Andare al bar e al ristorante? Una priorità per il 31% degli italiani. E come fare con l’aumento dei prezzi? Bilanciando qualità e frequenza di visita dei locali. Questi i principali dati di dati di Opus (On Premise User Study), l’indagine periodica sui consumatori di Cga by NielsenIQ. Nel dettaglio, quasi due persone su tre (62%) hanno riscontrato un aumento significativo delle proprie spese, mentre più della metà (52%) dichiara di spendere di più, rispetto a prima, per mangiare e bere fuori casa. In questa situazione di crisi e di crollo del potere d’acquisto dei consumatori, più di un terzo di loro (34%) riconosce di aver ridotto il consumo di pasti o bevande in loco rispetto a tre mesi fa.
Gli italiani al mangiare fuori non rinunciano
Metà degli italiani non cambiano le abitudini
L’analisi evidenzia tuttavia che la metà degli italiani non ha intenzione di modificare le proprie abitudini di consumo fuori casa. Il 36% degli intervistati, infatti, manterrà lo stesso budget nei prossimi tre mesi, il 35% pensa di spendere di più per mangiare e bere fuori, mentre un gruppo abbastanza ristretto di persone (16%) prevede di uscire più spesso di prima. Frequentare bar e ristoranti per il 52% dei rispondenti è considerato un piacere alla propria portata. Inoltre, il 31% dei consumatori italiani ammette che, in caso di riduzione della propria disponibilità economica, rimarrebbe una priorità assoluta, più importante di altre come l’acquisto di abbigliamento (28%) e le vacanze (21%). Secondo i dati dell’indagine Opus, ci sono poi alcune importanti differenze di comportamento in base all'età e alla collocazione geografica. Generalmente nel Bel Paese i giovani adulti nelle aree urbane sono la categoria che intende frequentare bar e ristoranti più spesso, a differenza degli over 55.
Ancora disposti a pagare di più per la qualità
Un altro trend emerso dalla ricerca riguarda il rapporto tra frequenza di consumo fuori casa e la rispettiva spesa. In questo caso giocano un ruolo chiave la qualità e il prezzo; infatti, nonostante l’aumento dei costi, ben oltre la metà dei consumatori (57%) afferma di essere ancora disposto a pagare di più per un drink di qualità migliore. E per l'accesso gli stellati? Come rivelato da alcuni chef, esistono comunque formule da eleborare per rendere più “democratica” una tavola importante. Sono, infatti, molte le soluzioni: chi è in città propone il business lunch, ma c'è anche chi apre locali di categoria più bassa o propone menu con poche portate.