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Pnrr, sì dall'Ue. Meloni: «In arrivo soldi a sostegno del turismo in Italia»

La premier in videocollegamento al Forum internazionale del turismo di Baveno ha parlato di 300 milioni per il turismo e 12,4 miliardi alle imprese e ha sottolineato che il turismo è un comparto fondamentale per la nostra economia ed è uno dei motori trainanti dell'Italia. La Santanchè lancia i “Verticali del turismo” nel 2024

25 novembre 2023 | 09:27
Pnrr, si dalla Ue. Meloni: In arrivo soldi a sostegno del turismo in Italia
Pnrr, si dalla Ue. Meloni: In arrivo soldi a sostegno del turismo in Italia

Pnrr, sì dall'Ue. Meloni: «In arrivo soldi a sostegno del turismo in Italia»

La premier in videocollegamento al Forum internazionale del turismo di Baveno ha parlato di 300 milioni per il turismo e 12,4 miliardi alle imprese e ha sottolineato che il turismo è un comparto fondamentale per la nostra economia ed è uno dei motori trainanti dell'Italia. La Santanchè lancia i “Verticali del turismo” nel 2024

25 novembre 2023 | 09:27
 

In arrivo 300 milioni di euro destinati al mondo del turismo oltre ai 12 miliardi per le imprese. Buone notizie dal Forum internazionale del turismo, dove la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in collegamento con la platea di Baveno, ha comunicato che «c’è stato il via libera dall’Europa alla modifica del Pnrr. Questi 300milioni per il fondo Bei contribuiranno alla realizzazione di progetti per un turismo digitale e sostenibile. La premier ha anche fatto il punto su formazione e crisi del personale nel turismo e nella ristorazione, sulla necessità di investire in turismo sostenibile (per l'ambiente, ma anche economicamente) ed esperienziale e ha ribadito l'impegno per i balneari. A conclusione la ministra del Turismo, Daniela Santanchè ha annunciato nel 2024 i “Verticali del turismo”, una serie di appuntamenti tematici che si svolgeranno in ogni Regione d’Italia. La ministra del Turismo ha anche promesso nuove norme sugli affitti brevi entro l'anno.

Meloni: «Il turismo in Italia troppo spesso snobbato»

Per la premier, infatti, il turismo in Italia è un settore fondamentale, ma che a «volte è stato addirittura snobbato ed è un errore che io considero gravissimo sul piano strategico. Per questo sin dall'inizio ci siamo messi al lavoro per dare al turismo nuova centralità, come dimostra anche questo evento. Ed è il motivo per il quale abbiamo scelto di dare al ministero del Turismo la dignità di un dicastero autonomo dotato di portafoglio capace di porsi come driver delle scelte di settore, come soggetto di coordinamento di politiche che sono intersettoriali e che del turismo costituiscono la precondizione».

Pnrr, sì dall'Ue. Meloni: «In arrivo soldi a sostegno del turismo in Italia»

L'intervento della premier, Giorgia Meloni al Forum internazionale sul turismo

Il turismo come centralità della scelta politica anche perché come sottolinea la premier Meloni: «rispetto al 2022 c’è il 43% di turisti in più e sempre rispetto all'anno precedente il numero di impiegati nel settore è cresciuto con un aumento di circa 130mila occupati.

