Negli ultimi tre decenni, come riportato da un'analisi di Confcommercio, due settori in particolare hanno segnato un profondo cambiamento nei consumi degli italiani: il turismo e la sfera alimentare. E il primo è stato il cardine di questa trasformazione. L'avvento della tecnologia, dei pc e dei prodotti multimediali, infatti, hanno aperto la strada a un'autentica rivoluzione nell'esperienza di viaggio. Ma è stata soprattutto l'ascesa dei telefoni cellulari a innescare un'esplosione senza precedenti nei consumi. La spesa pro capite per i telefoni è aumentata in modo straordinario del 5.339%, segnando un cambiamento radicale nelle abitudini quotidiane.
Turismo e sfera alimentare hanno cambiato i consumi degli italiani negli ultimi 30 anni
Il cibo e gli italiani negli ultimi 30 anni: riduzione del 11,2% dei pasti casalinghi
Mentre la tecnologia ridefiniva il modo in cui viviamo e interagiamo, il settore alimentare subiva anch'esso una metamorfosi. La tendenza ha visto un calo degli alimenti consumati in casa, evidenziando una mutazione nelle preferenze alimentari degli italiani. Questo cambiamento è riflesso in una riduzione del 11,2% dei pasti casalinghi. Nonostante tali cambiamenti, la spesa pro capite delle famiglie italiane nel 2022 ammonta a 20.810 euro, ancora inferiore ai livelli del 2019 (20.914 euro). E si prevede che nel 2024 non si riusciranno a raggiungere i picchi del 2007 (21.365 euro rispetto ai 21.569 euro).
Il 2023 l'anno del ritorno alla normalità per gli italiani: traina il settore del turismo
Tuttavia, il 2023 ha visto un ritorno alla normalità, trainato soprattutto dal comparto turistico. Si sono registrati incrementi nei viaggi, nelle vacanze e negli alberghi (+23,6%), così come nei servizi ricreativi e culturali (+9,7%) e nei bar e nei ristoranti (+8%). Questo rinvigorimento del settore terziario offre un potenziale impulso alla crescita economica, specialmente se supportato da riforme e investimenti provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Sangalli (Confcommercio): «La crescita del turismo potrebbe riportare quest’anno i consumi a un livello di normalità»
Per Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, «la crescita dei servizi e del turismo potrebbe riportare quest’anno i consumi a un livello di normalità. Consumi che, peraltro, valgono il 60% del Pil. L’economia, però, è in fase di rallentamento e alcuni nodi sono ancora irrisolti. Mancano, infatti, all’appello un piano di rilancio del Sud, la piena realizzazione di riforme e investimenti del Pnrr e una profonda riforma fiscale in tempi rapidi».