L'estate degli scontrini pazzi, certo, ma questa fase finale di bella stagione pare essere contrassegnata da un trend ben più triste e criminale. Quello di non pagare il pranzo o la cena al ristorante, fuggirsene dal locale e far sparire (o cercare di far sparire) le proprie tracce. L'ultimo caso in ordine cronologico è quello registrato a Napoli: recentemente una coppia di turiste, infatti, se l'è data a gambe al termine di un pasto nella città di Partenope.
Fuga dal ristorante senza pagare: altro caso a Napoli
Lo spiacevole avvenimento ha riguardato un ristorante del centro: due donne dopo aver pranzato si sono furtivamente alzate dal tavolino, lasciando il locale. Il tutto però non è sfuggito all'occhio vigile delle telecamere di sorveglianza. I ristoratori, accortisi della fuga, hanno presentato denuncia alle forze dell'ordine, coinvolgendo anche la polizia postale. La prenotazione, infatti, pare sia stata effettuata online.
Fughe dal ristorante: gli altri casi dell'estate
Come detto non è la prima volta che accade un caso del genere. Tra quelli resi pubblici, quantomeno, segnaliamo la fuga di quattro turisti italiani in vacanza di Albania, dileguati al termine di una cena lasciando il conto in sospeso. E portando l'Ambasciata Italiana a Tirana a saldare il tutto (l'equivalente di circa 80 euro). A Tropea due turisti se la sono data a gambe per i vicoletti del borgo calabrese dopo aver cenato, mentre a Malta un gruppo di giovani turisti italiani ha lasciato il ristorante non pagando il pranzo appena consumato. A rimediare, con tanto di donazione benefica, il padre di uno dei ragazzi coinvolti.
Clienti in fuga dal ristoranti, Fipe: «Posizione di assoluta condanna»
Lino Stoppani, Presidente Fipe
A tal proposito abbiamo contattato Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, che si è espressa così nella persona del presidente Lino Enrico Stoppani: «I ristoratori hanno poche tutele in tal senso. La posizione della Federazione non può che essere di critica e condanna, non solo per un problema di carattere economico che comunque ha la sua importanza, ma per un diffuso quanto inaccettabile malcostume. Siamo reduci da un periodo in cui i pubblici esercizi, anche per loro errori, sono stati messi a pubblico ludibrio per la questione dei sovrapprezzi, ora mi piacerebbe che lo stesso livello di attenzione mediatica e critica venisse data verso tali episodi. Questo degrado sociale costante dei valori porta le persone a essere autorizzate a fare di tutto e di più, compiendo comportamenti arroganti, poco etici e soprattutto criminali. La nostra posizione, quindi, non può che essere di condanna».