Tonfo in borsa per Lvmh, il colosso del lusso che possiede oltre settanta marchi divisi in aziende di alta moda (Christian Dior, Bulgari, Dkny, Fendi, Céline, Guerlain, Marc Jacobs, Givenchy, Kenzo, Loro Piana, Emilio Pucci e Louis Vuitton) di orologi (Tag Heuer) di gioielli (Tiffany & Co.), di vini e distillati (Moët & Chandon, Veuve Clicquot, Hennessy) di editoria (Les Échos e Le Parisien), di distribuzione (Sephora e Le Bon Marché) di alberghi di lusso. Lvmh alla Borsa di Parigi cede il 6,8% a 683 dollari, ai minimi dall'inizio del 2023.

Lvmh a picco in Borsa
Lvmh, il fatturato di vini e liquori è sceso del 14%
Sul crollo pesano i conti del terzo trimestre, i cui ricavi sono cresciuti del 9%, meno delle attese degli analisti, in linea con quelli della divisione più importante, il fashion & leather, che include marchi come Lvmh e Dior, mentre il fatturato di vini e liquori è sceso del 14% in quello che il mercato legge come un segnale di normalizzazione del lusso dopo il boom del post-Covid.
Il lusso verso una normalizzazione dopo il boom post-Covid
«Dopo tre anni ruggenti e straordinari la crescita sta convergendo verso numeri che sono più in linea con la nostra media storica - ha detto il cfo Jean-Jacques Guiony presentando ieri risultati che stanno spingendo diversi analisti a rivedere al ribasso le proprie attese sul titolo».