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Fisco, redditi troppo bassi? Sorvegliati speciali bar, ristoranti e pasticcerie

Il fisco intensifica i controlli su bar, ristoranti, pasticcerie e altre categorie autonome. Una task force utilizza anche l'intelligenza artificiale per scovare redditi non dichiarati

 
14 ottobre 2024 | 14:46

Fisco, redditi troppo bassi? Sorvegliati speciali bar, ristoranti e pasticcerie

Il fisco intensifica i controlli su bar, ristoranti, pasticcerie e altre categorie autonome. Una task force utilizza anche l'intelligenza artificiale per scovare redditi non dichiarati

14 ottobre 2024 | 14:46
 

Una nuova task force formata dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza è impegnata da sette mesi nell’analisi delle banche dati fiscali, utilizzando anche strumenti di intelligenza artificiale per individuare discrepanze nei redditi dichiarati da lavoratori autonomi. L’obiettivo principale è quello di far emergere redditi sommersi, soprattutto in vista della scadenza cruciale del 31 ottobre 2024, quando i contribuenti con partite Iva dovranno decidere se aderire al concordato preventivo biennale o rischiare di essere sottoposti a controlli mirati. E a finire sotto la lente di ingrandimento sono soprattutto bar, ristoranti e pasticcerie.

Fisco, redditi troppo bassi? Sorvegliati speciali bar, ristoranti e pasticcerie

L'Agenzia delle Entrate da sette mesi verifica le banche dati fiscali

Fisco, le categorie controllate

Le tabelle del fisco raccontano una situazione in cui alcune categorie di lavoratori autonomi dichiarano redditi particolarmente bassi, sollevando dubbi sulla veridicità delle cifre. Bar e pasticcerie, ad esempio, hanno dichiarato in media 12.266 euro nel 2022, mentre i ristoranti si fermano a 15.153 euro, superati anche dai tassisti con 15.449 euro e dalle discoteche che registrano un reddito medio di 17.566 euro. I meccanici e i carrozzieri sembrano essere in una posizione privilegiata, con 26.851 euro dichiarati, ma rimangono comunque ben distanti da categorie come i dentisti e i commercialisti, che dichiarano in media 55.000 e 65.000 euro rispettivamente. Discrepanze geografiche emergono con chiarezza: i bar di Milano dichiarano 20.573 euro, mentre a Roma si fermano a 9.412 euro, e a Torino a 9.073 euro.

Concordato preventivo e sanatoria: un bivio imminente

Il 31 ottobre 2024 rappresenta una data cruciale per i lavoratori autonomi. I contribuenti con un indice di affidabilità fiscale (Isa) inferiore ai 6 punti sono considerati a rischio e potrebbero essere sottoposti a controlli approfonditi. Coloro che si trovano tra i 6 e gli 8 punti verranno segnalati per anomalie, mentre chi supera gli 8 punti potrà accedere a diverse agevolazioni fiscali.

Fisco, redditi troppo bassi? Sorvegliati speciali bar, ristoranti e pasticcerie

Emergono discrepanze geografiche: i bar di Milano dichiarano 20.573 euro, mentre a Torino 9.073

Inoltre, è possibile aderire alla sanatoria o al ravvedimento speciale per regolarizzare gli anni fiscali tra il 2018 e il 2022. Le aliquote variano in base all’affidabilità fiscale: dal 5-10% per chi ha già un indice elevato, al 30-50% per i casi più critici. Per facilitare il processo, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione un software che consente ai contribuenti di calcolare esattamente quanto dovuto e procedere con il pagamento.

Il ruolo della task force e dell'intelligenza artificiale

La task force, denominata Uipar, ha svolto un lavoro meticoloso di analisi e verifica dei dati fiscali. Utilizzando tecnologie avanzate, tra cui l’intelligenza artificiale, sono stati effettuati controlli incrociati su oltre 36.000 soggetti nei mesi di luglio, agosto e settembre 2024. I risultati sono stati sorprendenti: nel 50% dei casi è stata riscontrata la mancata emissione dello scontrino, e tra coloro che hanno usufruito di regimi fiscali agevolati, le irregolarità sono emerse nel 75% dei controlli.

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Questo piano di controlli e sanatorie non è solo una questione di legalità fiscale, ma anche una mossa strategica per recuperare fondi utili a ridurre l’aliquota Irpef dal 35% al 33%. Il governo punta a recuperare circa 2 miliardi di euro attraverso l’operazione, senza possibilità di rinvii. Il messaggio del fisco è chiaro: per chi non aderisce al concordato preventivo o ne decadrà, i controlli saranno inevitabili e mirati.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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