Firenze prende una decisione importante per contrastare il fenomeno degli affitti brevi nel centro storico, che sta causando l'esplosione dei costi degli affitti e limitando la residenzialità di diverse categorie di persone (e restando in attesa della seconda proposta di legge del ministro del Turismo, Daniela Santanchè, dopo che la prima aveva deluso tutti gli addetti ai lavori e aveva riscontrato solo giudizi negativi dal comparto alberghiero). La giunta del capoluogo toscano, infatti, ha approvato all'unanimità il primo atto formale che avvia la procedura urbanistica per bloccare le nuove attività di affitti turistici nell'area Unesco della città. La proposta prevede una modifica degli articoli relativi alla "classificazione degli usi" nel centro storico, distinguendo l'uso residenziale dall'uso per residenza temporanea, che comprende le locazioni turistiche brevi e le strutture ricettive extra-alberghiere. L'obiettivo è vietare l'insediamento dell'uso per residenza temporanea e preservare il carattere storico e culturale dell'area Unesco.
Firenze, gli affitti brevi stanno trasformando i centri storici delle città
La variante urbanistica sarà adottata in consiglio comunale e avrà effetto in vigore dalla sua approvazione, senza retroattività. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha sottolineato che il fenomeno degli affitti brevi turistici sta trasformando i centri storici delle città e rappresenta un allarme sociale che richiede un intervento deciso.
Decisione importante di Firenze per gli affitti brevi
Inoltre, il sindaco ha annunciato l'intenzione di eliminare l'Imposta municipale unica (Imu) sulle seconde case per coloro che scelgono di destinarle ad affitti a medio-lungo termine. Questa misura è volta a incoraggiare la destinazione delle abitazioni per un periodo di tempo più lungo, contribuendo così a garantire una maggiore residenzialità nella città.
Affitti brevi, entro fine mese la seconda proposta della Santanchè
La decisione di Firenze arriva in un momento in cui il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha avviato un tavolo di discussione sulla regolamentazione degli affitti brevi. Entro fine mese, il ministro presenterà una proposta riformulata dopo la prima formulata a fine maggio, che aveva lasciato perplessi non solo la maggior parte dei sindaci delle 14 città ad alta densità turistica (che chiedevano poteri speciali per regolamentare la proliferazione degli affitti brevi in città, un tetto massimo di giorni di affitto annui, dopo il quale fosse necessaria una licenza, e una “zonizzazione” delle città e che per altro non erano stati messi al corrente del ddl che sarebbe uscito dal Ministero), ma anche la stessa Federalberghi che alla vista del ddl aveva detto senza mezzi termini di non poter nascondere la «delusione per il contenuto della proposta» incapace «di incidere concretamente sul problema della concorrenza sleale e dell’abusivismo che inquinano il mercato».
Il sindaco di Firenze, inoltre, è il coordinatore delle città metropolitane e ha già espresso l'intenzione di bloccare gli affitti brevi in conformità con la proposta avanzata dal governo, ritenuta inefficace. Il blocco degli affitti brevi nel centro Unesco di Firenze, dunque, rappresenta un importante passo per preservare il patrimonio storico della città e affrontare i problemi derivanti dal fenomeno degli affitti turistici. La decisione mira a garantire una maggiore residenzialità e a limitare gli effetti negativi sulla vivibilità delle famiglie, dei giovani, degli studenti e dei lavoratori.