Le concessioni balneari verranno prorogate di un anno, fino al 31 dicembre 2024. Fratelli d’Italia ha dato il via libera all’emendamento di maggioranza, non rinnegando, in ogni caso, la legge sulla concorrenza. La proroga di un anno servirà anche per la mappatura delle concessioni. Entro la prossima settimana, il testo andrà al voto. Ma l'Unione Europea ha già avviato una procedura d'infrazione nei confronti del Bel Paese.
L'Unione Europea ha avviato una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia
Cinque mesi in più per la mappatura
L'apertura al mercato slitta dal 2024 al 2025 e ci saranno cinque mesi di tempo in più (fino a luglio 2023) per portare a termine la complessa operazione di mappatura delle concessioni esistenti che, diversamente, si sarebbe dovuta concludere entro fine febbraio. Una mappatura del demanio marittimo, fluviale e lacuale che dovrà verificare lo stato d'uso delle risorse pubbliche sia sul piano amministrativo sia su quello della disponibilità di nuove aree da affidare in concessione. Nel mentre i comuni non potranno istituire nessun bando di gara.
L'Ue: «La riforma delle concessioni in Italia è già oggetto di una procedura d'infrazione»
Come appreso dall'Ansa da un portavoce della Commissione Ue, all'indomani del via libera della Commissione Bilancio e Affari costituzionali del Senato alla proroga di un anno delle concessioni balneari, «i cittadini e le imprese italiane hanno bisogno, senza ulteriori ritardi, di procedure trasparenti, imparziali e aperte per decidere a quale impresa debba essere concesso il diritto di utilizzare il suolo pubblico, in questo caso le spiagge, per offrire i propri servizi. Bruxelles - dichiara - continua a seguire da vicino gli sviluppi sulla riforma delle concessioni in Italia che è già oggetto di una procedura d'infrazione».
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni
Meloni: «Credo ci siano interlocuzioni che si possono ancora avviare»
«Credo ci siano interlocuzioni che si possono ancora avviare, a partire dal tema della mappatura delle nostre spiagge per ragionare nel senso di difendere anche un mondo produttivo che per noi è strategico. Vedremo anche nella discussione in Parlamento quali saranno le tempistiche ma è uno dei dossier su cui siamo impegnati anche con una interlocuzione con l'Ue» ha commentato la Premier, Giorgia Meloni, in conferenza stampa a Bruxelles.