Arrigo Cipriani, titolare dello storico Harry’s Bar in piazza San Marco e di Harry’s Dolci alla Giudecca, ha deciso di passare all'attacco contro il comune di Venezia e la Capitaneria di Porto a causa dei danni provocati dal moto ondoso. Secondo l'imprenditore, le onde causate dal traffico acqueo non solo danneggiano edifici e imbarcazioni, ma compromettono anche la sua attività commerciale. A lungo trascurata dalle istituzioni, la questione del moto ondoso è diventata insostenibile per Cipriani, che ha scelto di agire per tutelare i suoi interessi.
Cipriani invoca una soluzione per impedire che i clienti dell’Harry’s Dolci siano di continuo inondati dell’acqua del Canale della Giudecca
Il moto ondoso e i danni all’Harry's Dolci di Venezia
Il problema del moto ondoso a Venezia è noto da anni: le imbarcazioni a motore, spesso in transito a velocità eccessiva, generano onde che si infrangono violentemente contro le rive e le facciate dei palazzi storici. Per Cipriani, queste onde rappresentano una minaccia concreta anche per i suoi clienti, seduti ai tavolini dell’Harry’s Dolci sull'isola della Giudecca. La situazione è diventata talmente critica che l'imprenditore ha proposto l’installazione di una struttura paraspruzzi per proteggere i suoi clienti dalle ondate, un progetto che, tuttavia, è stato respinto dalla Soprintendenza.
La Soprintendenza dice no al paraspruzzi di Cipriani
La proposta di Cipriani, come riporta il Corriere della Sera, prevedeva l’installazione di un frangiflutti temporaneo, che sarebbe stato collocato solo nelle ore di apertura del locale. Il paraspruzzi, pensato per armonizzarsi con il paesaggio veneziano, avrebbe avuto un design discreto, con un colore simile alla pietra d'Istria e una forma ispirata al panorama locale. Tuttavia, la Soprintendenza ha respinto l'idea, sostenendo che la struttura sarebbe stata in contrasto con il decoro dell’isola della Giudecca e con le sue caratteristiche storiche e architettoniche.
Arrigo Cipriani, titolare dello storico Harry’s Bar in piazza San Marco e di Harry’s Dolci alla Giudecca
Cipriani e le azioni legali contro il comune di Venezia
Di fronte al rifiuto della Soprintendenza e all'assenza di interventi concreti per ridurre il moto ondoso, Cipriani ha deciso di intraprendere un'azione legale contro il Comune di Venezia e la Capitaneria di Porto. Secondo il suo avvocato, Daniele Vianello, le istituzioni non hanno adempiuto al loro dovere di controllare la velocità dei natanti che circolano nei canali interni della laguna, contribuendo così al deterioramento delle attività commerciali e al rischio per la sicurezza pubblica. Cipriani, che paga una concessione costosa per l'occupazione del suolo pubblico con i tavolini all’esterno del suo locale, si chiede come sia possibile che il decoro di Venezia venga invocato per bloccare una semplice protezione per i clienti, mentre non si fa nulla contro le barche che sfrecciano a velocità pericolose lungo i canali.
Barcavelox a Venezia: normativa bloccata in Senato
Un ulteriore ostacolo alla risoluzione del problema è rappresentato dalla mancanza di una normativa adeguata. Sebbene esista un progetto di legge, soprannominato barcavelox, che permetterebbe di multare le imbarcazioni che superano i limiti di velocità, il testo è fermo da mesi in Senato. Questo stallo legislativo consente di fatto la perpetuazione del fenomeno del moto ondoso, con conseguenze gravi non solo per il patrimonio architettonico veneziano, ma anche per la sicurezza di residenti e turisti.
Moto ondoso: un problema di sicurezza a Venezia
Oltre ai danni materiali, il moto ondoso rappresenta, come detto, un pericolo per la sicurezza. Le onde elevate causate dalle barche che sfrecciano nei canali rendono difficile per i natanti mantenere il controllo delle imbarcazioni, aumentando il rischio di incidenti. Negli anni, Venezia ha già registrato vittime di incidenti nautici legati all'eccessiva velocità delle imbarcazioni. Il problema, secondo l'avvocato Vianello, è generalizzato e riguarda tutta la città: i limiti di velocità non vengono rispettati e le autorità non intervengono per farli rispettare, compromettendo l'incolumità pubblica.
Una battaglia per la salvaguardia di Venezia
La querela di Arrigo Cipriani si inserisce in un contesto di crescente frustrazione da parte dei veneziani, che da anni chiedono un intervento deciso contro il moto ondoso. Il problema, però, va oltre i singoli interessi economici e tocca la questione della salvaguardia del patrimonio veneziano. Senza misure efficaci per ridurre l'impatto del traffico acqueo, Venezia rischia di vedere danneggiati i suoi monumenti, le sue rive e la qualità della vita dei suoi abitanti.