Turismo più digitale e accessibile tra gli obiettivi del Governo

Da qui, continua la premier l’importanza del piano strategico del Governo sul turismo in Italia: «il primo in assoluto ad essere stato redatto interamente dal ministero del turismo che ha analizzato ogni aspetto di questo comparto, ha pianificato obiettivi e delineato le modalità con le quali raggiungere quegli obiettivi. Un piano che io considero molto intelligente che sfrutta le misure economiche messe a disposizione dal governo con il Pnrr e che si basa fondamentalmente su 5 pilastri che uniscono insieme tradizione e modernità, conservazione e innovazione, valorizzazione del passato voglia di futuro. È un piano che prevede un modello di governance che valorizza il ruolo e le competenze delle regioni che chiaramente conoscono molto meglio le specificità dei territori però assegna al governo centrale, al ministero del turismo, un ruolo rafforzato di coordinamento per rendere più efficaci le politiche di settore e più razionale l'utilizzo delle risorse dedicate. Con questo piano noi diamo anche grande grande attenzione all'innovazione che è fondamentale per il turismo di oggi e per il turismo di domani: da un lato il digitale e le nuove tecnologie portano a una sempre maggiore disintermediazione del rapporto tra domanda e offerta, a rendere in qualche modo unica e personalizzata l'esperienza di viaggio, dall'altra parte quando il digitale non è accessibile in modo uniforme lo sappiamo bene può generare molti squilibri nella competizione e allora imprescindibile per l'Italia del futuro un turismo digitale che sia pienamente accessibile e volto all'innovazione. Il piano punta a un miglioramento generalizzato della qualità e della quantità dei servizi che vengono offerti con un'attenzione particolare anche alla promozione delle nostre tipicità dei nostri territori, dei nostri prodotti, della cultura, della creatività italiana, in pratica del marchio Italia».

Ma non solo la premier insiste sul fatto che «un turismo di qualità non può che essere sempre più inclusivo a partire dalla grande opportunità rappresentata dal turismo accessibile».

Turismo e il nodo formazione e mancanza di personale per la premier Meloni

Nodo cruciale la formazione: «Il piano si concentra anche sul tema della formazione delle carriere professionali turistiche – continua Giorgia Meloni - In questo ambito io penso che sia fondamentale riqualificare e formare il capitale umano, aumentare le competenze per attrarre alti profili professionali formare giovani preparati alle sfide del turismo 4.0 e della competizione internazionale che chiaramente si sta facendo sempre più impegnativa. D’altra parte, è necessario affrontare una mancanza cronica di manodopera qualificata. E questa è la ragione per la quale anche sul reddito di cittadinanza abbiamo voluto intervenire di fatto abolendo per chi era in condizione di lavorare, rendendo più appetibili i percorsi professionali nel turismo».

Sulla questione formazione e personale è intervenuta al Forum internazionale del turismo anche Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della ricerca, che ha sottolineato come l’Italia può rispondere a questo bisogno: «non solamente come formazione, lo possiamo fare anche per le ricerche e ripeto come canali di detonazione culturale, accademie e conservatori, che portano turismo in Italia. Però la cosa che emerge più nettamente in questo momento sia da parte diciamo degli operatori del settore. Qui stiamo parlando di un altissimo livello di operatori con formazione sartoriale sia degli operatori del mondo del turismo sia del management del turismo. Quindi formazione sia a livello di istituti tecnici sia a livello universitario. Questo è perfetto nel senso che noi abbiamo già questa copertura che possiamo e dobbiamo implementarlo. Nel turismo si avverte l'esigenza di nuove professionalità, noi stiamo formando studentesse e studenti a tutti i livelli sia a livello istituti tecnici superiori sia a livello di università per mestieri che in parte possiamo solo intuire che in parte ancora non esistono. C'è una grande combinazione di professionalità: l'operatore del turismo che è anche ingegnere che è anche un po’ biologo anche un po’ un esperto di lifestyle… Gli gli investimenti in questo ambito devono essere molto mirati, cioè un investimento verso il futuro che valorizzi le reti e esigenze del comparto turistico».

Pnrr, sì dall'Ue. Meloni: «In arrivo soldi a sostegno del turismo in Italia»

Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della ricerca

Meloni: «Investire sul turismo sostenibile è un vantaggio competitivo»

Altro nodo cruciale è la sostenibilità. «Una nazione che detiene un patrimonio storico architettonico impareggiabile come l'Italia – ha continuato la premier Meloni - non può non investire sul turismo sostenibile deve farlo non soltanto perché è doveroso rispettare l'ambiente, ma perché la sostenibilità unita al nostro splendido patrimonio può generare per noi un vantaggio competitivo molto significativo. Bisogna, dunque, lavorare per favorire l'interazione tra viaggiatore e ambiente, a soluzioni di trasporto alternative, sostenere l'integrazione tra turisti e abitanti della destinazione, favorire lo sviluppo sociale ed economico delle realtà locali che è un altro elemento di forza della nostra economia come diciamo sempre».

