Il turismo in Italia continua a crescere, ma con esso emergono sfide significative, come l'overtourism e la gestione delle locazioni brevi. Paolo Falco, sindaco di Capri, ha recentemente proposto una legge che conferisca maggiori poteri ai primi cittadini delle località a elevata pressione turistica per intervenire direttamente nella gestione dei flussi di visitatori e delle attività ricettive. Intanto l’introduzione del Cin, il codice identificativo nazionale per le strutture ricettive, slitta.
Per contrastare l'overtourismin località come Capri sono stati chiesti poteri speciali ai sindaci
Poteri ai sindaci per gestire l'overtourism
Durante un convegno a Capri, a cui hanno partecipato figure di spicco come Dario Nardella, ex sindaco di Firenze, e Claudio Scajola, vicepresidente dell'Anci (l'Associazione nazionale dei Comuni italiani), è stata ribadita la necessità di concedere ai sindaci poteri su questioni cruciali. Tra queste, la regolamentazione degli accessi, la gestione delle strutture extralberghiere e un maggior controllo sulla sicurezza legata ai flussi turistici.
Falco ha evidenziato come l'eccesso di turismo in alcune località non sia più gestibile con gli strumenti attuali. Il suggerimento per questa nuova legge, dunque, mira a fornire ai sindaci una capacità decisionale più diretta per poter affrontare il problema. «Non possiamo più essere semplici spettatori», ha dichiarato Falco, esortando a una collaborazione con altre istituzioni, sia a livello nazionale che europeo.
Overtourism, no ai poteri speciali per sindaci
Nonostante l'iniziativa abbia trovato sostegno tra i sindaci presenti, la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, si è detta contraria a concedere ulteriori poteri ai Comuni, sostenendo invece la necessità di creare tavoli inter-istituzionali. Santanchè ha sottolineato come il turismo vada promosso in tutte le sue forme e ha ribadito l'importanza di soluzioni concertate tra Stato, Regioni e Comuni, anziché misure che frammenterebbero ulteriormente le competenze.
Overtoruism, il Cin slitta ancora
Parallelamente, il settore delle locazioni brevi vive un periodo di transizione normativa. Il Ministero del Turismo ha infatti deciso di prorogare fino a gennaio 2025 l'introduzione del Codice Identificativo Nazionale, un obbligo per le strutture ricettive che mira a promuovere la trasparenza e la regolarizzazione degli affitti turistici brevi. La data limite entro cui dotarsi prima che scattassero le sanzioni era il 2 novembre. Attualmente, solo il 51,66% delle strutture registrate ha ottenuto il codice, con significative disparità tra le regioni italiane. La Basilicata ha il tasso più alto, con il 76,53% delle strutture in regola, mentre il Friuli Venezia Giulia si ferma al 27,18%. Questa proroga è stata accolta con favore dagli operatori del settore, che avevano espresso preoccupazioni per le difficoltà tecniche nell'ottenere il Cin, spesso legate a problemi di interscambio tra le banche dati regionali e nazionali.
Claudio Cuomo, presidente di Aigo Confesercenti, ha sottolineato l'importanza di questa proroga, poiché molte strutture necessitano di tempo per adeguarsi. Anche Federalberghi ha salutato la decisione come un'opportunità per risolvere eventuali errori o mancanze nei sistemi di registrazione. La proroga offre una possibilità per gli operatori del settore di organizzarsi al meglio, favorendo una maggiore trasparenza e legalità nell'offerta turistica italiana. La gestione dei flussi turistici e la regolamentazione delle locazioni brevi sono temi centrali per il futuro del turismo in Italia. La piena implementazione del Cin e la collaborazione tra le istituzioni saranno decisive per garantire un'ospitalità di qualità, che rispetti le esigenze sia dei residenti sia dei visitatori.