L'Italia, dopo aver varato il decreto relativo alla stretta sugli algoritmi dei voli per contrastare il caro prezzi per le isole, sembrava destinata ad affrontare da sola la questione contro le stesse compagnie aeree low cost nel silenzio assoluto dell'Unione europea. Ma, come riferito da Libero, il governo Meloni non sarà da solo: nelle ultime ore, infatti, sia Gran Bretagna che Spagna stanno indagando per accertare se le compagnie a basso costo - come Ryanair, Vueling, easyJet e Volotea - approfitterebbero dei picchi di spostamenti stagionali come le vacanze estive per innescare aumenti ingiustificati delle tariffe per i passeggeri.
Londra e Madrid stanno indagando sulle compagnie aeree per gli aumenti ingiustificati delle tariffe
Di recente, poi, la nota agenzia di stampa finanziaria Bloomberg ha riportato lo scontro tra il governo italiano e la compagnia irlandese Ryanair sotto le luci della ribalta. E ha scoperto che questa applicava dei rincari a doppia cifra proprio durante i periodi di picco, convincendo così Londra e Madrid a rivedere la propria posizione sulla questione.
Decreto omnibus: cosa comporta la stretta sugli algoritmi del governo italiano?
Secondo il testo del decreto omnibus Asset e investimenti, la fissazione dinamica delle tariffe aeree è stata vietata in alcune condizioni. Questo divieto è applicato su rotte nazionali di collegamento con le isole e durante i periodi di picco di domanda, qualora i prezzi dei biglietti o dei servizi accessori superino del 200% la tariffa media del volo. Inoltre, è proibito stabilire le tariffe basandosi sulla profilazione web degli utenti o sul dispositivo utilizzato, se ciò comporta un pregiudizio.
Tensione sempre più alta tra alcuni governi europei e le compagnie aeree low-cost
Le compagnie aeree hanno portato la questione a Bruxelles
Ma le compagnie aeree hanno risposto in modo critico alle intenzioni del governo italiano di limitare gli aumenti eccessivi delle tariffe aeree, incluso l'intervento sul funzionamento dell'algoritmo alla base, rivelando come le norme contro il "caro voli" non solo sono considerate "punitive", ma sono anche ritenute in contrasto con le regole europee sul libero mercato. Esse hanno respinto fermamente un intervento di questo tipo e, nelle scorse settimane, hanno portato la questione al vaglio delle istituzioni di Bruxelles.