«Però la sostenibilità ambientale deve procedere di pari passo con quella economica e sociale – continua la premier Meloni - Per questo abbiamo fatto nostre, ad esempio le preoccupazioni di tanti operatori del turismo per l'impatto che avrebbe avuto il cosiddetto regolamento imballaggi sul settore Horeca. Il lavoro di squadra che abbiamo fatto ha portato all'approvazione da parte del Parlamento europeo di un testo che oggi è decisamente più equilibrato della proposta iniziale. Chiaramente bisogna continuare anche in sede di consiglio europeo a difendere un modello di economia circolare che è virtuoso come quello che l'Italia ha messo insieme, perché il punto è che noi vogliamo difendere la natura sì ma la vogliamo difendere con l'uomo dentro. Non abbiamo paura come qualcuno sostiene della transizione ecologica, noi abbiamo paura della transizione ideologica di una transizione ideologica che rischia di portarci dritti verso la desertificazione economica».

Meloni: «Continua il lavoro per il turismo fuori stagione»

Sostenibile sia per l’ambiente sia economicamente, ma anche destagionalizzato. Questi dunque gli obbietti messi in atto dal governo Meloni per il turismo in Italia: «Questo governo ha stanziato fondi importanti per la promozione e sostegno della destagionalizzazione che è la chiave per avere un turismo sempre dinamico in ogni momento dell'anno: immaginiamo negozi, ristoranti, strutture ricettive che siano sempre attivi non soltanto in alcuni periodi dell'anno; immaginiamo personale assunto in modo stabile per un'offerta turistica che possa essere costante e sempre più di qualità. Ci siamo occupati di recuperare e valorizzare il patrimonio dell'Italia profonda salvaguardare l'identità e il valore dei nostri borghi, centri storici che offrono un potenziale enorme di patrimonio culturale, di storia, di tradizioni. Lo stiamo facendo prendendoci cura del patrimonio storico, realizzando servizi culturali a misura di territorio, nuovi percorsi tematici, intervenendo sull'accessibilità e il decoro».

Il turismo nel 2024: del ritorno e delle esperienze

«Il 2024 sarà l'anno del turismo delle radici – continua la premier Meloni - un turismo del ritorno dei nostri emigrati e dei loro discendenti che vogliono tornare nella nostra meravigliosa nazione per riscoprire e apprezzare le loro origini. Si tratta di un programma che coniuga la ripresa dell'industria turistica italiana con la nostra memoria, con la nostra storia e che coinvolge le nostre comunità all'estero: quell'Italia fuori dall'Italia stimata in circa 80 milioni di persone che rappresenta un patrimonio identitario e un potenziale di mercato straordinario. E poi stiamo lavorando per interpretare la tendenza sempre più diffusa verso quello che viene definito il turismo delle esperienze. Significa fare in modo che i flussi dei turisti si rivolgano anche ai luoghi meno conosciuti, ma che per noi sono luoghi estremamente importanti e rappresentano un pezzo della nostra identità e che davvero non hanno nulla da invidiare a mete che in altre nazioni sono ben più blasonate. In questo quadro penso a tutto quello che stiamo facendo sviluppare il turismo legato alle nostre eccellenze enogastronomiche, alle nostre produzioni tipiche. Intorno a queste eccellenze ruotano vere e proprie strade del gusto e prodotti turistici creati ad hoc per valorizzare il nostro made in Italy. E allo stesso modo stiamo investendo su tutti quei segmenti di turismo che riescono a indirizzare il turista verso destinazioni diverse da quelle classiche e che servono a sviluppare nuove economie, dal turismo religioso con i suoi straordinari itinerari al turismo sportivo, ai circuiti della salute».

Pnrr, sì dall'Ue. Meloni: «In arrivo soldi a sostegno del turismo in Italia»

L'Italia è sempre di più una meta dei sogni per i turisti esteri

Turismo balenare, Meloni: «Un comparto da proteggere»

Poi la premier ha toccato il tema caldo del turismo balneare: «Turismo in Italia vuol dire anche economia del mare – ha detto – Un altro settore a cui non a caso questo governo ha dedicato un ministero ad hoc. Mare per l'Italia significa da un lato la straordinaria eccellenza italiana rappresentata dal turismo balneare che noi come si sa vogliamo difendere e mettere al riparo dall'incertezza normativa in un confronto serrato con Bruxelles, dall'altro anche la nostra eccezionale industria nautica, il patrimonio irripetibile delle nostre aree marine protette. Turismo ovviamente vuol dire anche tutto quanto ruota intorno ai nostri laghi e alle nostre montagne».

