Con la crisi nel Mar Rosso è in pericolo anche la frutta italiana. Secondo la Coldiretti, le difficoltà alla navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso mettono a rischio circa 1/2 miliardo di esportazioni di frutta e verdura attraverso il canale di Suez.
Con la crisi nel Mar Rosso a richio l'export di frutta e verduta italiana
Per la frutta italiana si allunano le rotte verso l’India
L’allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette ad evitare il Canale di Suez, a causa dei ripetuti attacchi terroristici, hanno portato ad aumenti vertiginosi del costo dei trasporti marittimi e dei tempi di percorrenza.
Per portare l’ortofrutta nazionale in India, attraverso lo stretto di Suez, il tempo impiegato era di circa ventotto giorni, ora, dovendo circumnavigare il continente africano si arriva a più di quaranta giorni con l’allungamento dei tempi che potrebbe creare problemi di conservazione del prodotto fresco con il rischio di perdere fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare.
Inoltre, si registra un aumento dei costi stimabile in 6/7 centesimi per ogni chilogrammo di merce trasportata che incide sulla competitività delle esportazioni nazionali.
Mar Rosso, in gioco anche l’export della frutta italiana
In gioco c’è un mercato verso il quale l’Italia ha esportato oltre 217 milioni di chili di frutta, di cui oltre 182 milioni di chili mele, con principali destinazioni l’Arabia Saudita (oltre 66 milioni di chili di mele), l’India (oltre 51 milioni di chili di mele) e gli Emirati Arabi (oltre 15 milioni di chili di mele), secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat nel 2022.