Nell'estate degli scontrini pazzi, ci mancava forse quello più pazzo di tutti, ma non per motivi economici. Ha fatto molto discutere, e lo sta facendo ancora, l'emissione di uno scontrino "particolare" (usiamo un eufemismo) in un bar veneto. In provincia di Verona il locale di cui tutti ora stanno parlando ma che, a ben vedere, pare essere piuttosto recidivo.
Lo scontrino al centro del dibattito
Stiamo parlando dell''Armando' di Cerea, un locale balzato (nuovamente) agli onori della cronaca in quanto sui suoi scontrini ha fatto imprimere il volto di Benito Mussolini. Inconfondibile la sagoma del dittatore a campeggiare sulle ricevute di Maristella Finezzo, la proprietaria che nonostante le tante critiche comunque non ne vuole sapere di tornare sui suoi passi. Anzi, parla quasi con tono orgoglioso della scelta di personalizzare gli scontrini emessi nel suo bar.
Mussolini sugli scontrini, la titolare del bar: «Non cambio i miei ideali»
«So benissimo - le parole di Maristella riportate dall'Ansa - che ai comunisti dà fastidio che ci sia Mussolini sugli scontrini, ma più loro si scandalizzano e dicono di toglierlo, più mi convinco che invece deve rimanere. Non cambio i miei ideali». Oggi come una decina di anni fa, quando nello stesso bar la stessa proprietaria aveva già dato scandalo per una situazione analoga, sempre con Mussolini a campeggiare sugli scontrini. In tanti nelle ultime ore si sono chiesti se una cosa del genere sia o meno legate, oppure in qualche modo punibile per legge. Noi lo abbiamo chiesto direttamente a un avvocato.
Mussolini sugli scontrini, non c'è nessun reato
Abbiamo chiesto un parere legale a Paolo Pirani, penalista titolare dello omonimo studio legale, Componente effettivo dell’organismo di controllo dell’Unione delle Camere Penali Italiane e docente di diritto e procedura penale presso CSC (Centro per gli Studi Criminologici).
L'avvocato Paolo Pirani
Gli abbiamo sottoposto il dubbio che tanti stanno condividendo: ma si può mettere il volto di Mussolini sullo scontrino? Ci sono eventualmente estremi per il reato di apologia del fascismo? Ecco cosa ci ha detto: «Lo scontrino del “Bar Armando” riportante sic e simplciter l’immagine del ‘duce’ di per sé non costituisce una condotta penalmente rilevante. Come infatti ha statuito la Giurisprudenza di Cassazione (Sentenza n.28565 del 2022) le disposizioni di cui alla L. n. 654 del 1952 non puniscono la libera manifestazione del pensiero, salvo che non implichi il pericolo di una possibile ricostituzione di un partito, avente gli stessi metodi e gli stessi scopi. Pertanto, se l’immagine non si accompagni a condotte in grado di generare e provocare in concreto nel momento e nell'ambiente adesioni e consensi nonché concorrere alla diffusione di concezioni favorevoli alla ricostruzione di organizzazioni fasciste non può ritenersi integrato alcun reato».