoro nei Paesi sudamericani sono state criticate, con salari bassi e standard di sicurezza inferiori che contribuiscono a ridurre i costi di produzione, rendendo difficile una competizione equa con i produttori europei.
Lo scetticismo politico in Europa all'accordo con Mercosur
Italia, Francia e Polonia contro l’accordo
L’opposizione a questo trattato è forte in alcuni Stati membri dell’Ue, tra cui Italia, Francia, Polonia e Austria. Questi Paesi, con una robusta presenza agricola, temono che il Mercosur possa destabilizzare i loro mercati interni.
Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha espresso forti perplessità: «L’attuale formulazione dell’accordo non garantisce condizioni di reciprocità sufficienti». La Francia, tradizionalmente protettiva verso il proprio settore agricolo, ha già minacciato il veto.
Un lungo iter di ratifica
L’accordo non è ancora definitivo: dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo e dai Paesi membri. Se considerato un accordo misto, sarà necessaria anche la ratifica di tutti i Parlamenti nazionali, un processo che potrebbe richiedere anni.
Rischi ambientali e geopolitici dell'accordo tra Ue e Mercosur
Deforestazione e sostenibilità
Le ONG ambientaliste hanno sollevato preoccupazioni riguardo all’aumento della deforestazione in Amazzonia, legato all’espansione agricola per soddisfare la domanda europea di carne bovina e altri prodotti.
Un’opportunità geopolitica
Nonostante le difficoltà, l’accordo rappresenta un passo importante per rafforzare la presenza geopolitica dell’UE in Sud America. In un contesto globale sempre più dominato dalle tensioni tra Stati Uniti e Cina, l’intesa potrebbe rafforzare la posizione dell’Europa come terzo polo economico.
Accordo tra Ue e Mercosur, arma a doppio taglio?
L’accordo tra UE e Mercosur è un’arma a doppio taglio. Da un lato, offre enormi opportunità economiche e commerciali, dall’altro espone settori chiave dell’economia europea a rischi significativi. Mentre la Commissione Europea celebra l’intesa come un trionfo diplomatico, gli agricoltori e alcuni governi europei rimangono scettici.
Con un iter di ratifica ancora lungo e incerto, il futuro dell’accordo dipenderà dalla capacità dell’UE di trovare un equilibrio tra interessi economici, sociali e ambientali.