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Previsioni 2023: per la Sicilia si prospetta una delle vendemmie più difficili

Inizia la vendemmia, peronospora e clima estremo hanno messo a dura prova i vigneti siciliani. Stime sulla produzione: con un calo stimato fino al -35% in alcune zone. Salvaguardata la qualità delle uve

 
02 agosto 2023 | 12:23

Previsioni 2023: per la Sicilia si prospetta una delle vendemmie più difficili

Inizia la vendemmia, peronospora e clima estremo hanno messo a dura prova i vigneti siciliani. Stime sulla produzione: con un calo stimato fino al -35% in alcune zone. Salvaguardata la qualità delle uve

02 agosto 2023 | 12:23
 

La vendemmia più lunga d’Italia, mediamente oltre cento giorni, quest’anno inizierà con un ritardo di dieci giorni rispetto all’annata 2022. Nonostante il susseguirsi di condizioni climatiche estreme, dalle piogge torrenziali di maggio e giugno al caldo estremo di luglio, gli incendi e la presenza di attacchi fungini, tra cui la peronospora della vite, la condizione e la qualità delle uve in Sicilia non sembra essere compromessa. Grazie al ritorno delle temperature più fresche, il calo iniziale, stimato fino al 40% in alcune zone, potrebbe essere inferiore. 

Previsioni 2023: per la Sicilia si prospetta una delle vendemmie più difficili

Vendemmia 2023: come si prospetta in Sicilia?

Per le aziende parte del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia è appena iniziata la raccolta delle uve bianche, in particolare dei vitigni internazionali come Chardonnay e Pinot Grigio. Si proseguirà alla fine del mese con gli autoctoni simbolo dell’isola, tra cui Grillo e Nero D’Avola, varietà tra le più colpite dalla diminuzione della produzione. A chiudere questa lunga vendemmia siciliana saranno i produttori dell’Etna, a fine ottobre. 

Andamento stagionale annata 2023 e previsioni vendemmiali

«A rendere unica la vendemmia siciliana- commenta Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia - è la varietà degli areali siciliani. Ogni territorio presenta delle condizioni climatiche e dei suoli unici che si traducono nella straordinaria diversità e varietà della produzione vitivinicola siciliana. A circa una settimana dall’inizio della vendemmia è ancora difficile e prematuro fare stime accurate sulla produzione. Sicuramente la Sicilia dimostra di saper governare, grazie ad una agricoltura e tecniche agronomiche sempre più sostenibili, l’effetto dei cambiamenti climatici puntando sulla qualità e non sulla quantità», conclude Mariangela Cambria.

Sicilia Occidentale

«Ad oggi la qualità delle uve è ottima, non avendo avuto problemi di oidio né di botrite; a causa del grande caldo abbiamo perso circa il 40% delle uve, anche se essendo tornate temperature più fresche le uve non bruciate stanno iniziando a riprendere vigoria per cui il calo potrebbe complessivamente essere inferiore. Siamo soddisfatti di come abbiamo gestito il problema peronospora, avendolo fatto preventivamente grazie all’ausilio di capannine meteo che hanno la capacità di indicare elettronicamente la probabilità della malattia, evitando danni irreparabili» sostiene Filippo Buttafuoco, tecnico viticolo di Cantine Settesoli.

Previsioni 2023: per la Sicilia si prospetta una delle vendemmie più difficili

Vendemmia 2023 in Sicilia: stime e previsioni

Nell’areale viticolo di Regaleali, in provincia di Palermo, i mesi di marzo e aprile, tendenzialmente asciutti e freddi, hanno determinato un ritardo nel germogliamento generale di circa 10 giorni. 

«Questo ritardo ha contribuito a rendere più gestibile il successivo periodo molto piovoso ma tendenzialmente freddo, e reso la pressione delle patologie della vite, quali la peronospora, meno invasiva», l'opinione di Lorenza Scianna e Laura Orsi, enologhe di Tasca d’Almerita.

«Attualmente le vigne presentano una chioma adeguata, sono sane e si registra una diminuzione delle temperature medie cha lascia presagire una buona maturazione delle uve a partire dall’invaiatura di Pinot nero e Chardonnay che sta avvenendo in questi giorni»continuano Lorenza Scianna e Laura Orsi. «Riguardo alle quantità, anche la tenuta di Sallier, a Camporeale, dovrebbe rispettare le medie storiche aziendali ma è ancora presto per cantare vittoria. La buona copertura vegetativa protegge l’uva da eventuali bruciature e aiuta a conservare aromi e freschezza. Infine a Mozia, l’isola è poco influenzata dalle condizioni climatiche delle terra ferma, l’alberello dovrebbe maturare subito dopo Ferragosto con quantità che rientrano nelle medie storiche di Mozia e con uve sane e croccanti», concludono. In Sicilia inoltre la prima vendemmia dell'anno sarà proprio nel trapanese: sarà l'azienda Provenzano ad Alcamo nella Contrata Crocicchia a inaugurare la stagione di raccolta con le uve Pinot grigio. 

