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Faraglioni a numero chiuso? A Capri gli alberghi dicono no

Nella proposta di zonizzazione si suggerisce che il tratto di mare attorno ai Faraglioni diventi non balneabile e non navigabile. Gli operatori turistici, rappresentati da Federalberghi, non sono convinti di questa restrizione

 
16 gennaio 2024 | 10:51

Faraglioni a numero chiuso? A Capri gli alberghi dicono no

Nella proposta di zonizzazione si suggerisce che il tratto di mare attorno ai Faraglioni diventi non balneabile e non navigabile. Gli operatori turistici, rappresentati da Federalberghi, non sono convinti di questa restrizione

16 gennaio 2024 | 10:51
 

I Faraglioni di Capri, simbolo iconico dell'isola nel mondo, sono al centro di un acceso dibattito tra la necessità di proteggerli come patrimonio naturale e l'importanza di garantire un turismo sostenibile e accessibile. Il Tavolo del Mare, composto da Federalberghi e altre associazioni locali, ha espresso un forte dissenso nei confronti dell'ipotesi di creare una zona di riserva integrale attorno ai Faraglioni, sostenendo la volontà di proteggere l'ecosistema circostante senza limitare eccessivamente l'accesso turistico.

Faraglioni a numero chiuso? A Capri gli alberghi dicono no

Faraglioni di Capri, un ecosistema da preservare

La proposta di "zonizzazione" per tutelare i Faraglioni

Il confronto tra la conservazione del patrimonio naturale e la promozione di un turismo responsabile richiede un delicato equilibrio. Mentre la proposta di una zona di riserva integrale ha suscitato resistenza, l'approccio costruttivo degli operatori turistici mira a trovare soluzioni che salvaguardino gli ecosistemi sensibili di Capri senza compromettere la fruizione turistica.

Nella proposta di "zonizzazione" pubblicata l'8 gennaio, si suggerisce che il tratto di mare attorno ai Faraglioni diventi non balneabile e non navigabile, impedendo pratiche come il passaggio tra due delle icone rocciose, una consuetudine sempre più diffusa grazie ai social. Tuttavia, gli operatori turistici, rappresentati da Lorenzo Coppola di Federalberghi Capri, non sono convinti di questa restrizione e stanno lavorando a un dossier alternativo da presentare ai Comuni. Coppola sottolinea l'importanza di istituire un'area marina protetta per preservare le coste dell'isola, ma propone soluzioni meno restrittive. Invece di vietare l'accesso, si suggerisce di modulare l'offerta turistica, ad esempio, consentendo l'ormeggio di motoscafi e yacht a distanza per evitare danni all'ecosistema circostante. Proposte come trasferire i turisti su gozzi a remi per visitare i Faraglioni o permettere attività come lo snorkeling e il kayak sono considerate alternative valide per consentire una fruizione "green".

Dibattito tra ambientalisti e operatori del mare

Il dibattito si intensifica con la preoccupazione degli operatori del mare, rappresentati da Graziano Borelli, presidente di Assocharter, riguardo agli investimenti nel settore e agli effetti economici dell'istituzione dell'area marina protetta. Il tema dell'overtourism emerge come cruciale, portando le autorità di Capri e Anacapri a raddoppiare l'importo della tassa di sbarco come primo passo per gestire i flussi turistici.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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