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A primavera 100mila posti di lavoro per i giovani: ecco le idee per diventare agricoltore

Al via il nuovo sistema di prestazioni occasionali. Servono figure specializzate. Tra le imprese guidate da giovani in Italia crescono solo quelle agricole. I dieci consigli per diventare agricoltore e gli oscar green

17 febbraio 2023 | 13:32

A primavera 100mila posti di lavoro per i giovani: ecco le idee per diventare agricoltore

Al via il nuovo sistema di prestazioni occasionali. Servono figure specializzate. Tra le imprese guidate da giovani in Italia crescono solo quelle agricole. I dieci consigli per diventare agricoltore e gli oscar green

17 febbraio 2023 | 13:32

Primavera in arrivo e con essa almeno centomila posti di lavoro per giovani per colmare la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno con la perdita rilevante dei raccolti agricoli nazionali. Grazie anche all’arrivo del nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella Manovra dal Governo Non bisogna dimenticare, inoltre, che tra le imprese guidate da giovani in Italia crescono solo quelle agricole, con un aumento dell’1% negli ultimi dieci anni in controtendenza rispetto al crollo degli altri settori (-13%), per un totale di oltre 55mila under 35 che hanno scelto l’agricoltura. I dati emergono dall’analisi della Coldiretti presentata in occasione dell’iniziativa “Lavoro per i giovani, in agricoltura c’è” con il ministro dell’Agricoltura e dalla sovranità alimentare e forestale, Francesco Lollobrigida e il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi all’apertura salone della creatività Made in Italy “Generazione in campo” per vedere dal vivo e toccare con mano le ultime innovazioni del 2023 con l’assegnazione degli Oscar Green ai giovani agricoltori e alle loro rivoluzionarie idee dalla carta d’api per avvolgere i salumi alle posate di cardo, dal contadino robot all'agrinfluencer. E dalle parole ai fatti, la Coldiretti ha stilato un vademecum su come diventare agricoltore. 

Nei campi c’p posto per 100mila giovani

Servono figure specializzate

Nelle campagne servono figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori e tecnici dell’agricoltura 4.0 per guidare droni, leggere i dati metereologici ed utilizzare gli strumenti informatici ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia. Non vanno dimenticati poi i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Per questo è necessario e un piano integrato di formazione che coinvolga le scuole anche per recuperare le conoscenze antiche e vincere le sfida della rivoluzione digitale nelle campagne con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose che hanno raggiunto 1,6 miliardi con la crescita del 1500% nel giro di 5 anni.

Nel 2022 hanno trovato lavoro nei campi 1 milione di persone

Lo scorso anno in agricoltura hanno trovato opportunità di lavoro dipendente oltre 1 milione di persone, di cui quasi uno su tre (32%) ha meno di 35 anni, destinati peraltro ad aumentare con gli investimenti previsti dal Pnrr e dal piano per la sovranità alimentare. In questo contesto va segnalato che le difficoltà agli spostamenti dei lavoratori alle frontiere per effetto della pandemia hanno ridotto la presenza di lavoratori stranieri ed aumentato quella degli italiani che sono tornati a considerare il lavoro in agricoltura una interessante opportunità.

Tra le imprese guidate da giovani in Italia crescono solo quelle agricole,

Al via nuovo sistema di prestazioni occasionali

È dunque importante l’arrivo del nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella Manovra dal Governo e sostenuto da Coldiretti che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento al settore agricolo. Potranno accedervi pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno. Sarà a tutti gli effetti un rapporto di lavoro subordinato agricolo con l’unico limite determinato dalla durata della prestazione che non potrà superare, per singolo occupato, le 45 giornate di lavoro effettivo all’anno. Il salario sarà esente da imposizione fiscale, cumulabile con qualsiasi tipologia di trattamento pensionistico. Al lavoratore saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato.

