Nelle Dolomiti sta scoppiando una disputa degna di un dramma medievale: Cortina (Bl) e Marmolada si contendono il titolo di “Regina delle Dolomiti”, in una battaglia che ha come armi non spade, ma timbri e registrazioni di marchi. E mentre le due signore delle Alpi alzano le barricate, un antico sovrano, il leggendario Re Laurin, osserva il trambusto da una nuvola sospesa sopra il Rosengarten (il Giardino delle Rose), sogghignando divertito.
Cortina o Marmolada, chi è la vera regina delle Dolomiti?
Laurin, il re invisibile e indiscusso delle Dolomiti
Re Laurin, il più originale e invisibile di tutti i regnanti, non ha mai avuto bisogno di un certificato per dominare le sue terre incantate. Secondo la leggenda, Laurin, re dei nani, un tempo possedeva un regno fiabesco tra le rocce dolomitiche, ornato da un immenso roseto, il Rosengarten, che, al tramonto, trasformava le cime in una distesa rosata di ineguagliabile bellezza. Bastava che Laurin indossasse il suo celebre mantello dell’invisibilità per sparire a piacimento, altro che certificazioni o pratiche legali. «Se il potere è invisibile, non c’è bisogno di ostentarlo» sembra dire Laurin dal suo trono roccioso.
La guerra dei marchi: Cortina contro Marmolada
Oggi, però, la battaglia per il titolo di "Regina delle Dolomiti" non è una questione di diritto dinastico, ma di... marketing! Cortina, da sempre conosciuta come “Perla delle Dolomiti,” sembra aver deciso che un “upgrade” nobiliare fosse di rigore, soprattutto con le Olimpiadi alle porte. Così, il Comune ha fatto partire le pratiche per brevettare il marchio "Cortina Regina delle Dolomiti", assicurandosi il titolo con tanto di carta bollata e sigillo. Dal canto suo, il Comune di Rocca Pietore (Bl), che storicamente rivendica il titolo per la Marmolada, è insorto, con l'ex sindaco Andrea De Bernardin a ricordare: «Basta una ricerca su Google per vedere chi è la vera Regina. Da sempre è la Marmolada!».
Sulle Dolomiti, due regine per un solo re?
Ma Laurin, il re più saggio e scaltro che la storia delle Dolomiti ricordi, non può che sorridere di questa disputa di corte. A differenza dei suoi vicini, lui non ha mai dovuto mettere nero su bianco il suo regno: il suo è un titolo tramandato nei secoli, un’investitura fatta di leggende e fiabe. La sua corona è la luce del tramonto che illumina le Dolomiti, mentre la sua firma invisibile è nei picchi di roccia che si tingono di rosa e di arancio. «Due regine per un solo re? Che pasticcio!» si sghignazza il buon Laurin, in quella sua risata che riecheggia tra le montagne.
Laurin, il leggendario re delle Dolomiti
Marmolada o Cortina? La diplomazia dolomitica
Non manca, ovviamente, la diplomazia moderna: il nuovo sindaco di Rocca Pietore, Valerio Davare, si augura un dialogo tra amministrazioni, anche se per lui e molti altri, Marmolada e “Regina” sono da sempre sinonimi. «Cortina è una perla, unica nella sua bellezza - dice - ma la Regina resta la Marmolada». Forse, come direbbe Re Laurin, non basta una corona per essere sovrani: ci vuole anche il rispetto delle cime e delle leggende che le abitano.
In questo clima di altezze nobiliari, c’è però una sola verità che resiste al passare dei secoli: nelle Dolomiti, la vera autorità non ha mai avuto bisogno di sigilli o di certificati. La sua storia risale a quando le valli erano abitate da creature fiabesche e giganti, e il suo potere è racchiuso in un semplice nome: Laurin. Perché se le montagne avessero una voce, direbbero che un re – uno solo – basta e avanza.
Forse, alla fine, Laurin è anche curioso di vedere come andrà a finire questo “Game of Thrones” dolomitico, pronto però a sussurrare ai ghiacciai e alle vette: «Vi lascio giocare alle regine... io, il re delle Dolomiti, lo sono da sempre».