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Se sugli affitti brevi il Governo latita, i fiorentini vogliono fare da sé

I fiorentini si oppongono alla speculazione e chiedendo regolamentazioni contro la proliferazione. Al Forum del turismo, la sindaca Funaro chiede il modello Venezia, ma per la Santanché non servono maggiori poteri ai sindaci

 
09 novembre 2024 | 16:16

Se sugli affitti brevi il Governo latita, i fiorentini vogliono fare da sé

I fiorentini si oppongono alla speculazione e chiedendo regolamentazioni contro la proliferazione. Al Forum del turismo, la sindaca Funaro chiede il modello Venezia, ma per la Santanché non servono maggiori poteri ai sindaci

09 novembre 2024 | 16:16
 

Firenze è divisa tra due anime: quella che accoglie i turisti e quella che protesta contro l'invasione e la proliferazione degli affitti brevi. Nel centro storico della città, la questione degli affitti brevi sta mettendo a dura prova la vita quotidiana dei residenti, che si vedono progressivamente scavalcati nel diritto alla residenza da una speculazione turistica che non sembra arrestarsi, ma anche gli albergatori che vedono nel boom degli affitti brevi una concorrenza sleale e la minaccia a un settore che ha da sempre contribuito alla crescita dell’economia locale. Così, visto la latitanza del Governo, i fiorentini hanno deciso di alzare la voce, dando vita a una protesta che punta a fermare l’espansione di un fenomeno che sta cambiando il volto della città. Intanto al Forum sul turismo, due visioni hanno dominato: il governo, rappresentato dalla ministra Daniela Santanché, adotta una prospettiva più aperta al turismo di massa, rifiutando il termine “overtourism” e puntando sulla gestione dei flussi. Gli amministratori locali, come la sindaca di Firenze Sara Funaro, spingono per normative che regolino fenomeni come gli affitti brevi, in aumento del 32% negli ultimi due anni. La divergenza ruota attorno alla necessità di poteri locali per una gestione più controllata e sostenibile del turismo.

Se sugli affitti brevi il Governo latita, i fiorentini vogliono fare da sé

La protesta a Firenze contro le keybox e gli affitti brevi selvaggi

I residenti uniti al grido di “Salviamo Firenze”

Il 9 novembre, il comitato fiorentino "Salviamo Firenze" ha lanciato una protesta visibile per fermare il proliferare degli affitti brevi marchiando con adesivi rossi le keybox delle strutture su piattaforme come Airbnb, disseminate nel centro storico della città. Queste "scatole" servono a permettere l'accesso autonomo agli appartamenti affittati, ma i residenti di Firenze le considerano un simbolo della speculazione edilizia che sta escludendo i fiorentini dal mercato immobiliare.

Le adesioni alla campagna sono state numerose, e le keybox sono state segnate in via dei Serragli, via Romana, piazza dei Ciompi e in molti altri angoli del centro. Un dato impressionante è stato registrato in Borgo Allegri, dove 18 keybox sono state coperte nel tratto tra via San Giuseppe e via Ghibellina. In questo piccolo spazio sono stati trovati 38 appartamenti in affitto a breve termine, una densità che ha sollevato preoccupazioni tra i residenti e i membri del comitato.

Se sugli affitti brevi il Governo latita, i fiorentini vogliono fare da sé

Il comitato fiorentino Salviamo Firenze

Ma non solo, la protesta è continuata con un flashmob davanti alla Fortezza da Basso, sede del Forum del turismo. «Firenze muore di turismo selvaggio e speculazione» è il messaggio che campeggia su uno striscione tenuto da 12 militanti, che hanno tracciato sul loro volto un segno rosso "Per", simbolo della protesta.

Massimo Torelli, portavoce del movimento, ha dichiarato: «Abbiamo segnato 500 keybox» in tutta la città, a evidenziare il crescente numero di strutture non regolate che stanno invadendo il centro storico. Mentre al Forum si discute di come attrarre ancora più turisti, Salviamo Firenze ribadisce la sua posizione: «Vogliamo proposte per la residenza, non per il turismo di massa».