Etna e Nord Est

Manca ancora qualche mese all’arrivo della vendemmia sull’Etna dove fino a fine giugno si sono registrate basse temperature e piogge continue, tali da rendere difficili gli interventi in vigna, seguite dal caldo estremo di fine luglio con ridotte escursioni termiche tra giorno e notte e vento caldo. «Grazie alle sabbie vulcaniche molto drenanti, alle altitudini importanti e ventilazione costante, non c’è stata presenza di peronospora e, nonostante i picchi di temperature alte, le piante si mantengono bene», commenta Maria Carella, enologa di Cantine Nicosia, sul versante Sud est di Trecastagni, Zafferana e Santa Venerina.

Previsioni 2023: per la Sicilia si prospetta una delle vendemmie più difficili

Vendemmia 2023 sull'Etna: le previsioni

Sul versante Nord dell’Etna, Patricia Toth, enologa di Planeta, conferma che «... la peronospora è sotto controllo grazie all’arrivo del caldo e delle alte temperature. Nelle zone alte, intorno a 900 metri, abbiamo delle uve stupende grazie alla diversa ventilazione di queste zone e anche alla struttura dei suoli. A Capo Milazzo, siamo nel Nord- Est dell’Isola, i venti che tante volte possono diventare una sfida quest'anno hanno trovato pace, l'allegagione e anche il controllo degli insetti alla data odierna sta procedendo bene», conclude Patricia Toth.

Sud-Est

«La vendemmia 2023 sarà una delle più difficili degli ultimi tempi. Quest’anno, caldo torrido di questi giorni a parte, abbiamo avuto piogge torrenziali e forti raffiche ventose nei mesi di maggio e giugno, importanti per la fioritura delle nostre uve, condizioni climatiche che hanno messo in ginocchio il duro lavoro che ogni giorno con la mia squadra portiamo avanti» commenta Arianna Occhipinti. 

Previsioni 2023: per la Sicilia si prospetta una delle vendemmie più difficili

Vendemmia in Sicilia: meno quantità ma preservata la qualità

«L’arrivo consistente della peronospora ha causato danni considerevoli per il 30-35 % circa della nostra futura produzione; i trattamenti di zolfo e rame (unici trattamenti che facciamo in vigna) in concentrazione maggiore, non sono bastati a contenere il problema. Avremo sicuramente una raccolta inferiore rispetto la vendemmia 2022. Questo non vuol dire però che la qualità delle uve sarà messa in discussione, anzi, possibilmente avremo meno quantità ma una maggiore qualità», conclude Occhipinti. 

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«A Vittoria – commenta Patricia Toth di Planeta – è importante sottolineare la posizione e il suolo dei vigneti. Ci troviamo sul pendio con un puro strato superiore sabbioso, che affaccia il mare, sopra Marina di Acate, dove appunto la sabbia e il movimento d'aria non hanno dato spazio ad un’umidità costante. Prevediamo buone produzioni come sul Nero d’Avola anche sul Frappato, tenendo sotto osservazione stretta i vigneti per controllare la presenza delle cocciniglie e cicaline. A Noto, come generalmente in tutta l'isola, ad oggi consideriamo circa una settimana o anche 10 giorni di ritardo nelle fasi fenologiche, con uve sane e davvero promettenti», conclude Patricia Toth.

Consorzio di tutela vini Doc: «Annata complessa»

«Questa è stata un’annata particolarmente complessa perché, già a partire dallo scorso autunno e inverno, si è lavorato in condizioni climatiche molto particolari che possiamo definire “poco siciliane”. – Afferma Antonio Rallo, Presidente del Consorzio - Piogge più frequenti e molto intense hanno coinvolto un contesto ambientale caratterizzato da un clima normalmente molto più secco. Le piogge primaverili ed estive sono state sicuramente utili per costituire riserve idriche nei terreni e nei bacini, una tutela aggiuntiva nella difesa delle piante dal grande caldo delle ultime settimane. La maturazione delle uve è in ritardo di circa una settimana. Il calo della produzione previsto è intorno al 35%, rimaniamo alquanto positivi per il livello qualitativo di quest’annata».

Coldiretti informa: perso il 14% dei grappoli totali

In una stagione complessa dal punto di vista meteo la vendemmia 2023 inizia pagando un pesante dazio agli effetti dei cambiamenti climatici che, fra maltempo e ondate di calore, hanno danneggiato i vigneti con la produzione nazionale stimata in calo di circa il 14% ma con crolli fino al 50% nel Centro Sud facendo segnare, per quelle aree, il peggior risultato del secolo. È quanto emerge dalle prime stime della Coldiretti in occasione dell’avvio della vendemmia in Italia con il distacco del primo grappolo in Sicilia nell’azienda agricola Giuseppe Provenzano, ad Alcamo contrada Crocicchia nella provincia di Trapani con la vendemmia delle prime uve di pinot grigio.

Previsioni 2023: per la Sicilia si prospetta una delle vendemmie più difficili

Vendemmia, calo produttivo nazionale del 14%

La produzione italiana – si informa – dovrebbe scendere intorno ai 43 milioni di ettolitri contro i 50 milioni registrati la scorsa stagione, facendo entrare il 2023 fra i peggiori anni della storia del vigneto Italia nell’ultimo secolo insieme al 1948, al 2007 e al 2017. In Italia si attende comunque una produzione di qualità, ma per quanto riguarda i volumi – specifica Coldiretti - molto dipende dall’evoluzione delle temperature e delle precipitazioni nelle prossime settimane e dall’impatto dei cambiamenti climatici, con i viticoltori che devono stare sempre più attenti alla scelta del giusto momento per la raccolta e la lavorazione in cantina.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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