Facilitato l’incontro tra domanda e offerta

Proprio per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro la Coldiretti, autorizzata dal Ministero del Lavoro, ha varato il portale “Jobincountry” per le aziende agricole che assumono. Una piattaforma informatica di intermediazione della manodopera che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale online e poi sul campo attraverso una consulenza con i front-office del sistema dei servizi territoriali. «Si tratta di una risposta concreta alla domanda di agricoltura di un numero crescente di giovani (e non solo) che desidera fare una esperienza di lavoro in campagna», ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che «in agricoltura il lavoro c’è sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione lontano dalla città».

I giovani imprenditori crescono solo nei campi

Basti pesare, infatti, che come dicevamo, tra le imprese guidate da giovani in Italia crescono solo quelle agricole, con un aumento dell’1% negli ultimi dieci anni in controtendenza rispetto al crollo degli altri settori (-13%), per un totale di oltre 55mila under 35 che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia green.

Nello spazio di un decennio, tra crisi, pandemia e guerra, il settore agricolo è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, al contrario di altri settori dove si registrano crolli del numero di imprese under 35 che vanno dal 24% per le costruzioni al 25% per il commercio al dettaglio, dal 28% per il tessile al 48% per le telecomunicazioni.

Nel 2022 nate in media 17 nuove imprese agricole giovani al giorno

Non a caso nell’ultimo anno sono nate in media 17 nuove imprese agricole giovani al giorno. Le aziende guidate da under 35 hanno una superficie (Sau) superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Si tratta di imprese con almeno un’attività connessa, indirizzate verso la pratica biologica e verso la commercializzazione dei prodotti aziendali, estremamente digitalizzate. Basti pensare che più di una su tre (34%) è informatizzata e una su quattro (24%) ha realizzato innovazioni in azienda nell’ultimo triennio, secondo l’analisi Coldiretti su dati del Censimento Istat.

Un imprenditore su 5 è laureato

Quasi un giovane imprenditore su cinque (19%) è peraltro laureato. Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

Il primo settore la produzione di ortaggi

Sul piano produttivo emerge come la maggioranza dei giovani imprenditori è impegnato nella coltivazione di ortaggi (13% del totale) ma una quota importante risulta anche ricoperta dal settore delle produzioni agricole associate all’allevamento di animali (11%) e a seguire il vino (10%).

Difficoltà per l’accesso alla terra e al credito

A ostacolare la crescita delle giovani imprese agricole restano però le difficoltà legate all’accesso alla terra e quello al credito. Il prezzo medio di un ettaro di terreno agricolo in Italia è di 20.900 euro, ma può arrivare a cifre di 1,5 milioni di euro se si considerano i vigneti dei grandi vini del Nord. Ma differenze sensibili si trovano anche a livello territoriale. Nel Nord Ovest il prezzo medio è di 29.100 euro ad ettaro, sale a 42.300 al Nord Est, spinto soprattutto dal mercato vitivinicolo, scende a 15.200 euro al Centro Italia, fino ai 13.400 del Meridione e agli 8.800 delle Isole. Se si considera che la dimensione media di un’impresa agricola italiana è di circa undici ettari il “prezzo d’ingresso” per un agricoltore rischia di diventare proibitivo e ciò rappresenta un grave problema, anche per le difficoltà di accesso al credito, in un momento peraltro dove la “voglia di campagna” è ai massimi storici. In tale ottica sono importanti le misure attivate a favore delle giovani imprese, come ad esempio quelle di Ismea, per finanziare il prezzo di acquisto dei terreni.

«Occorre sostenere il ritorno alla terra dei giovani e la capacità dell’agricoltura italiana di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale superando gli ostacoli burocratici che si frappongono all’insediamento» afferma la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati nel sottolineare la necessità di «superare le tensioni internazionali, ristabilire la pace e investire su un settore strategico per far ripartire l’Italia e l’Europa grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità».

«La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo» ha aggiunto Prandini.