Il diritto dei fiorentini alla residenza

L’azione di "Salviamo Firenze" non si limita alla protesta simbolica, ma punta a richiedere misure concrete per difendere il diritto alla residenza per i fiorentini. Gli affitti brevi hanno infatti reso sempre più difficile per lavoratori e studenti trovare una casa in affitto a lungo termine. Molti appartamenti che una volta erano destinati alla locazione stabile, sono ora convertiti in strutture turistiche che alimentano la speculazione. «Vogliamo mettere una croce sopra agli affitti brevi» è il messaggio chiaro che i militanti vogliono trasmettere.

Massimo Torelli, portavoce del comitato, ha dichiarato: «Gli affitti brevi stanno uccidendo la città per chi ci vive davvero». Le preoccupazioni dei fiorentini riguardano soprattutto il fatto che, con la crescita del fenomeno, molti quartieri residenziali si stanno trasformando in zone turistiche dove non è più possibile vivere in modo stabile.

Sindaca Funaro: Serve regolare le keybox a Firenze

La reazione della politica locale non si è fatta attendere. La sindaca Sara Funaro, durante una dichiarazione pubblica, ha confermato che l’amministrazione comunale sta lavorando per limitare il fenomeno degli affitti brevi, ma ha anche sottolineato che ci vorrà tempo per trovare una soluzione definitiva. «Siamo convinti che la città debba essere prima di tutto dei cittadini», ha affermato Funaro, evidenziando la necessità di proteggere la residenza e di regolamentare l’uso delle keybox.

«La sindaca vorrebbe regolamentare le keybox? - tuona Torelli - Vanno proibite, così come gli Airbnb, che sono ormai troppi e vanno ridotti. I lavoratori e gli studenti non trovano più casa a causa dell’espansione incontrollata degli affitti brevi».

In effetti, la regolamentazione degli affitti brevi è diventata una delle questioni più urgenti per il Comune di Firenze. La sindaca ha promesso di prendere provvedimenti per regolare il settore e prevenire la proliferazione incontrollata di queste strutture, ma ha anche riconosciuto che il governo centrale non sta facendo abbastanza per aiutare le amministrazioni locali a fronteggiare l'emergenza.

Affitti brevi, il Governo latita

Nonostante le proteste locali, il governo centrale sembra essere in una fase di latenza riguardo agli affitti brevi. Le normative nazionali non hanno avuto un impatto sufficiente sulla gestione di questa problematica nelle città più colpite dal turismo. Infatti, le amministrazioni locali sono costrette a fare fronte da sole a una questione che richiede un intervento normativo su scala nazionale.

La sindaca Funaro ha espresso preoccupazione per questa situazione, dichiarando che il Comune di Firenze presenterà una proposta di legge nazionale per regolamentare le locazioni brevi. Tuttavia, questo tipo di intervento richiede tempo, mentre i cittadini stanno vivendo sulla propria pelle le difficoltà legate alla scarsità di alloggi.

Firenze vuole il modello Venezia: screzio tra Funato e Sanatnché

E prioprio durante il Forum internazionale del turismo, si è acceso un dibattito tra la sindaca Sara Funaro e il ministro Daniela Santanché, sul tema della regolamentazione degli affitti brevi e del turismo di massa. Funaro ha sottolineato l'aumento esponenziale degli affitti turistici, chiedendo leggi nazionali per normare meglio il fenomeno, citando l'esempio di Venezia.

Se sugli affitti brevi il Governo latita, i fiorentini vogliono fare da sé

La sindaca di Firenze, Sara Funaro

«Negli ultimi due anni c’è stato un aumento del 32%", ha spiegato Funaro - Chiediamo la possibilità di regolamentare sul nostro territorio», proponendo una legge simile a quella che è stata già adottata a Venezia per contrastare l'abuso degli affitti turistici brevi nel centro storico. Secondo Funaro, la regolamentazione è essenziale per evitare che l’aumento incontrollato degli affitti brevi possa compromettere la vivibilità delle città storiche e i servizi per i residenti.

