A poche settimane dall'entrata in vigore della nuova normativa sul Codice identificativo nazionale (Cin), l'attenzione è alta sulle strutture ricettive italiane, con Torino e Roma al centro di accesi dibattiti e verifiche. Nella Capitale, su 3mila b&b controllati, la metà è risultata essere irregolare, mentre a Torino un indagine d Federconsumatori aveva posto in evidenza il ritardo con cui le strutture del capoluogo piemontese si stavano adeguando alle nuove normative. Al di là del singolo, caso, però, a poco più di due settimane dall'entrata in vigore dell'obbligatorietà del Cin, il 30% delle strutture ne risulta ancora sprovvisto.
A Roma 1.500 b&b sono risultati irregolari
Affitti brevi, polemica a Torino
A Torino, l'indagine di Federconsumatori ha evidenziato come, su 90 strutture monitorate, la metà (51%) era provvista di Cin, il 5,5% dei dispositivi di sicurezza e solo il 2,2% di entrambe le cose, quando la normativa che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025. Tra i dispositivi obbligatori figurano impianti antincendio, estintori e rilevatori di monossido di carbonio, oltre al Codice Identificativo Nazionale, indispensabile per la registrazione sulle piattaforme di affitti brevi.
La Community Airbnb di Torino e l'associazione Host Italia hanno però risposto duramente, definendo il campione analizzato “statisticamente irrilevante”. «Novanta appartamenti non possono rappresentare un mercato che, solo a Torino, conta circa 7.000 strutture», sottolineano. In aggiunta, ribadiscono che le nuove regole saranno obbligatorie solo dal 2 gennaio, e che al momento il 67% delle strutture risulta già adeguato nella provincia di Torino, secondo i dati del ministero dell'Interno.
Affitti brevi, il 30% delle strutture senza Cin
I nuovi obblighi, tuttavia, stanno creando difficoltà ai gestori. «Oltre mezzo milione di estintori deve essere reperito in poche settimane», hanno spiegato gli host, torinesi segnalando un problema che si registra anche in altre parti d'Italia e aggiungendo che molte strutture si stanno già organizzando per rispettare le scadenze. Rimane inoltre aperta la questione delle differenze tra affitti turistici e contratti per studenti o residenziali, che non sono soggetti agli stessi requisiti di sicurezza.
A Torino quasi il 40% delle strutture è privo di Cin
Al 13 dicembre, però, il 30% delle strutture registrate risulta sprovvisto di Cin, con una situazione piuttosto omogenea in tutta Italia con due eccezioni (Friuli Venezia-Giulia e Umbria) che sono ancora sotto la soglia del 50%. Oltre una struttura su due, ancora non ha il Codice quando all'entrata in vigore mancano poco più di due settimane, mentre Basilicata e Provincia Autonoma di Bolzano sfiorano il 90%, con la Valle d'Aosta unica altra regione con un dato sopra l'80%.
Affitti brevi, blitz a Roma
A Roma, con l'Anno Santo del 2025 alle porte, i controlli sulle strutture ricettive sono stati intensificati. Secondo i dati della Polizia Locale, solo nei primi nove mesi del 2024 sono state eseguite oltre 3.000 verifiche su hotel, B&B e case vacanze. I risultati sono preoccupanti: circa il 50% delle strutture ispezionate è risultata irregolare, con oltre 200 attività completamente abusive, prive di autorizzazione per accogliere ospiti. Tra le violazioni più frequenti emergono l'aumento non autorizzato della capacità ricettiva, la mancanza di dispositivi antincendio e irregolarità nella comunicazione dei clienti alla Questura. Quest'ultimo aspetto non riguarda solo la sicurezza, ma anche la tassa di soggiorno: in 200 casi, i gestori non hanno versato i contributi previsti, omettendo di registrare il numero reale di ospiti. Gli accertamenti della Municipale hanno già portato al recupero di 1,3 milioni di euro, con i responsabili segnalati alla Corte dei Conti per danno erariale e denunciati alla magistratura. Le indagini, tuttavia, continuano, con ulteriori verifiche su strutture e gestori sospettati di evasione.
Video Cliccabile con PiP Forzato
La stretta normativa punta a garantire maggiore sicurezza per i turisti e a ridurre il sommerso, che secondo le stime coinvolgerebbe ancora trentamila posti letto non censiti e milioni di turisti non registrati. Tuttavia, l'attuazione delle nuove regole rischia di mettere in difficoltà piccoli proprietari e gestori, evidenziando la necessità di un maggiore supporto per il settore extralberghiero. Con le nuove disposizioni in arrivo e il Giubileo alle porte, l'Italia si prepara a una rivoluzione nella gestione delle strutture ricettive, tra polemiche, adeguamenti e controlli serrati.