Un ristorante vero e proprio, con tanto di camerieri e menu a prezzo fisso, per i lavoratori della zona. Un business fiorente, dietro al quale si celava, però, una Associazione di promozione sociale. Uno stratagemma che ha consentito alla titolare di incassare tutti i proventi in nero, favorita da un regime fiscale fittizio: 1,7 milioni di euro in cinque anni di attività. È quanto ha scoperto la Guardia di Finanza a Tortona, cittadina di oltre 26 mila abitanti della provincia di Alessandria, in Piemonte.

Operazione della Guardia di Finanza a Tortona: scoperto un finto ristorante
Finto ristorante a Tortona: era un'associazione di promozione sociale
Dopo 3 mesi di appostamenti e indagini, i militari della Compagnia di Alessandria, guidati dal capitano Massimo Calemme, sono entrati nel "circolino" durante l'ora di pranzo. Nessuno dei clienti è risultato socio dell'Associazione di promozione sociale. I locali, peraltro, erano stati di recente ristrutturati, secondo i dettami di un comune ristorante. La titolare, una donna di mezza età residente nella zona di Tortona, dovrà rispondere per l'omessa dichiarazione fiscale dei guadagni e per il mancato versamento di Iva per ulteriori 150 mila euro. Ma non solo.
Finto ristorante a Tortona: presenti anche sette lavoratori in nero
I finanzieri hanno verificato anche la presenza di sette lavoratori in nero, intenti ad occuparsi dei clienti del "ristorante" a vario titolo: chi tra i tavoli, in sala, chi in cucina. Venivano pagati in nero, senza un regolare contratto, in contanti. L'intervento congiunto del personale dell'Asl di Tortona ha permesso di accertare alcune irregolarità di carattere igienico-sanitario, legate allo scorretto stoccaggio dell'olio esausto. La titolare dell'associazione è stata dunque sanzionata anche a livello amministrativo.