Santanché, però, ha risposto in modo caustico, criticando la proposta di un intervento normativo troppo stringente. «Non capisco quali debbano essere i maggiori poteri ai sindaci, ma io sono molto laica, nel senso che quello che a me interessa è fare bene per il turismo della nostra nazione», ha detto. La ministra ha dunque sostenuto una visione più orientata alla gestione intelligente dei flussi turistici, senza demonizzare il turismo di massa. «Basta parlare di overtourism, impariamo a gestire i flussi», ha aggiunto Santanché, parlando di un approccio più flessibile, dove si cerca di evitare il sovraffollamento nei periodi di alta stagione, ma senza rinunciare all’afflusso turistico. Secondo Santanché, l’Italia deve concentrarsi sulla "destagionalizzazione" del turismo, distribuendo meglio i flussi su tutto l'anno e su tutte le zone, non solo sulle tradizionali mete turistiche.

Se sugli affitti brevi il Governo latita, i fiorentini vogliono fare da sé

La ministra del Turismo, Daniela Santanché

La visione del ministro è stata rafforzata dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha enfatizzato il potenziale dell'Italia come destinazione turistica di alta qualità. «Il nostro turismo deve partire dalla consapevolezza che l’Italia è una gemma che va visitata nel migliore dei modi», ha dichiarato La Russa, sottolineando come le città d'arte italiane da sole producano un ritorno economico di oltre 40 miliardi di euro grazie all'indotto turistico. Un settore che, secondo La Russa, è ancora in crescita e che potrebbe generare ulteriori benefici se ben gestito.

Proprietari: Campagna d'odio contro gli affitti brevi

Mentre alcuni fiorentini si oppongono alla crescita degli affitti brevi, c’è anche chi sostiene che il turismo non debba essere demonizzato. Lorenzo Fagnoni, ceo di Appartments Florence e presidente di Property Managers Italia, ha definito la protesta di "Salviamo Firenze" come una campagna di odio che non fa altro che danneggiare l’immagine della città. Secondo Fagnoni, Firenze deve essere accogliente con i turisti, poiché il turismo rappresenta una delle principali fonti di reddito per la città. «Il turismo non è il nemico», ha detto, aggiungendo che la soluzione al fenomeno dell’overtourism non è l’esclusione, ma una gestione intelligente dei flussi turistici.

La posizione di Fagnoni rappresenta una parte importante della comunità imprenditoriale fiorentina, che vede negli affitti brevi una risorsa economica per la città. Nonostante le preoccupazioni per l’eccessiva saturazione delle zone centrali, il settore considera che una gestione equilibrata degli affitti brevi potrebbe aiutare a diversificare l'offerta turistica e a ridurre la pressione sulle aree più sensibili.

Affitti breve: serve regolamentazione più stringente

Entrambe le posizioni, quella dei residenti e quella degli operatori turistici, concordano sulla necessità di una regolamentazione più stringente, anche se le soluzioni proposte variano. I residenti chiedono la proibizione degli affitti brevi in alcune zone, così come la rimozione delle keybox dalle facciate degli edifici storici, per preservare l’immagine della città. Dall’altra parte, gli imprenditori propongono una gestione più equilibrata che permetta di mantenere l'attrattiva turistica della città senza compromettere la qualità della vita per i residenti.

Una proposta comune potrebbe essere quella di introdurre una tassa di soggiorno per gli affitti brevi, da destinare a progetti che migliorano i servizi cittadini, come ad esempio il trasporto pubblico, la cura degli spazi pubblici e il sostegno alle politiche abitative.

Affitti brevi: quale equilibrio?

Firenze sta affrontando una delle sfide più grandi della sua storia recente: come bilanciare l'accoglienza turistica con il diritto dei cittadini di vivere in una città che non venga travolta dal turismo. La protesta dei residenti, simbolizzata dalla croce sulle keybox, è un chiaro segnale che la situazione sta diventando insostenibile.

Se sugli affitti brevi il Governo latita, i fiorentini vogliono fare da sé

Firenze è divisa: da una parte chi accoglie il turismo, dall'altra chi protesta contro gli affitti brevi che escludono i residenti

Il governo centrale ha il dovere di intervenire per supportare le amministrazioni locali in questa battaglia per la qualità della vita. Al contempo, la città di Firenze (ma non solo, anche Roma, Venezia, Napoli...) deve trovare una soluzione che non demonizzi il turismo, ma che lo gestisca in modo sostenibile, per garantire che la città possa continuare a essere un luogo vivibile per i suoi abitanti e un punto di riferimento per i turisti di tutto il mondo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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