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Bufala Campana
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Frode dell'olio in Italia: sequestrati 46mila litri di olio e 26 denunce

Le ispezioni hanno riguardato frantoi, aziende ed esercizi produttivi e commerciali. In totale i Nas hanno eseguito 1.250 controlli. Irregolari ben 256 aziende ed esercizi commerciali

 
12 gennaio 2024 | 11:52

Frode dell'olio in Italia: sequestrati 46mila litri di olio e 26 denunce

Le ispezioni hanno riguardato frantoi, aziende ed esercizi produttivi e commerciali. In totale i Nas hanno eseguito 1.250 controlli. Irregolari ben 256 aziende ed esercizi commerciali

12 gennaio 2024 | 11:52
 

Oltre 46mila litri di olio sequestrati, 26 persone denunciate per frode in commercio e vendita di prodotti non genuini, 22 attività sospese e 202 imprenditori sanzionati per violazioni amministrative, per un totale di 189mila euro. Questo il bilancio dei controlli dei carabinieri dei Nas, condotti in collaborazione con il ministero della Salute, in frantoi, aziende ed esercizi produttivi e commerciali. Le sanzioni riguardano questioni come la pulizia e manutenzione insufficienti degli impianti, l'omessa applicazione delle procedure di tracciabilità e registrazione dell'olio, spesso associate a situazioni di abusività dei frantoi. I controlli continueranno nel 2024, considerando l'importanza economica dell'olio extravergine di oliva come eccellenza agroalimentare nazionale.

Frode dell'olio in Italia: sequestrati 46mila litri di olio e 26 denunce

Sequestrati dai Carabinieri Nas 46mila litri di olio

Tutti i controlli dei Nas nel mondo dell’olio italiano

Nel dettaglio, i controlli sono stati fatti nei mesi di novembre e dicembre. Le verifiche su scala nazionale sono state eseguite nei periodi di produzione della materia prima e rappresenta un’intensificazione dei controlli già condotti in regime ordinario nella restante parte dell’anno. Complessivamente, i Nas hanno eseguito 1.250 ispezioni agli addetti della filiera, accertando situazioni di irregolarità in 256 aziende ed esercizi commerciali.

Le persone denunciate alle Autorità Giudiziarie sono state 26 principalmente per reati di frode in commercio e vendita di prodotti alimentari non genuini, alle quali si aggiungono 202 imprenditori sanzionati per violazioni amministrative, per un ammontare complessivo di 189mila euro, a causa della carente pulizia e manutenzione degli impianti e delle aree di lavorazione, l’omessa applicazione delle procedure di tracciabilità e di registrazione dell’olio prodotto, in alcuni casi associati con lo stato di abusività dei frantoi. Complessivamente, sono state sospese 22 attività ed eseguito il sequestro di oltre 46mila litri di olio non censito o dichiarato di qualità superiore rispetto alla realtà. La finalità della campagna di controlli è stata la difesa del consumatore e dell’intero settore produttivo dell’olio di oliva, al fine di identificare ed isolare eventuali operatori scorretti a salvaguardia dell’imprenditoria sana della filiera produttiva e distributiva. I controlli proseguiranno nel corso del 2024 in ragione dell’importanza economica rappresentata dall’olio extravergine di oliva quale eccellenza agroalimentare nazionale.

Tra gli interventi dei Nas:

  • Nas Cremona: all’esito degli accertamenti analitici effettuati su un campione di olio prelevato in un frantoio della provincia di Mantova, è stato deferito in stato di libertà il titolare responsabile di aver commercializzato "olio lampante di oliva", etichettandolo quale "olio extra vergine di oliva". Sequestrati 230 litri di olio non conforme del valore di euro 1600.
  • Nas Parma: Deferiti in stato di libertà, per i reati di frode e falso, i legali responsabili di un oleificio e di una ditta, entrambi ubicati nella provincia di Parma, per avere: il primo venduto una cisterna contenente 920 kg di olio dichiarato extra vergine di oliva, fornendo all’acquirente una certificazione di analisi chimica risultata falsa (a seguito dagli esiti di laboratorio); il secondo tentato di esportare la cisterna in Albania, presso un proprio stabilimento, al fine di utilizzare l’olio, dichiarato extravergine di oliva, per la produzione alimentare di “conserve sottolio ittiche”.
  • Nas Viterbo: il titolare di un frantoio della provincia di Viterbo è stato sanzionato per detenzione di 7.525 kg di olive, prive di qualsiasi informazione sulla loro provenienza e rintracciabilità, sottoposte a sequestro. In un altro frantoio del viterbese, il Nas ha sequestrato 1.500 kg. di olio di oliva privo di tracciabilità, rinvenuti nel corso dell’attività ispettiva.
  • Nas Catania: Nel corso dell’ispezione eseguita presso un frantoio oleario di Messina, sono stati sequestrati 800 litri di prodotti oleari, stoccati in contenitori anonimi, privi di indicazioni relative alla tracciabilità e all’origine.
  • Nas Ragusa: Chiuso uno stabilimento di imbottigliamento olii, attivato in assenza di autorizzazione ed in pessime condizioni igienico sanitarie, presso un’azienda agricola della provincia di Ragusa. Nel corso del controllo svolto si sequestrati 1.825 litri di olio extravergine di oliva destinato alla commercializzazione senza che fosse stata attuata correttamente la tracciabilità. Il valore della struttura chiusa e delle attrezzature ammonta ad euro 200mila, quello del prodotto oleario è pari ad euro 18mila.
  • Nas Napoli: Sequestrati 60 litri di olio extravergine di oliva privo di documentazione idonea a garantirne la tracciabilità alimentare, rinvenuto nel corso di un controllo eseguito presso un frantoio/oleificio della provincia di Napoli. Emesse prescrizioni nei confronti del titolare della struttura per carenze igienico-sanitarie e strutturali rilevate e contestate sanzioni per complessivi euro 2.500. Un ulteriore attività ispettiva eseguita presso uno stabilimento di imbottigliamento e confezionamento di olio alimentare, ha portato all’immediata chiusura dell’attività risultata priva dei requisiti igienico sanitari e strutturali, esercitata in ambienti insudiciati e con attrezzature arrugginite. Il valore della struttura sottoposta a vincolo è stimata in 2 milioni di euro.

Coldiretti, olio italiano a rischio frodi a causa dell’aumento dei prezzi

«Con il calo della produzione a livello mondiale che ha fatto balzare i prezzi in Italia del 34% in media nel 2023, è importante intervenire per sventare le frodi, difendere la produzione nazionale e garantire la sicurezza alimentare dei cittadini», commentano Coldiretti e Unaprol. Una azione importante dopo un anno segnato dal clima impazzito con eventi estremi che hanno messo a dura prova gli uliveti nazionali con la produzione dell’olio extravergine Made in Italy stimata di circa 290mila tonnellate, al di sotto della media dell’ultimo quadriennio, ma a pesare è anche la scarsa raccolta all’estero, in particolare in Spagna che è il primo produttore ed esportatore in Italia e nel mondo.

Frode dell'olio in Italia: sequestrati 46mila litri di olio e 26 denunce

Per sapere tutto sull'olio c'è la Evooschool, la Scuola nazionale dell’olio extravergine d’oliva con sede a Roma.

Le frodi a tavola sono un crimine particolarmente odioso perché mettono a rischio la salute delle persone, si fondano sull’inganno e colpiscono soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo. Da difendere in Italia c’è un patrimonio di biodiversità unico al mondo con 533 varietà di olive coltivate dalle Alpi alla Sicilia per un totale di 250 milioni di piante dalle quali nasce il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa con 42 Dop e 7 Igp oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori con una ricchezza di profumi e sapori che non ha eguali al mondo.

Coldiretti: Ecco come promuovere la cultura dell’olio

Per promuovere il consumo di olio italiano, che è di alta qualità e fa bene alla salute e all’ambiente, Coldiretti e Unaprol hanno previsto con le risorse del Pnrr accordi di filiera per avere un milione di nuove piante di olivo in più lungo la Penisola, incrementare la produzione e ridurre la dipendenza dall’estero in una situazione in cui sono straniere 3 bottiglie su 4 consumate in Italia. Ma l’impegno riguarda anche la formazione, per aiutare gli italiani a riconoscere e distinguere il vero extravergine di qualità e non cadere nelle trappole del mercato. A tale scopo è attiva Evooschool, la Scuola nazionale dell’olio extravergine d’oliva con sede a Roma.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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