Turismo, il sostegno del Governo Meloni alle piccole imprese

«Il turismo non è soltanto viaggi, ma attenzione alle piccole e medie imprese anche a gestione familiare che offrono servizi di accoglienza, di ristorazione e di vendita di prodotti locali. Per questo abbiamo previsto fondi e accesso al credito per favorire gli investimenti e aiuti economici per le nostre strutture ricettive per avviare ristrutturazioni, ammodernamenti, adeguamenti in termini di accessibilità. Turismo per noi è anche aiutare le categorie, partire da quelle più colpite dalla pandemia, penso alle agenzie di viaggi, con incentivi che consentano loro una ripresa veloce; sostenere le imprese, modernizzare le infrastrutture, procedere a passi spediti sulla transizione energetica e digitale: tutto fa parte di una competitività che deve saper essere all'altezza del nome dell'Italia».

Pnrr: 300 milioni per il turismo in Italia

«Chiaramente da questo punto di vista il ruolo che gioca il pnrr è fondamentale purché si sia in grado di far arrivare queste risorse a terra e di spenderle nei tempi e di spenderle bene».
La premier ha dunque dato la notizia del pnrr e dei soldi destinati a turismo: «La commissione europea dopo un lungo e faticosissimo lavoro di confronto ha approvato le modifiche al piano nazionale di ripresa e che erano state presentate dall'attuale governo nello scorso mese di agosto. È un lavoro del quale io vado estremamente fiera; un lavoro molto complesso che ha coinvolto tutte le amministrazioni interessate, ma anche le categorie produttive. Ci sono state decine di incontri della cabina di regia sul piano nazionale di ripresa e resilienza. Oggi noi siamo in grado di presentare un nuovo piano di ripresa e che si concentra fondamentalmente su due questioni: da una parte supera le criticità che esistevano nell'attuazione di alcune misure che erano state precedentemente previste, perché noi non vogliamo perdere neanche un euro di queste risorse; dall'altra concentra le risorse sul sostegno alla crescita con un percorso più incisivo e di riforme e di investimenti nel nuovo piano»

