Dopo sette anni, l'Italia ha perso la leadership come produttore di vino in Europa e nel mondo, con una produzione stimata di 43,9 milioni di ettolitri, in calo del 12% rispetto all'anno precedente. La Francia è diventata il primo produttore con 45 milioni di ettolitri, registrando un aumento dell'1,5% rispetto al 2022. Lo riporta la Coldiretti sulla base delle previsioni aggiornate del Copa Cogeca, l'Organizzazione di rappresentanza degli Agricoltori e delle cooperative Europee.
Ma le notizie negative non finiscono qui. Perché nei primi otto mesi di quest'anno, infatti, riporta Nomisma, anche le quantità di vini fermi e frizzanti italiani acquistati nei top 12 mercati internazionali (quelli che per capirci pesano per oltre il 60% sulle importazioni mondiali di vino) risultano in calo dell'8%. Stessa sorte tocca agli spumanti, la categoria che nell'ultimo decennio era invece cresciuta senza soluzione di continuità, che fanno segnare uno speculare -9%. Si tratta di variazioni in linea con la media del mercato, con un trend negativo che risparmia pochi paesi esportatori e che vede anche il nostro primo mercato di sbocco a valore, gli Stati Uniti, ridurre le importazioni dall'Italia del 13%.
Non solo in Italia, la produzione di vino è calata in tutta l'Ue
Nell'Unione Europea, poi, la produzione complessiva di vino per il 2023 è diminuita del 5,5% rispetto alla media quinquennale, raggiungendo poco più di 150 milioni di ettolitri. E in questo scenario così complesso e incerto, sono soprattutto le piccole imprese vinicole a soffrire di più, anche a causa di una situazione finanziaria interna sovente minata da pesanti indebitamenti che rischiano di esplodere in conseguenza della stretta in atto sui tassi di interesse applicati.
È calo in tutta Europa per la produzione di Vino
Basti pensare, infatti, che per le società di capitale con fatturato fino a 10 milioni di euro, gli oneri finanziari sull'Ebitda vanno dall'11% per le imprese tra 2 e 10 milioni di euro, al 37% per quelle con fatturato inferiore. Ma per quanto piccole, stiamo parlando di realtà che rappresentano l'85% del tessuto imprenditoriale del comparto vinicolo, a cui sono riconducibili quasi il 50% degli addetti occupati.
Produzione di vino in Europa: la Spagna resta al terzo posto
Tornando ai dati sulla produzione, la Spagna rimane la terza forza europea con una produzione stimata di 30,8 milioni di ettolitri, nonostante un calo del -14% rispetto all'anno precedente. Il Portogallo ha registrato un aumento del 9% nella produzione, raggiungendo quasi 10 milioni di ettolitri. La Germania ha prodotto stimati 8,9 milioni di ettolitri, con una diminuzione del 2%. Anche altri paesi produttori europei, come Austria, Grecia, Croazia e Slovacchia, hanno subito significative diminuzioni nella produzione a causa di condizioni climatiche avverse.
Vino, in Italia perde la quantità ma non la qualità
Nonostante i dati che fanno rabbrividire l'intero comparto, in Italia, si prevede una produzione di alta qualità, con una vasta gamma di varietà e una tradizione millenaria nel settore vinicolo. Circa il 70% dei vini italiani sono classificati come Docg, Doc e Igt, con numerosi vini a denominazione di origine controllata e indicazione geografica tipica, evidenziando il ricco patrimonio di biodiversità e la qualità dei vini locali.