Quasi un giovane imprenditore su cinque è peraltro laureato

Come diventare agricoltori in dieci mosse

Ok, dalle parole ai fatti! Come si diventa agricoltore? Dall’idea di impresa ai finanziamenti senza arrendersi alla burocrazia sono solo alcuni dei consigli elaborati dai tutor della Coldiretti per i giovani che vogliono aprire una azienda in campagna.

  • 1) Avere un’“idea” d’impresa intorno alla quale sviluppare un progetto di sviluppo. Avere un’idea di impresa agricola significa individuare che tipo di “imprenditore agricolo” si vuole essere o diventare: imprenditore agricolo più “tradizionale” (produzione in uno specifico comparto) o più “innovativo” e “diversificato” sfruttando, a 10 anni (18 maggio 2001/2011) dalla sua introduzione, le opportunità offerte dalla legge di orientamento in agricoltura. Inoltre, avere un’idea di impresa significa valutare quali leve strategiche si intendono attivare: innovazione, vendita diretta, reti, territorio, qualità, agroenergie, agriturismo, fattoria didattica.
  • 2) Analisi delle caratteristiche e delle potenzialità aziendali tramite l’osservazione del territorio, del mercato, dei concorrenti e delle normative vigenti. Significa analizzare, servendosi di appositi consulenti le componenti di base per avviare l’impresa agricola, una volta esplicitata l’idea.
    3) Confrontarsi con gli altri che hanno già fatto esperienze simili in Italia o in Europa per cogliere le sfumature e focalizzare al meglio le idee.
  • 4) Trasformare l’”idea” in un progetto di sviluppo imprenditoriale. Si tratta di determinare gli obiettivi generali del progetto, quelli specifici, i risultati attesi e le azioni e le risorse necessarie per raggiungerli. Si tratta di farsi redigere da adeguati specialisti e professionisti un Business plan economico finanziario accurato e in grado di reggere al mercato e alle richieste di finanziamento pubblico e privato.
  • 5) Ricerca della fonte di finanziamento. Sulla base dell’idea progettuale valutare la possibile fonte di finanziamento nell’ambito delle politiche nazionali e comunitarie. Per l’acquisto di terra verificare le opportunità offerte da Ismea.
  • 6) Presentazione del progetto per il finanziamento pubblico. Si tratta di fare la domanda per l’accesso al finanziamento unitamente alla presentazione del Business Plan. Necessaria l’assistenza di un centro Caa Coldiretti e la consulenza di un professionista per la parte tecnica.
  • 7) Presentazione del progetto per il finanziamento privato. Numerose banche offrono condizioni vantaggiose per i giovani. Simec Consulting offre in tale ottica consulenza finanziaria per individuare la soluzione più adatta. Particolare attenzione va riposta nella concessione delle garanzie. Si tratta di un assaggio fondamentale per “non giocarsi” il capitale fisico appena costituito o i “risparmi” di papà.
  • 8) Una formazione di base in campo agricolo è importante, ma non decisiva anche perché sono numerosi i corsi di formazione professionale organizzati a livello regionale per acquisire competenze e avere la qualifica di imprenditore agricolo dal punto di vista fiscale. Frequentarli è un modo per apprendere, ma anche per tessere una rete di rapporti con altri colleghi.
  • 9) Per avviare una impresa agricola non sono molti gli adempimenti necessari né i relativi costi dal punto di vista burocratico. Infatti, tre sono i passaggi fondamentali:
    Apertura di una Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate.
    Iscrizione al Registro delle imprese, sezione speciale Agricoltura, presso la competente Camera di Commercio se si prevede di realizzare un fatturato superiore ai 7000 euro/anno.
    Iscrizione e dichiarazione presso l’Inps.
  • 10) Non arrendersi alla burocrazia che è un peso non solo nell’avvio, ma anche nell’esercizio dell’attività imprenditoriale

