La guerra in corso tra Israele e Palestina e le tensioni al confine nord tra lo Stato ebraico ed Hezbollah, organizzazione paramilitare islamica sciita e antisionista del Libano, stanno avendo un impatto significativo sul settore delle compagnie aeree, costringendole a ridisegnare le rotte dei loro voli. Questa situazione ha portato a cambiamenti sostanziali nell'industria dell'aviazione, con conseguenze che si fanno sentire in particolare sulle tratte con l'Europa.
Cambiano le rotte aeree dei voli verso il Medio Oriente
Le compagnie aeree, responsabili della valutazione quotidiana dei rischi operativi, stanno adottando soluzioni drastiche per garantire la sicurezza dei passeggeri e dell'equipaggio. Tra queste misure, c'è stata la decisione di annullare i voli diretti verso Tel Aviv e l'aggiornamento delle rotte verso altre destinazioni, come la Giordania, al fine di evitare di sorvolare le zone a rischio.
Quali rotte seguono ora gli aerei che volano verso il Medio Oriente a causa della guerra tra Israele e Palestina?
Invece di procedere direttamente verso la Giordania, i voli oggi effettuano una virata a destra una volta di fronte a Israele, sorvolando la penisola del Sinai in Egitto e poi dirigendosi verso la destinazione finale. Questa modifica ha comportato un aumento del tempo di volo, con un conseguente incremento dei costi operativi dovuto al consumo di carburante aggiuntivo. E tante compagnie aeree, tra cui Royal Jordanian, Wizz Air, British Airways, Austrian Airlines e Ryanair, stanno adottando un approccio simile.
Ma l'effetto a catena di questi eventi si sta facendo sentire anche nel settore turistico. Il conflitto in corso tra Israele, Hamas, organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista della Striscia di Gaza, ed Hezbollah hanno causato una netta diminuzione delle prenotazioni per le località turistiche, come Aqaba in Giordania, che si affaccia direttamente sul Mar Rosso.