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Per Sant'Antonio benedetti gli animali in Vaticano. In Italia chiude una stalla su 5

Il dato emerge dal rapporto “La Fattoria Italia a rischio crack” sulla base di dati dell'Anagrafe nazionale zootecnica in occasione della tradizionale benedizione in piazza San Pietro per il ricordo di Sant'Antonio

 
17 gennaio 2024 | 12:48

Per Sant'Antonio benedetti gli animali in Vaticano. In Italia chiude una stalla su 5

Il dato emerge dal rapporto “La Fattoria Italia a rischio crack” sulla base di dati dell'Anagrafe nazionale zootecnica in occasione della tradizionale benedizione in piazza San Pietro per il ricordo di Sant'Antonio

17 gennaio 2024 | 12:48
 

Negli ultimi dieci anni, una stalla italiana su cinque (20%) ha chiuso i battenti a causa dell'effetto combinato dei cambiamenti climatici, dei bassi prezzi pagati agli allevatori e dell'assedio degli animali selvatici: dal 2013 al 2023, per questo, sono scomparse quasi 46mila stalle di mucche, 31mila di maiali e 12mila di pecore. Dati che emergono dal rapporto “La Fattoria Italia a rischio crack” diffuso dalla Coldiretti e dall'Associazione italiana allevatori (Aia) sulla base di dati dell'Anagrafe nazionale zootecnica in occasione di Sant'Antonio Abate, il patrono degli animali, con il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, in Piazza San Pietro a Roma dove per la tradizionale benedizione sono arrivate le razze più rare e curiose di mucche, asini, pecore, capre, galline e conigli. Una ricorrenza che vede in tutta Italia parrocchie di campagne e città prese d'assalto per la benedizione dalla variegata moltitudine di esemplari presenti sul territorio nazionale.

Per Sant'Antonio benedetti gli animali in Vaticano. In Italia chiude una stalla su 5

Grazie ad Aia, numerose gli animali presenti in piazza San Pietro per la benedizione

Gli animali presenti in piazza San Pietro per la benedizione

In piazza San Pietro presenti numerose specie: dalla capra girgentana della Sicilia dalle lunghissime corna attorcigliate alla chianina che è la più grande razza bovina del mondo, dal cavallo tolfetano tipico dei butteri laziali fino all'asino amiatino che pare fossero stati i fenici nell'antichità a portare in Africa da dove è giunto in Toscana sul monte Amiata. Ma anche bovini di razza frisona che è la più diffusa nel mondo per la produzione di latte quelli di razza marchigiana e la pecora sarda che produce il rinomato Pecorino Romano Dop ma anche il cavallo agricolo italiano da tiro pesante rapido utilizzato in passato per i lavori agricoli e adesso per le attività nelle aziende agrituristiche.

L'allevamento è fondamentale per l'economia italiana?

È importante ricordare che l'allevamento italiano è un comparto economico che rappresenta il 35% dell'intera agricoltura nazionale, per una filiera che vale circa 40 miliardi di euro, con un impatto rilevante dal punto di vista occupazionale dove sono circa 800mila le persone al lavoro sull'intera filiera. «Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate» ha ricordato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.

La storia di Sant'Antonio: protettore di animali e pizzaioli

Per Sant'Antonio benedetti gli animali in Vaticano. In Italia chiude una stalla su 5

Ecco perché Sant'Antonio è considerato il protettore di animali e pizzaioli

Perché Sant'Antonio è il Santo degli animali?

Sant'Antonio, noto come il "Santo degli animali" e dei pizzaioli, ha guadagnato questa doppia reputazione grazie alle sue leggende e alle sue virtù. La sua affinità con gli animali deriva da un aneddoto secondo il quale, mentre si ritirava nel deserto per meditare, i visitatori occasionali erano gli animali selvatici che si avvicinavano a lui in segno di rispetto e ascolto. Questa connessione speciale con il regno animale ha portato a considerare Sant'Antonio come il protettore degli animali, simboleggiando la sua compassione e il suo rispetto per tutte le creature.

Perché Sant'Antonio è il protettore dei pizzaioli?

La sua associazione con i pizzaioli, d'altra parte, ha radici nella tradizione napoletana, dove la festa di Sant'Antonio Abate è celebrata con una benedizione dei pizzaioli. Secondo varie leggende, si racconta che abbia compiuto un ardito furto recuperando il fuoco direttamente dall'Inferno. Il suo complice in questa audace impresa era un fedele maialino, abile nel distrarre Lucifero e gli altri diavoli. Grazie a questa astuzia, fu in grado di portare una fiamma sulla Terra e, alla fine, di regalarla all'umanità.

Perché esiste la benedizione sugli animali?

L'annuale benedizione degli animali in Piazza San Pietro, invece, riflette l'importanza della connessione tra l'umanità e gli animali nella fede cristiana. Questo rituale è un atto di riconoscenza per la bellezza della creazione e un'opportunità per i fedeli di portare i loro amici animali a ricevere la benedizione divina, simboleggiando la responsabilità dell'uomo verso tutte le creature viventi. In questo modo, la tradizione unisce la spiritualità, la devozione a Sant'Antonio e il rispetto per la vita animale in un'affascinante celebrazione annuale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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