Tante e diverse le idee green nei campi

Per trarre aspirazione quali sono le idee green? Dalla prima carta alimenti sostenibile e riutilizzabile fatta con la cera d’api all’“incubatrice” per i funghi cardocelli realizzata con gli scarti del cardo che sono usati anche per fare le posate, dalla glassa di vino Primitivo ottenuta dai residui della lavorazione delle uve all’acqua tonica agricola fatta con luppolo, ginepro e genziana, fino alle bombe di semi realizzate con l’aiuto di ragazzi disabili. Queste sono solo alcune delle innovazioni presentate dai giovani imprenditori della Coldiretti in occasione degli Oscar Green, il salone della creatività Made in Italy della “Generazione in campo” che creano occupazione, salvano il clima e l’ambiente e garantiscono cibo, servizi ed energia al Paese.

Parola d’ordine sostenibilità e innovazione

Nasce in Calabria la prima “Ape pack”, una “carta d’api” fatta con lino e cera d’api per avvolgere i salumi del pregiato Suino Nero. Un packaging totalmente green che sostituisce la plastica e il sottovuoto garantendo un'ottima conservazione dei salumi anche fuori dal frigo e per lunghi periodi di tempo, oltre ad essere lavabile, riutilizzabile ed ecologico. La sostenibilità è la parola d’ordine anche della prima glassa di vino Primitivo che in Puglia viene prodotta andando a recuperare una parte marginale del grappolo, i racemi, che fino ad oggi non conosceva destinazione e che viene ora separata dai semi, lavorata fino a diventare una pasta e poi trasformata in una vera e propria delizia. Arriva dal Trentino la prima acqua tonica agricola 100% italiana, ottenuta artigianalmente grazie a una sapiente miscela di luppolo, genziana e ginepro che ne fanno un ingrediente formidabile per cocktail a provenienza garantita ma anche una bevanda dissetante da gustare “liscia”. In Campania nelle terre confiscate alla Camorra è nata una filiera per la produzione di bioplastiche sfruttando la pianta del cardo, che viene trasformata in posate green biodegradabili, in teli per proteggere le piante e in altri oggetti, mentre con gli scarti della lavorazione si fanno dei pannelli per far nascere i pregiati funghi cardoncelli.

La primavera arriva con 100mila posti di lavoro per i giovani

Anna Madeo - Ape Pack

Dalle bombe di semi al contadino robot

Arrivano, invece dalla Sardegna le “bombe di semi” di piante autoctone di terra sarda e ‘su nenniri’, vasi di terra cruda con semi di grano, fatti con l’aiuto di ragazzi disabili per promuovere la cultura della pace e della solidarietà nel rispetto dei diritti umani. In Molise c’è chi ha recuperato un’antica varietà di fagioli, detti della levatrice, o fagiolo della fertilità che si donava anticamente alle donne che desideravano diventare madri ma che negli ultimi anni era quasi estinto prima di tornare sulle tavole grazie all’impegno dei giovani agricoltori. Vengono dall’Abruzzo i primi vini naturali biodinamici fermentati grazie ai lieviti dei frutti ‘mbriachelli’ della Maiella, una preziosa varietà di montagna certificata grazie a una collaborazione tra l'azienda e il Parco nazionale della Maiella, insieme a ricercatori di un laboratorio di microbiologia e all’Università degli studi di Teramo.

In Val d’Aosta c’è Hortobot, il contadino robot che analizza l'orto prima ancora di essere coltivato, si occupa della semina, poi del trapianto, dell’irrigazione, della frollatura del terreno e del raccolto, aiuta a risparmiare energie e acqua ed è in grado di leggere e decifrare anche improvvise avversità meteo. E c’è pure l’agrinfluencer capace in Veneto di creare una community di centinaia di migliaia di agricoltori e allevatori e dare vita a un vero e proprio reality dal nome “Quella pazza fattoria”.

