Mentre sugli affitti brevi il Governo sembra non avere ancora le idee chiare, è passata al Consiglio dei ministri la norma «salva commercio»: una sorta di «condono» per scontrini e fatture non regolari emessi tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023. Così entro il 15 dicembre le attività commerciali pagheranno solo il dovuto senza la sospensione della licenza. Tra le misure approvate anche l’ok al decreto energia (contributo extra per la luce in base ai figli) e bonus (una tantum) benzina di 80 euro. Vediamo nel dettaglio la sanatoria sugli scontrini che interessa anche ristoranti e bar contenuta nel decreto legge varato dal Consiglio dei ministri di ieri 25 settembre.
Cambia la sanatoria sugli scontrini
Come funziona la sanatoria degli scontrini
Come dicevamo, cambia la sanatoria sugli scontrini. Le violazioni su scontrini, fatture o ricevute fiscali potranno essere regolarizzate con il ravvedimento operoso: i contribuenti che dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023 abbiano commesso una o più violazioni degli obblighi in materia di certificazione dei corrispettivi potranno rimuoverle mediante il ravvedimento operoso, il cui perfezionamento deve avvenire entro il 15 dicembre 2023. Le violazioni possono essere constatate fino al 31 ottobre 2023 e non devono essere state già oggetto di contestazione entro il perfezionamento del ravvedimento.
La norma ribattezzata “salva-commercio” «scongiurata la chiusura di oltre 50mila piccoli esercizi commerciali» fanno sapere fonti di governo. «Chi effettua il ravvedimento operoso e paga le somme dovute sarà esentato dalla sanzione accessoria della sospensione della licenza».