Scatta la vendemmia 2023 in Oltrepò Pavese, terra di Pinot Nero. I primi grappoli dell’anno in Lombardia sono stati raccolti proprio qui. I dati sul territorio oltrepadano sono davvero incoraggianti rispetto alle annate passate dove si sono registrati pesanti cali dovuti principalmente a causa di natura meteorologica: il 2023, stando ai dati resi noti da Coldiretti Pavia in queste ore, farà segnare un +20% rispetto all’annata agricola passata.
Vendemmia in Oltrepò: le stime di produzione
L’inizio della vendemmia 2023 è avvenuto presso l’azienda agricola Defilippi Cantine I Gessi, a Oliva Gessi. Qui sono state raccolte le prime uve di Pinot Nero e Chardonnay per le basi spumante e i dati iniziali sulle quantità previste sono più che incoraggianti. Secondo le prime stime dei tecnici di Coldiretti Pavia quest’anno la produzione di vino in Oltrepò dovrebbe far segnare un +20% rispetto al 2022, pesantemente segnato da siccità e grandinate.
«La provincia di Pavia, primo territorio vitivinicolo regionale con oltre 13 mila ettari coltivati, quest’anno è stata risparmiata dai fenomeni climatici più violenti – spiega Silvia Garavaglia, neo presidente di Coldiretti Pavia alla sua prima uscita ufficiale tra i vigneti dell’Oltrepò – Di conseguenza ci aspettiamo una ripresa produttiva rispetto a un 2022 da dimenticare, con un aumento della quantità stimata del 20% e una qualità che quest’anno sembra davvero ottima».
Vendemmia in Oltrepò: buona resa ma preoccupano i costi
Rispetto ad altri territori della Lombardia l’Oltrepò Pavese è stato meno segnato da grandinate, nubifragi e vento forte che altrove hanno colpito in maniera molto più estesa. La grandine si è abbattuta a più riprese e in maniera diffusa, sottolinea la Coldiretti regionale, sul territorio mantovano, oltre che alcune aree della Valtellina e del Bresciano, mentre nel Pavese è stata più limitata.
Vendemmia: si parte con il Pinot Nero
A livello regionale, in ogni caso, la produzione di vino quest’anno, spiega Coldiretti, è prevista in leggera crescita (+5%) rispetto al 2022, anche se per confermare le previsioni bisognerà aspettare l’evoluzione dei mesi di agosto e settembre, cruciali per la vendemmia. Sono oltre 20 mila gli ettari vitati in Regione, secondo i dati di Coldiretti, di cui 13 mila si trovano in provincia di Pavia (primo territorio vitato della Lombardia e terzo in Italia) destinati per circa il 90% a vini di qualità grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT. «Sui bilanci aziendali, però, incide anche quest’anno la crescita dei costi – continua, invece, la Presidente pavese, Silvia Garavaglia – da quello del vetro per le bottiglie (che fa registrare un aumento che ha raggiunto il +54% negli ultimi due anni) a quello dei prezzi dei carburanti, che si somma al pesante deficit logistico del nostro Paese per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci, che costa all’Italia oltre 13 miliardi di euro. I nostri viticoltori puntano sempre di più sulle produzioni di qualità per andare incontro alle richieste dei consumatori italiani e stranieri – conclude il Presidente di Coldiretti Pavia – E questa è la strada da seguire: valorizzare la qualità delle nostre produzioni vitivinicole è fondamentale per migliorare la promozione dell’intero territorio e, di conseguenza, anche dei prezzi delle uve».
Vendemmia: si inizia con le uve da spumante
La raccolta inizia con le basi per gli spumanti, Pinot Nero soprattutto ma anche altre varietà come lo Chardonnay, e proseguirà con le altre uve bianche verso fine agosto e con le rosse in settembre. A rovinare in parte la festa della vendemmia in Oltrepò, anche quest’anno, l’incognita dei prezzi delle uve, da anni ai minimi storici. Se le cantine che trasformano l’uva in vino e commercializzano il prodotto imbottigliato riescono infatti ad ottenere sufficienti margini di guadagno, molti viticoltori che vendono soltanto la materia prima sono da tempo in difficoltà e chiedono revisioni costanti della loro remunerazione, un tema che ha aperto recentemente un tavolo di concertazione anche in Regione Lombardia.