La primavera arriva con 100mila posti di lavoro per i giovani

Roberta Farigo - Bombe di semi

Spazio anche alla solidarietà

Spazio anche alla solidarietà, con le innovative esperienze di welfare agricolo in Toscana con il coinvolgimento di ragazzi autistici, che sono diventati brigata di cucina al mercato contadino di Campagna Amica, in Lombardia dove l’azienda agricola rappresenta un’occasione dei recupero per detenuti ma anche soggetti con disagi psichici, ex tossicodipendenti e ragazze madri, fino alle Marche dove è nato il Frolla Bus, un furgoncino dove ragazzi disabili sfornano biscotti contadini da vendere nei mercati.

Innovazione anche nel turismo

Ma l’innovazione coinvolge anche il turismo, dalla app agribici, che dà la possibilità di fare un vero e proprio tour tra le campagne in Emilia Romagna, al teatro di viti in Friuli Venezia Giulia, dove si arriva per mezzo di un qr code per gustare vino e ascoltare un concerto live di musica classica in mezzo alle vigne. Dai reflui di un allevamento in Piemonte si ricavano elettricità e biogas per assicurare il riscaldamento del Centro di ricerca sui tumori di Caldiolo (Torino), a c’è anche, come nel Lazio, chi ha risolto il problema della dipendenza energetica rendendo la propria azienda completamente autosufficiente grazie ai pannelli fotovoltaici.

La primavera arriva con 100mila posti di lavoro per i giovani

Nicola Margarita - Mille usi del cardo

Non mancano gli agricoltori eroici, giovani che assicurano la presenza sul territorio a prezzo di mille difficoltà, dalla famiglia umbra che produce latte e yogurt a mille metri d’altezza, chi in Sicilia ha avviato una filiera dello zafferano.

I giovani finalisti dell’oscar green di Coldiretti

Categoria Campagna Amica

  • Calabria - Anna Madeo - Ape Pack, la Carta D’api Green per conservare i salumi
  • Friuli-Venezia Giulia - Marco Tonutti -Un teatro tra le viti con concerti e degustazioni
  • Trentino-Alto Adige - Leonardo Rizzini - Con luppolo e ginepro nasce l’acqua tonica agricola

Categoria energie per il futuro e sostenibilità

  • Piemonte - Serena Vanzetti - Energia dalla stalla per riscaldare il centro anti tumori
  • Puglia - Eugenio Arsieni - La glassa di primitivo dai grappoli dimenticati
  • Lazio - Murad Salem - La campagna con il sole

Categoria custodi d’Italia

  • Molise - Carmine Mosesso - Rinasce il fagiolo della fertilità
  • Umbria - Anna Runci - Agricoltura eroica: una famiglia sul tetto dell’Umbria
  • Abruzzo - Sara del Monte - Il vino che fermenta con i pollini di montagna

Categoria coltiviamo solidarietà

  • Sardegna - Roberta Farigo - Con le “bombe di semi” ragazzi disabili in aiuto dei bambini dell’ucraina
  • Toscana - Andrea Laurenzi con l’associazione Agrimercato Arezzo - Al mercato contadino i ragazzi autistici diventano chef
  • Lombardia - Stefano Piatti - L’avvocato contadino che recupera detenuti e fragili

Categoria Impresa digitale

  • Emilia Romagna - Catia Musi - Arriva l’agribici, territorio e cultura in una app
  • Veneto - Davide Gomiero – “Quella pazza fattoria”, l’agri-influencer diventa star in tv
  • Valle D’Aosta - Didier Chappoz - Il contadino robot che cura l’orto e previene le calamità

Categoria fare filiera

  • Marche - Jacopo Corona - I biscotti contadini dai ragazzi disabili viaggiano sul frolla bus
  • Campania - Nicola Margarita - I mille usi del cardo, dalle posate all’incubatrice di funghi
  • Sicilia - Luigi Baldi - Lo zafferano di Arkania che fa filiera

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