«Nel nuovo piano ci sono 5,2 miliardi di euro dedicati agli investimenti nelle reti e nelle infrastrutture a partire da quelle energetiche perché vogliamo continuare a portare avanti la nostra visione strategica di un’Italia che può essere hub d'Europa e ponte nel Mediterraneo di collegamento tra l'Africa e il vecchio continente. Ci sono fondi per il diritto allo studio, dalla messa in sicurezza degli edifici scolastici fino a un piano importante per le borse di studio, passando per le residenze degli studenti universitari. C'è un miliardo di euro per favorire l'accesso al mercato del lavoro, colmare il divario tra domanda e offerta di competenze professionali e quindi aiutare ancora il lavoro. Ci sono altri 750 milioni di euro sulla salute in particolare per l'assistenza domiciliare integrata e la telemedicina. C'è un altro miliardo e 200 milioni di euro per la ricostruzione delle zone alluvionate a partire dall’Emilia Romagna, ma ci sono soprattutto 12,4 miliardi di euro dedicati alle imprese. Quando abbiamo varato la manovra finanziaria qualcuno ha obiettato che mancavano le risorse per le imprese: semplicemente quelle risorse noi le stavamo concentrando nella nostra proposta di revisione del pnrr Quasi 12 miliardi e mezzo di euro di incentivi alle imprese tra i quali ad esempio 6,3 miliardi per la transizione 5.0, cioè i crediti d'imposta per aiutare le aziende sulla doppia transizione, ma anche il supporto alle piccole e medie imprese per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, due miliardi e mezzo di euro per sostenere lo sviluppo delle filiere strategiche per l'efficienza energetica, due miliardi per i contratti di filiera nel settore agricolo, quasi un altro miliardo per l’agrisolare. E sono contenta di annunciare che ci sono anche oltre 300 milioni di euro proprio per rafforzare la competitività del nostro settore turistico lo facciamo attraverso il fondo tematico Bei per il turismo che in precedenza aveva una dotazione di 500 milioni di euro e che consente di finanziare la creazione il rinnovo l'ammodernamento, il miglioramento di strutture ricettive e infrastrutture per il turismo, compresi chiaramente siti culturali e ricettivi pubblici e privati, i parchi, i parchi ricreativi, gli impianti sportivi, le strutture turistiche montane, gli impianti sportivi di montagna, lo sviluppo di interventi nel turismo sostenibile connessi alla transizione verde, lo sviluppo di interventi di realizzazione dei processi e dell'offerta e in formazione, miglioramento delle competenze del personale, soluzioni di mobilità pulita sostenibile connessa per il turismo. Insomma, un sostegno concreto a un comparto strategico. È stato un lavoro molto più complesso di quanto si possa immaginare non era scontato portarlo a casa, ma siamo riusciti e io ancora ricordo quando qualcuno diceva che era impossibile rivedere il pnrr. Dicevano che solamente proporre era un'idiozia, una follia aggiornare quel piano a un contesto mutato a sfide nuove però la verità è che è impossibile la parola che usa sempre chi non ha coraggio e a noi invece il coraggio non manca. Anche il turismo è coraggio perché in fondo è fatto soprattutto di grande sfide, di grandi eventi: l'Italia si sta preparando a ospitare eventi globali e storici allo stesso tempo, penso al Giubileo del 2025, alle Olimpiadi di Milano-Cortina, gli europei di calcio del 2032, stiamo combattendo per l'expo nel 2030. Eventi che porteranno in Italia ulteriori milioni di turismi, dei turisti ai quali vogliamo offrire esperienze di viaggio e l'immagine dell'Italia ancora più straordinaria di quanto possano aspettarsi. In questo primo anno di governo io ho avuto la possibilità di viaggiare molto, non da turista per la verità, di incontrare molti leader, di visitare nazioni anche molto lontane da noi e in tutti i miei viaggi ho riscontrato una cosa della quale spesso noi non ci rendiamo conto e che io tengo a ribadire a chi la può meglio comprendere c'è tantissima fame di Italia all'estero, c'è tantissimo desiderio da parte dei nostri partner di costruire nuove politiche di scambio con l'Italia. È la stessa curiosità che muove decine di milioni di cittadini stranieri a cercare un'esperienza di viaggio in Italia ed è nostro preciso dovere rispondere a questa fame d'Italia. Il nostro preciso dovere è farci trovare sempre più pronti, sempre più accoglienti, sempre più in grado di proporre un'offerta turistica di qualità diversificata e adatta a tutti i gusti. Ed è una sfida che ci riguarda tutti, riguarda il governo, riguarda gli operatori, riguarda ovviamente tutti i livelli istituzionali. Una sfida aperta sulla quale ciascuno di noi deve sapersi mettere in gioco il governo c'è e sono convinta che insieme riusciremo a centrare obiettivi straordinari».

Santanchè: «Nel 2024 al via i “Verticali del turismo”»

In chiusura al Forum internazionale del turismo, la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha annunciato i “Verticali del Turismo”, la prima azione programmatica pianificata in vista del 2024, per portare avanti il percorso di crescita e sviluppo del comparto che il dicastero ha avviato nell’arco del primo anno di governo Meloni.

Pnrr, sì dall'Ue. Meloni: «In arrivo soldi a sostegno del turismo in Italia»

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè

L’iniziativa consisterà in una serie di appuntamenti tematici che si svolgeranno in ogni Regione d’Italia, al fine di approfondire le diverse specificità e peculiarità regionali, vere e proprie verticali su cui poggia l’industria del turismo, rafforzandone la valorizzazione in termini di attrattività turistica con lo scopo di liberare tutto il potenziale a oggi latente e inespresso dei vari territori.

Il primo “Verticale” si terrà a Milano, in occasione della Borsa internazionale del turismo, nel mese di febbraio, mentre nelle prossime settimane il ministero stilerà il resto del calendario con il diretto coinvolgimento delle Regioni.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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